La fortuna di essere Alfisti è quella di svegliarsi presto un sabato mattina, sognare di percorrere strade piene di curve e ricordarsi che si possiede un'Alfa. Come un bambino il giorno di Natale che non vede l'ora di andare ad aprire i regali lasciati da Babbo Natale allora scendi dal letto e corri verso di lei.
Apri il garage, vedi comparire quello scudo che il mondo ci invidia e sussurri "oggi ti tocca svegliarti presto ma ti prometto che ti divertirai".
Accendi il quadro, le lancette effettuano il check, aspetti 10 secondi e poi la senti borbottare.
I primi km sono quelli più tranquilli, ci si guarda intorno per vedere come si preannuncia la giornata e si da tempo ad acqua ed olio di entrare in temperatura: strada umida, nuvole e montagne imbiancate.
La strada si restringe, iniziano le curve e senti qualcosa che ti sale dal profondo piano piano: è quel desiderio che ogni Alfista cerca di soddisfare ogni giorno, la sensazione di poter danzare tra le curve.
La mano si sposta verso il manettino DNA per spostarlo in D ed iniziano le danze in maniera progressiva: sia per far scaldare gli pneumatici sia per capire le condizioni del manto stradale.
La turbina spinge bene ed ogni tornante scivola via veloce nel retrovisore. Ogni tanto ci si diverte a veder lampeggiare la spia ESP e sentir pattinare gli pneumatici.
Arrivati all'ultimo tornante ci si ferma un attimo per fare riprendere fiato alla Giulietta, per farle una foto e per poter scrutare dall'alto la strada appena percorsa.
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Un'occhiata alle spalle degli pneumatici, una pacca di incoraggiamento e poi si riparte.
Come si svalica, ecco la neve: la sua prima volta sulla neve. Si passa in A per tranquillizzarla e per non peccare di arroganza: dopo tutto è la prima volta insieme sulla neve.
Nonostante abbia pneumatici estivi se la cava bene, si procede tranquilli e ci si gode un po' il paesaggio ricoperto da un paio di cm di neve. In un certo senso pare di essere a Natale con il desiderio di "scannare su stradine di montagna" appena esaudito.
Si esce da una galleria ed una piccola area di sosta pare richiamarci: "ehi voi, fermatevi per un paio di foto".
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La discesa procede con cautela, i km si susseguono uno dopo l'altro ed un camion della nettezza urbana rallenta ulteriormente. Il manettino nel frattempo passa di nuovo in D siccome la neve abbandona l'asfalto e si limita a coprire prati ed alberi.
Una Panda fa capitolino nel retrovisore come per dire "dai muoviti a superare" e come fa capitolino, scompare dopo la prima curva. Mai stuzzicare un'Alfa in questi percorsi.
La gomma si scalda, la turbina soffia, i giri aumentano e quella sensazione di essere sospesi in un'altra dimensione prende vita: una curva dopo l'altra, km dopo km e si ritorna in quella realtà fatta di auto e pedoni dove tutto scorre più tranquillo.
Si accende la freccia sinistra ed è tempo di una bella lavata per togliersi di dosso lo sporco accumulato e per fare una doccia tonificante.
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Mi ero svegliato nostalgico delle belle scannate con la 147 aka Musy ma posso dire che anche la Giulietta piano piano ha fatto breccia nel mio cuore, lasciandomi un sorriso e facendomi sentire orgoglioso di lei: non avrà il quadrilatero alto ma le curve le percorre bene ugualmente
Se ti giri a vedere le 4 frecce della chiusura centralizzata accendersi, torni per controllare che sia chiusa effettivamente dalla maniglia e le dai un ultimo sguardo mentre chiudi il garage, significa che quella è la tua Alfa.
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