Il motivo per cui l'incedio di un veicolo elettrico è più temuto rispetto a quello di un termico, non è tanto sulla probabilità che accada, ma sulla sua sostanziale incontrollabilità. E questo dipende da un principio fisico molto semplice e non aggirabile: una batteria non produce energia, ma la immagazzina e la rilascia.
A differenza di un'auto termica, dove l'energia è prodotta "on demand" dal motore attraverso la combustione, in un'auto elettrica, l'energia è già stata prodotta in anticipo ed immagazzinata nella batteria, ne consegue che in caso di incendio, su una termica è sufficiente interrompere la combustione per arrestare certamente l'incendio (che poi per carità, non è detto che sia banale farlo), in un'auto elettrica, se qualcosa va storto e la batteria non è più in grado di tenere immagazzinata l'energia, essa viene rilasciata violentemente proprio perchè l'energia (i kWh caricati) sono già stati prodotti...è come se la benzina fosse già stata tutta bruciata.
Inoltre non è possibile sapere se durante l'incendio sia stata liberata tutta l'energia o meno, motivo per cui le auto incendiate possono essere tenute in isolamento anche ad incendio apparentemente estinto, per il pericolo di un nuovo innesco. Per la stessa ragione, alcune compagnie che gestiscono traghetti, parcheggi sotterranei ecc, stanno imponendo limiti al valore di carica delle auto trasportate o parcheggiate, per appunto avere meno energia potenzialmente liberabile in caso di incendio, poichè i sistemi antincendio sono progettati per la gestione di incendi di veicoli termici, non per quelli elettrici, che sempre per le ragioni di cui sopra, richiedono quantità molto più elevate di acqua.
