Quando ci fanno elaborazioni alla propria vettura si modificano le sue caratteristiche, perchè tramite il numero telaio si può risalire a tutti i componenti dell'auto, però quel giorno che si fa una modifica l'assicurazione per esempio potrebbe non rispondere in caso di sinistro.
Modificare l'auto è un'arte molto vecchia in tutto il mondo fin dal tempo del dopo guerra o per esigenza per via di pezzi non più reperibili o per gusto personale e rientra nel tunning, che tradotto in italiano dall'inglese significa regolare, accordare, mettere a punto e può essere puramente estetico, come meccanico, per interni, molti non lo sanno ma fanno gare anche chi spara dal proprio impianto autoradio più decibel senza distorcere il più lontano, non è solo tunning per pompare a martello meccanicamente per correre, quì ci sono molte gategorie e spetta a ditte qualificate.
Il Codice della Strada e la legge la chiamano “certificazione ad unico esemplare” , che in pratica poi significa omologare per uso su strada una vettura molto diversa dall’originale, non solo in qualche componente come la marmitta o i cerchi in lega, prodotti e certificati da qualche fabbricante.
Qui si parla anche di modificare l'auto in parti che non possiedono certificato di omologazione perché magari sono state trasformate da proprietario o ci ha pensato una officina.
La procedura prevede che si debba rivolgere ad un Centro Tecnico accreditato dal Ministero dei Trasporti, a cui spetta di controllare che l'auto, come è stata trasformata, sia in effetti sicura e possa rientrare nella legge, o almeno in quello che permette di fare con una automobile.
Passato questo esame, successivamente è quello di rivolgersi alla Motorizzazione Civile, la quale farà i suoi controlli, una prova pratica e dunque può procedere ad aggiornare il libretto.
E’ una “certificazione ad unico esemplare”, viene anche una legge del 2010 che gli appassionati del Tuning conoscono bene ed è il Decreto Bersani che prevede per modificare le caratteristiche dell'auto e aggiungere componenti nuovi che non sono stati previsti all’origine, non serve più il nulla osta della casa costruttrice, insomma una sua autorizzazione, che per altro non concederebbe mai.
I tecnici del Ministero possono chiedere una valanga di prove e carte firmate da tecnici, che costa molto ottenere, e alla fine rifiutarsi di aggiornare il libretto di circolazione, cosa che succede nel 90% dei casi.
Basta passare per la Germania dove ho potuto conoscere persone che avevano fuso un benzina e hanno trapiantato con un diesel.....noi non ce lo sognamo nemmeno.
Dell’omologazione di una auto si occupano ben 19 leggi della Comunità Europea che lo Stato Italiano deve riconoscere per forza, e dunque la seconda strada per risolvere il è utilizzarle tutte a proprio vantaggio.
In Germania esiste il TUV , una società privata che pero’ fa omologazioni in accordo con il Ministero dei Trasporti Tedesco e che si occupa anche di auto modificate come esemplari unici.
Se è sono sostituiti pochi pezzi è molto facile perché, se i nuovi componenti sono già omologati a livello europeo o certificati dallo stesso TUV, tutto funziona in automatico e non servono ulteriori collaudi.
E il caso di cerchi in lega, ammortizzatori, impianti di scarico e perfino kit in plastica per la carrozzeria.
Non ci sono problemi neppure se i pezzi sono gli stessi usati per una vettura diversa dalla propria, ma della stessa casa automobilistica: la legge presuppone che siano sicuri perché originali.
Se invece la maggioranza delle modifiche sono artigianali, l’operazione si complica perché dovranno essere fatte più prove in pista e forse serviranno le analisi di laboratori tecnici esterni, il tutto a carico proprio.
Ma puoi ancora riuscire.
Una volta fatti tutti gli esami, viene scritta una relazione che descrive l'auto trasformata e, attraverso una agenzia specializzata che si occupa di queste pratiche, la vettura viene immatricolata provvisoriamente in Germania con tutte le sue modifiche come autorizzate dal TUV, di cui il Ministero dei Trasporti tedesco si fida: si deve pagare il costo della pratica più le tasse e avere una assicurazione, anche se copre poche settimane.
Le leggi comunitarie a questo punto aiutano con il “principio di reciprocità“, ovvero il fatto che, per esempio, se una vettura può liberamente circolare in un paese membro, deve poterlo fare in tutti gli altri, quindi anche nel nostro.
Basta quindi reimmatricolarla in Italia, e il gioco è fatto.
Cosa costa?
Pe avere un esemplare unico perfettamente in regola con il codice della strada si può arrivare a spendere circa 3.000€ tra tasse e assicurazioni, a cui si deve aggiungere i costi delle prove sostenute da TUV o da laboratori tecnici esterni: nei casi più estremi il totale può lievitare anche parecchio tipo 10.000€
Modificare l'auto è un'arte molto vecchia in tutto il mondo fin dal tempo del dopo guerra o per esigenza per via di pezzi non più reperibili o per gusto personale e rientra nel tunning, che tradotto in italiano dall'inglese significa regolare, accordare, mettere a punto e può essere puramente estetico, come meccanico, per interni, molti non lo sanno ma fanno gare anche chi spara dal proprio impianto autoradio più decibel senza distorcere il più lontano, non è solo tunning per pompare a martello meccanicamente per correre, quì ci sono molte gategorie e spetta a ditte qualificate.
Il Codice della Strada e la legge la chiamano “certificazione ad unico esemplare” , che in pratica poi significa omologare per uso su strada una vettura molto diversa dall’originale, non solo in qualche componente come la marmitta o i cerchi in lega, prodotti e certificati da qualche fabbricante.
Qui si parla anche di modificare l'auto in parti che non possiedono certificato di omologazione perché magari sono state trasformate da proprietario o ci ha pensato una officina.
La procedura prevede che si debba rivolgere ad un Centro Tecnico accreditato dal Ministero dei Trasporti, a cui spetta di controllare che l'auto, come è stata trasformata, sia in effetti sicura e possa rientrare nella legge, o almeno in quello che permette di fare con una automobile.
Passato questo esame, successivamente è quello di rivolgersi alla Motorizzazione Civile, la quale farà i suoi controlli, una prova pratica e dunque può procedere ad aggiornare il libretto.
E’ una “certificazione ad unico esemplare”, viene anche una legge del 2010 che gli appassionati del Tuning conoscono bene ed è il Decreto Bersani che prevede per modificare le caratteristiche dell'auto e aggiungere componenti nuovi che non sono stati previsti all’origine, non serve più il nulla osta della casa costruttrice, insomma una sua autorizzazione, che per altro non concederebbe mai.
I tecnici del Ministero possono chiedere una valanga di prove e carte firmate da tecnici, che costa molto ottenere, e alla fine rifiutarsi di aggiornare il libretto di circolazione, cosa che succede nel 90% dei casi.
Basta passare per la Germania dove ho potuto conoscere persone che avevano fuso un benzina e hanno trapiantato con un diesel.....noi non ce lo sognamo nemmeno.
Dell’omologazione di una auto si occupano ben 19 leggi della Comunità Europea che lo Stato Italiano deve riconoscere per forza, e dunque la seconda strada per risolvere il è utilizzarle tutte a proprio vantaggio.
In Germania esiste il TUV , una società privata che pero’ fa omologazioni in accordo con il Ministero dei Trasporti Tedesco e che si occupa anche di auto modificate come esemplari unici.
Se è sono sostituiti pochi pezzi è molto facile perché, se i nuovi componenti sono già omologati a livello europeo o certificati dallo stesso TUV, tutto funziona in automatico e non servono ulteriori collaudi.
E il caso di cerchi in lega, ammortizzatori, impianti di scarico e perfino kit in plastica per la carrozzeria.
Non ci sono problemi neppure se i pezzi sono gli stessi usati per una vettura diversa dalla propria, ma della stessa casa automobilistica: la legge presuppone che siano sicuri perché originali.
Se invece la maggioranza delle modifiche sono artigianali, l’operazione si complica perché dovranno essere fatte più prove in pista e forse serviranno le analisi di laboratori tecnici esterni, il tutto a carico proprio.
Ma puoi ancora riuscire.
Una volta fatti tutti gli esami, viene scritta una relazione che descrive l'auto trasformata e, attraverso una agenzia specializzata che si occupa di queste pratiche, la vettura viene immatricolata provvisoriamente in Germania con tutte le sue modifiche come autorizzate dal TUV, di cui il Ministero dei Trasporti tedesco si fida: si deve pagare il costo della pratica più le tasse e avere una assicurazione, anche se copre poche settimane.
Le leggi comunitarie a questo punto aiutano con il “principio di reciprocità“, ovvero il fatto che, per esempio, se una vettura può liberamente circolare in un paese membro, deve poterlo fare in tutti gli altri, quindi anche nel nostro.
Basta quindi reimmatricolarla in Italia, e il gioco è fatto.
Cosa costa?
Pe avere un esemplare unico perfettamente in regola con il codice della strada si può arrivare a spendere circa 3.000€ tra tasse e assicurazioni, a cui si deve aggiungere i costi delle prove sostenute da TUV o da laboratori tecnici esterni: nei casi più estremi il totale può lievitare anche parecchio tipo 10.000€