Io rimango convinto che chi decide le sorti dei beni di consumo sia il mercato.
Il mercato e' costituito da chi produce e offre un bene e da chi decide di acquistarlo, detenendo quest' ultimo l' unico elemento decisionale : il potere di acquisto.
Se oggi o fra 10 anni chi ha il potere di acquisto decide di comprare elettrico , allora ok: l' elettrico avra' diffusione con tutte le conseguenze del caso.
Ma se nei prossimi anni coloro che detengono il potere di acquisto si schiereranno per minime percentuali verso l' elettrico o l' ibrido e i restanti privilegeranno ancora l' endotermico, le aziende produttive che hanno " scommesso " troppo sull' elettrico andranno in crisi.
Con buona pace delle miriadi di incentivi o tassazioni che dir si voglia.
Per determinare il vero " salto " di motorizzazione da endotermico a elettrico dovranno affacciarsi le nuove future generazioni ( i nostri figli ) quando essi deterranno il potere di acquisto.
Costoro aumenteranno la platea degli elettrificati ? Sicuramente si , anche se ci vorranno 15 o 20 anni perche' abbiano il potere di acquisto " base ", dai 25 ai 35 perche' abbiano potere di acquisto " premium".
Tuttavia anche tra questi ci saranno tantissimi che non resisteranno al fascino dei timbri dei motori endotermici: i miei figli, infatti ( 19 e 14 anni ) quando accendono le loro moto ( Yamaha XJS 600 4 cilindri e Yamaha TZR 50 minarelli AM6 ) si emozionano come ci emozionavamo noi alla loro eta'.
E sono millenial fatti e finiti: smartphone, social , annessi e connessi...
Probabilmente, pero', la loro futura auto premium sara' elettrica.
Scinderanno consapevolmente, quindi, le diverse caratteristiche dei propulsori: l' endotermico sara' dedicato alla sfera emozionale, essendo graffiante, passionale e divertente.
L' elettrico sara' funzionale, pratico, ecologico e noioso...come un buon frigorifero.
Quindi, non sarei cosi' preoccupato: quando penso al futuro io vedo la nascita di nuove strade alternative piu' che alla chiusura delle strade esistenti...