E' un po' OT ma la cosa merita una piccola parentesi...
Il problema è che i venditori sono sempre più spesso "a partita iva" che lavorano su provvigione, non dipendenti e men che meno, competenti/appassionati di auto.
In un Quattroruote recente c'era un interessante lettera di un venditore che spiegava le condizioni difficili, spesso "da usura", in cui sono costretti a lavorare; di fatto sono diventati piazzisti di pacchetto di merce+servizi e stop.
Non si capisce come le case automobilistiche, che spendono milioni di euro in sviluppo e promozione dei modelli accettino o meglio, siano concausa, di questa situazione assurda.
Backjack mi scuso per l'OT ma vorrei dire che la maggior parte degli operai ha uno stipendio da miseria, ma non per questo sono giustificati dal non essere qualificati nel loro lavoro. Ci sono molti lavoratori che il loro mestiere lo fanno soprattutto per passione. Concordo pienamente sul fatto che le case automobilistiche, non si rendano conto di questa situazione assurda.
La strategia Fiat per l'Alfa dovrebbe includere piu' filiali e meno concessionarie... il personale dipendente dei Motor Village (Mirafiori, ma anche Ginevra e Parigi) sono molto piu' competenti del venditore "medio" di una concessionaria...
In Francia ho notato che anche altri gruppi si orientano verso questa strategia (Peugeot-Citroen per esempio) oppure fissano ai loro grossi concessionari dei livelli minimi di soddisfazione della clientela (tramite visite di ispettori che fanno finta di essere clienti, oppure tramite interviste telefoniche alla clientela).
Un marchio un po' premium come il nostro richiede standard minimi non solo di servizio ma anche di conoscenza e di ... entusiasmo... Non si vende una 159 come si vende una Panda...