Quello che hai tentato di descrivere, se ho ben capito, è un effetto dato dalla pressione/depressione dell'aria: viaggiando con un finestrino (posteriore per lo più) leggermente aperto, l'aria interna viene risucchiata all'esterno della macchina in corsa, creando una veloce fuoriuscita della stessa dall'abitacolo e quindi una depressione. Quando chiudi il finestrino, interrompi l'uscita dell'aria e la pressione interna all'abitacolo si ristabilisce. Il rumore è causato sia dall'aria che esce velocemente fuori da uno spazio stretto (effetto Bernoulli) sia dai tuoi timpani che si flettono elasticamente verso l'esterno risucchiati anche loro insieme all'aria (o per meglio dire, spinti all'esterno dalla pressione atmosferica presente nel tuo cranio).
Mi sembra difficile che accada lo stesso a finestrini completamente chiusi, anche io sento un forte rumore se la ventola gira al massimo, ma è ovviamente causato dalla massa d'aria che a gran velocità sbatte contro le alette delle bocche e le tubazioni nella plancia.
Un minimo di realismo, comunque, in quello che affermi c'è: l'immissione veloce di aria nell'abitacolo porta l'effetto contrario a quello che ti ho descritto poco fa, portando ad una sovrapressione. I timpani si flettono all'interno, e senti la somma dei rumori delle bocchette e dei tuoi timpani.
Ti consiglierei (non sono ironico) una visitina dall'otorino, potresti aver subito qualche barotrauma in passato che ti ha portato questa ipersensibilità. Ho un collega che per anni ha lavorato in un ufficio che era ordinariamente il primo del corridoio, nel quale entrava l'impianto di areazione che poi confluiva nelle altre stanze: aveva l'abitudine di tenere la porta chiusa e in quell'ufficio la pressione atmosferica che si veniva a determinare era di poco superiore alla norma. Negli anni (20), il continuo aprire e chiudere quella porta gli ha comportato dei traumi ai timpani, oltremodo sollecitati (come un subacqueo che non fa compensazione).