L'Alfa Romeo con l'arrivo della Fiat, Marchionne, FCA

Gli azionisti non possono più permettersi di investire a perdita; se mi permetti il termine (e vale anche per me ovviamente) siamo tutti bravi a fare gli imprenditori con i soldi degli altri, alias tutti bravi a fare i finocchi con il sedere degli altri.

Sei sempre molto gradevole nelle tue affermazioni, è un piacere leggerti :rolleyes:
 
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Ragazzi, rimpiangere la Mito però no, dai.
È una Punto.
Giulia è fantastica, se non vende abbastanza significa che è stato sopravvalutato il potenziale del marchio.
L'italia non è l'ombelico del mondo, se in Germania Giulia e Stelvio vendono una manciata di auto al mese, significa che è meglio investire in altri marchi più redditizi.
Scusate la provocazione, ma bisogna anche fare i conti con la realtà, senza per forza avere bisogno sempre di un colpevole.
Mi permetto il corregerti,Mito non e una punto e nel suo piccolo avvicinava tanti giovani all'Alfa Romeo. Quei giovani che un domani nel cambiare auto avrebbero probabilmente optato per un Alfa di classe superiore.
 
Questa piacevole scambio di idee e' arrivato alle valutazioni sugli errori che avrebbe fatto Alfa nel proporre Giulia e nell'abbandonare là Mito.
Partendo dal presupposto che personalmente ritengo un errore non continuare a produrre Mito perché nel suo piccolo era una gran bella Alfa particolarmente piacevole da guidare bisognerebbe però quando si parla di errori confrontare i dati di vendita.
Giulia sta ottenendo delle vendite lusinghiere, siamo in media sulle 1500 auto nei mercati globali con un interessante espansione sul mercato americano. Un mercato che assorbe quella parte di produzione più "redditizia" (quadrifoglio e 280 cv) e che indubbiamente, nell'insieme di tutti i marchi, e il mercato che sta dando più soddisfazioni al gruppo fca.
Se non veniva creata Giulia prima e Stelvio poi il ricordo dell'Alfa in America era legato alla stupenda 164, quindi parlare di errori su questi prodotti vuol dire non conoscere la storia della produzione Alfa Romeo.
Giulia e Stelvio stanno ottenendo risultati modesti in Italia è ancora di più in Europa, solo che stanno ottenendo il grosso risultato che il 50% degli acquirenti provengono da auto straniere. Dal passaggio alla Fiat questo non è mai avvenuto, quando ci fu il noto regalo Alfa perse clienti verso i marchi stranieri, non il contrario.
Infine possiamo vedere i dati di vendita degli ultimi anni e rapportarli con quelli attuali, considerato che le vendite sono aumentate del 50% parlare di errori e una forzatura. Si poteva fare meglio? Probabilmente si! Hanno fatto le scelte che ritenevano più corrette e i numeri dimostrano che non sono così sbagliate, da queste si potrà partire per migliorare ulteriormente..... Dopodiché non si possono accontentare tutti, come con l'avvento di Fiat si persero quei clienti che non erano "affezionati" al marchio oggi con questi nuovi modelli si perderanno altrettanti clienti della stessa tipologia.
 
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Mi permetto il corregerti,Mito non e una punto e nel suo piccolo avvicinava tanti giovani all'Alfa Romeo. Quei giovani che un domani nel cambiare auto avrebbero probabilmente optato per un Alfa di classe superiore.

Oh signùr qualcuno l'ha detto. Qui non si sa nemmeno che la fidelizzazione del cliente costa molto meno che accapararsi nuovi clienti... roba elementare...
 
Gli azionisti non possono più permettersi di investire a perdita; se mi permetti il termine (e vale anche per me ovviamente) siamo tutti bravi a fare gli imprenditori con i soldi degli altri, alias tutti bravi a fare i finocchi con il sedere degli altri.

Gli stessi azionisti che hanno investito venduto Magneti Marelli per 6,2mld euro e fra poco faranno lo stesso con Comau e Teksid?
Ma per favore...
 
Questa piacevole scambio di idee e' arrivato alle valutazioni sugli errori che avrebbe fatto Alfa nel proporre Giulia e nell'abbandonare là Mito.
Partendo dal presupposto che personalmente ritengo un errore non continuare a produrre Mito perché nel suo piccolo era una gran bella Alfa particolarmente piacevole da guidare bisognerebbe però quando si parla di errori confrontare i dati di vendita.
Giulia sta ottenendo delle vendite lusinghiere, siamo in media sulle 1500 auto nei mercati globali con un interessante espansione sul mercato americano. Un mercato che assorbe quella parte di produzione più "redditizia" (quadrifoglio e 280 cv) e che indubbiamente, nell'insieme di tutti i marchi, e il mercato che sta dando più soddisfazioni al gruppo fca.
Se non veniva creata Giulia prima e Stelvio poi il ricordo dell'Alfa in America era legato alla stupenda 164, quindi parlare di errori su questi prodotti vuol dire non conoscere la storia della produzione Alfa Romeo.
Giulia e Stelvio stanno ottenendo risultati modesti in Italia è ancora di più in Europa, solo che stanno ottenendo il grosso risultato che il 50% degli acquirenti provengono da auto straniere. Dal passaggio alla Fiat questo non è mai avvenuto, quando ci fu il noto regalo Alfa perse clienti verso i marchi stranieri, non il contrario.
Infine possiamo vedere i dati di vendita degli ultimi anni e rapportarli con quelli attuali, considerato che le vendite sono aumentate del 50% parlare di errori e una forzatura. Si poteva fare meglio? Probabilmente si! Hanno fatto le scelte che ritenevano più corrette e i numeri dimostrano che non sono così sbagliate, da queste si potrà partire per migliorare ulteriormente..... Dopodiché non si possono accontentare tutti, come con l'avvento di Fiat si persero quei clienti che non erano "affezionati" al marchio oggi con questi nuovi modelli si perderanno altrettanti clienti della stessa tipologia.

Stelvio sta facendo ottimi numeri in Italia (cfr. dati UNRAE). E' Giulia che manca all'appello - nonostante come berlina venda bene e più delle concorrenti - ed una versione SW, visto il segmento, ne avrebbe aiutato le vendite in Italia ed EMEA.
 
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Stelvio sta facendo ottimi numeri in Italia (cfr. dati UNRAE). E' Giulia che manca all'appello - nonostante come berlina venda bene e più delle concorrenti - ed una versione SW, visto il segmento, ne avrebbe aiutato le vendite in Italia ed EMEA.
Sai perfettamente cosa penso della sw, quindi per aiutare le vendite avrei velocizzato un piccolo suv e la versione nuova della Giulietta.... Con questi due modelli puoi prendere tanti più clienti che con una sw.
 
Sai perfettamente cosa penso della sw, quindi per aiutare le vendite avrei velocizzato un piccolo suv e la versione nuova della Giulietta.... Con questi due modelli puoi prendere tanti più clienti che con una sw.

So perfettamente come la pensi, ma viste le vendite di Audi A4 e Bmw serie3 io la SW l'avrei fatta invece. Giulia sarebbe l'ottimo contraltare alla ottima Tipo SW che sta facendo molto bene in tale versione. C'è un "basso" di gamma che va bene nell'offerta FCA in tale versione, non capisco perchè non potrebbe fare ottimi numeri anche l'alto di gamma, che immagino ruberebbe qualcosa sia sotto che sopra segmento.
 
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Reactions: ziopalm e rickrd
Questa piacevole scambio di idee e' arrivato alle valutazioni sugli errori che avrebbe fatto Alfa nel proporre Giulia e nell'abbandonare là Mito.
Partendo dal presupposto che personalmente ritengo un errore non continuare a produrre Mito perché nel suo piccolo era una gran bella Alfa particolarmente piacevole da guidare bisognerebbe però quando si parla di errori confrontare i dati di vendita.
Giulia sta ottenendo delle vendite lusinghiere, siamo in media sulle 1500 auto nei mercati globali con un interessante espansione sul mercato americano. Un mercato che assorbe quella parte di produzione più "redditizia" (quadrifoglio e 280 cv) e che indubbiamente, nell'insieme di tutti i marchi, e il mercato che sta dando più soddisfazioni al gruppo fca.
Se non veniva creata Giulia prima e Stelvio poi il ricordo dell'Alfa in America era legato alla stupenda 164, quindi parlare di errori su questi prodotti vuol dire non conoscere la storia della produzione Alfa Romeo.
Giulia e Stelvio stanno ottenendo risultati modesti in Italia è ancora di più in Europa, solo che stanno ottenendo il grosso risultato che il 50% degli acquirenti provengono da auto straniere. Dal passaggio alla Fiat questo non è mai avvenuto, quando ci fu il noto regalo Alfa perse clienti verso i marchi stranieri, non il contrario.
Infine possiamo vedere i dati di vendita degli ultimi anni e rapportarli con quelli attuali, considerato che le vendite sono aumentate del 50% parlare di errori e una forzatura. Si poteva fare meglio? Probabilmente si! Hanno fatto le scelte che ritenevano più corrette e i numeri dimostrano che non sono così sbagliate, da queste si potrà partire per migliorare ulteriormente..... Dopodiché non si possono accontentare tutti, come con l'avvento di Fiat si persero quei clienti che non erano "affezionati" al marchio oggi con questi nuovi modelli si perderanno altrettanti clienti della stessa tipologia.
Mito con il twinair o con il 1.4 aspirato è un vaccino alle Alfa, chi la provava ne stava alla larga per sempre, altro che cuore sportivo o fidelizzazione.
In USA Giulia e Stelvio non vanno male e il trend è in crescita, ma in assoluto i volumi sono paragonabili alle vendite Italiane, in un mercato infinitamente più grande. Poi se vogliamo accontentarci ci accontentiamo, ma le aspettative globali credo fossero diverse.
 
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nelle valutazioni fatte "a sensazione" incide anche un fattore che spesso tendiamo a trascurare, ovvero la nostra zona di residenza o lavoro; girando praticamente tutta l'italia ogni mese, mi rendo conto che differenti zone geografiche (nord_centro_sud) o tipologiche (città_montagna_aree metropolitane) hanno dei parchi auto totalmente differenti tra loro: zone dove si vedono una valanga di 500 e di serie 3 BMW, e zone dove invece le conti sulla punta delle dita di una mano, ed altri modelli sono molto più diffusi, nuovi o non. è ad esempio impressionante il numero di smart che trovi a Roma e nel Lazio, in cfr a tutto il resto del Paese
abitando a nord di Milano, vedo molte più Stelvio che Giulia; ma quando nel weekend scendo in liguria trovo una situazione contraria.. e così via
bisogna basarsi (come molti stanno facendo anche in questo topic) sui dati ufficiali di vendita, anche quando sembrano in totale disaccordo con la propria sensazione
 
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