Richiede tempo spiegare le cose con dati precisi, poi vedo anche argomentazioni ripetute;
io posso scrivere a lungo ogni tanto, non sempre, senza pretesa di essere preciso su tutto
Un accenno sul nucleare
per un periodo ero ricercatore in fisica, il nucleare non era il mio settore di specializzazione, ero fisico della materia sperimentale, ma ho girato per anni anche alcune grosse facilities europee, un reattore da ricerca, due sincrotroni per ricerca medica e sui materiali, ho almeno qualche ricordo di nozioni su temi energetici, tecnici, sulla questione complessa delle radiazioni
ripenando ai miei colleghi smentisco il luogo comune televisivo che i Fisici sarebbero pro-nucleare e inceve i contrari sarebbero masse di gente incolta e NIMBY;
bisogna intendersi sulle parole, buona parte dei Fisici può essere "affascinata" da una tecnogia nucleare che è complessa, in pratica un sfida intellettuale il riuscire a farla funzionare, anche se ad oggi diventata arcaica, come si può essere affascinati dall'evoluzione progettuale degli aereo da caccia supersonici, anche se servono a portare guerra e distruzione
ma non per questo gran parte dei fisici vorrebbero finanziare nuovi caccia o centrali problematiche, anzi abbiamo una visione abbastanza lucida di quanto sia sottovalutato e non compreso il problema delle scorie (di cui ai fini dello stoccaggio più compresso possibile, non conta il volume, ma la radioattività totale e tempi di decadimento); e mi accorgo anche delle balle che vengono raccontate, es mettere sullo stesso piano qualitativo e quantititativo lo stoccaggio dei rifiuti radiotattivi prodotti da uso tipo ospedaliero, che invece sono un problema molto, molto, molto più limitato e gestibile tutto sommato anche dall' Homer Simpson di turno
piuttosto il pensioro razionale corre ad altre tecnologie più nuove e ancora più sorprendenti anche se apparentemente semplici;
il fotovoltaico per esempio nei prossimi anni ha ancora margini di miglioramento in efficenza, tecnicamente ci sono già celle più efficenti del classico 21-23% commerciale attuale, solo che per ora costano troppo; tempo al tempo; e sull' ipotizzato consumo di suolo paesaggistico italico ci torneremo a discuterne, con numeri alla mano, oggi per motivi di tempo non riesco a rispondere a tutto
solo tra i Fisici di orientamento di studi Nucleare forse c'è un po di sostegnoa i consorzi nuke, per deformazione professionale, indirettamente sperano in più finanziamenti e prestigio nel loro settore, e magari anche poter lavorare per l'industria pesante;
altrimenti sono relegati agli esperimenti presso l'acceleratore di particelle Cern di Ginevra o simili o a fare studi solo teorici oppure in campo professionale privato a strumenti radiodiagnostici o medici-terapeutici ( es. protonterapia ) comunque innovativi
Occhio alla psicologia e alle manipolazioni del nostro ego
vedo che molti anche in buona fede amano porsi come persone avanzate e liberi pensatori più informati della media, volenterosi di rendersi utili smuovendo le persone mediamente meno attente; su questo vostro desiderio si può innestare una manipolazione, è pane per il marketing; alcune persone con questa buona voglia di darsi da fare, stanno aderendo a un revival di questa tecnologia,
"lottando" contro chi non lo vuole (almeno non in italia, è uno dei posti meno adatti) e identidificano gli altri come persone "meno informate/pecoroni/estremisti/etc"; prima di entrare in polemica sugli aspetti tecnici, vi dico occhio alla psicologia:
fate attenzione a non esporvi troppo nel sostenere i pro-nuke, perchè un domani, se non oggi, potreste accorgervi di essere stati presi in giro dalle informazioni mainstrem pompate al momento, seguo da decenni le campagne di marketing/influenza sottotraccia di varie forme che esistono in rete da prima dei referendum,
poi cambiare idea, se vi siete esposti con proclami e certecce granitiche, vi risulterà impossibile per motivi di orgoglio, cioè ammettere di essere stati "fregati" nella vostra buona fede di rendervi utili,
ingannati da influencer che sono stati più scaltri di voi (qui sta la ferita d'orgoglio), finti account che sono pagati una frazione di euro per ogni presenza e commento da tifo calcistico piazzato nelle discussioni, oppure salendo di livello da tecnici prezzolati che realizzano interviste con informazionni parziali, canali youtube foraggiati che fingono di parlare d'altro, es. di ingegneria in modo sconclusionato, ma ripropongono sottotraccia la goccia che nelle teste dovrebbe scava la roccia, etc
Ci riprovano, e per confondere usano i reattori modulari small
purtoppo ad oggi il marcheting sul nucleare sta spingendo di nuovo più forte su internet e anche in tv, per sfruttare una finestra di opportunità ( far credere che sia una soluzione alle bollette altissime sperimentate durante la crisi del 2022; una persona esaperata daqiesta crisi potrebbe prendere decisioni di pancia, senza verificare da sè le vari e informazioni) per piazzare i rettori di
piccola taglia,
è una trovata di marketing per rigirare una frittata che già non era piaciuta, perchè i reattori di grande taglia si sono già bruciati la reputazione e da noi non sono ben visti:
- una grande installazione nessuno ha piacere ad averla vicino.. però se fossero tanti e piccoli.. meno visibili..magari..
- reattori grandi che rispettino le normative di qualità-sicurezza nostre hanno tempi di realizzazione biblici,
quando sarebbero pronti avremo già rinnovato un paio di volte altre tecnologie energetiche che invece si sviluppano a tempi record;
es: 5 anni se vabene per far digerire la scelta di un sito alla popolazione + 5-10 anni realizzare la centrale se non già presente + 7-12 anni i reattori nuovi da aggiungere a una centrale; nei casi peggiori recentii europa/ USA ad aggiungere i soli reattori ci hanno messo 17 anni ( ? ) ma potrebbero essere stati sfortunati.. ritroccando i numeri il concetto non cambia.. sono molti anni
.. ed ecco la furbata di marketing..
ti spiegano che i nuclei dei rettori piccoli verrebbero prodotti in fabbrica in serie in "meno tempo" e "meno costi" poi trasportati in loco.. come se poi a contorno del nucleo non ci fosse il resto del contenitore e dell'installazione da realizzare, a meno di non delegare dalle norme di sicurezza che si applicano ai rettori più grandi
- capitolo costi: già un reattore grande è enormemente fuori mercato, almeno in europa e se non hai un interesse collaterale per la filiera delle armi atomiche, e allora in quel caso anche se alle casse dello stato costa uno sproposito lo realizzi lo stesso; poi magari fai pagare poco l'elettricità occultando il grosso delle spese nel bilancio dello stato (una sorta di mega-sussidio e mutuo spostato negli anni pagato dai cittadini) ( Francia docet, è una potenza con armamento atomica, cosi come l'Inghilterra )
ci sono studi di enti insospettabili di partigianeria (anche il DoE americano) che mostano come l'energia nucleare è cresciuta progressivamente di costo negli ultimi decenni mentre le rinnovabili scendono ogni anno;
negli anni 50-60 quando la francia ha realizzato il suo programma c'erano certi costi (peralto già in buona parte non trasparenti e non conteggiati, poi esternalizzati sullo stato) e i pannelli fotovoltaici, se esistevano, erano roba carissima da uso per i satelliti;
il fotovoltaico e l'eolico mi pare abbiano iniziato costare meno del nucleare già tra il 2006 e il 2010, per poi allargare il divario
ad oggi, 2023, l'energia nucleare in europa ( o in USA )
costa a spanne da 3 a 7 volte (!) quella fotovoltaica ed eolica, e questa sproporzione può solo peggiorare già nei prossimi 5 anni, figuriamoci in 15 anni;
non dico un alto manager di finanza "creativa", ma neache un umile ragioniere o un bambino ci investirebbe se non ingannato;
a me sembra che sarebbe la soluzione adatta se si vuole affossare definitivamente il nostro debito pubblico,
meno di non realizzarla in dose omeopatica ininfluente ai fini energetici., il classico spreco per distibuitre soldi agli amici e mazzette al politico
persino se ipotizzassimo di avere già oggi 80% di rinnovanili, e alle rinnovabili venisse abbinato un accumulo a batterie al litio per fare backup delle intermittenze, con i prezzi attuali ancora alti delle batterie litio, l'energia costerebbe comunque meno che abbinarci un back-uk basato su energia nucleare;
e ad oggi 2023, le batterie per accumulo sono ancora una scelta costosa, fuorimercato tranne in casi particolari ( autralia ad es) , ci sono sistemi di accumulo più economici; le batterie per storage energia entreranno in gioco in massa è stato calcolato quando avranno raggiunto un dimezzamento dei prezzi attuali, diciamo tra 5 anni ? ma già ora costerebbe meno che
incravattarsi di debiti e attese decennali e regali radioattivi ai nostri pro-pro-ect-nipoti con il nucleare
nel frattempo, anzi già in 5-10 anni, avremo anche capito come realizzare lo storage si energia in quantità crescenti a costi calanti,
(ci torno sotto sull'argomento)
nessun investitore privato si propone più per realizzare un reattore se non finanziato dallo stato, al contrario delle fonti rinnovabili, dove ad es in nord europa, ma anche in spagna, già i privati sono disposti anche a pagare lo Stato con forniture di energia a prezzi stracciati pur di poter partecipare ai bandi per parchi eolici off-shore o parchi fotovoltaico, visto che è possibile fare margine di guadagno anche con costi di vendita dell'energia bassissimi
I consorzi che potrebbero costruire questi complessi reattori, con grande profitto solo per loro, si chiedono, come fare a piazzare questo enorme debito pubblico ambulante sul gobbo dello Stato, cioè spremere noi peones ? sottraendo tra l'altro risorse a progetti di rinnovabili più rapide da realizzare ed efficenti nell'abbassare molto prima nel tempo le bollette e i tassi di Co2 emessa?
e anche visto che non siamo in Cina, dove c'è ancora una fame disperata di energia sino almeno al 2030, e si fa buono tutto, e la rincorsa a creare un arsenale atomico pari a russia e america, e comuqnue decide il governo senza troppo pesare l'opnione pubblica?
Si fa..
con il marketing a tappeto.. un investimento commerciale sulla pelle di noi gonzi se ci caschiamo
un paio di anni di bombardamento mediatico e la congiuntura con un governo furbetto e corrompibile ed ecco che già iniziano a parlare di finanziare progetti e bypassare i referendum definiti "vecchi"
e qui di nuovo.. ecco il miracoloso "reattore piccolo"..
perchè fa brutto ipotizzare per ogni singolo reattore da 1500MW una spesa tra i 5 miliardi ( stima dei fornitori) e i 20 miliardi ( stima degli scettici e dei casi recenti, cercando di includere una parte dei costi a contorno), moltiplicati per 13 reattori, quando con gli stessi soldi ci finanzieresti 3 o 4 transizioni energetiche con altre fonti di energia
..meglio proporre un piccolo reattore da 150-300-500 MW.. in costo assoluto costa meno.. cifre che fanno meno paura.. più facile confondere le acque rifacendo daccapo i conti... ma quello che importa è il costo in relazione alla quantità di energia prodotta, reattore piccolo significa meno enrgia prodotta, e questo rapporto non potrà che aumentare rispetto ad uno più grande
Ok..entriamo nel tecnico: superficie vs volume
per un problema di fisica, i reattori grandi sono più efficenti dei piccoli;
negli impianti c'è una spesa relativa allo sfruttamento efficente del materiale fissile; c'è anche una spesa per le strutture di contenimento delle radiazioni verso l'esterno, strutture protettive che nel tempo loro stesse diventano radioattive, i metalli, il cemento etc, e poi una spesa relativa a rendere queste strutture sicure contro incidenti, terremoti, caduta di aerei, atti terroristici, missili ipersonici di stati bellicosi, etc;
un reattore grande ha un rapporto più favorevole tra:
- volume del nucleo (in prima approssimazione proporzionale al profitto, l'energia ricavabile)
- superficie del nucleo (in prima approsimazione proporzionale ai costi e ai problemi di sicurezza),
se riduco il volume a 1/8,
la superficie si riduce solo a 1/4
questo rapporto più favorevole in un reattore grande ne limita i costi di cui sopra ( realizzi un solo contenitore vessel e tutte le altre parti per una potenza di 1500MW ) , ed anche cosi siamo da 3 a 7 volte fuori mercato come costi
un reatore piccolo è previsto che aumenterà i costi, diminuirà lo sfruttamento del materiale attivo, e, cosa notevole, aumenterà il volume delle scorie radioattive di materiale parzialmente incombusto (per non parlare dei materiali delle strutture a fine vita),
a parità di energia prodotta, produrrà da 2 a 30 volte più scorie radioattive in base al tipo di tecnologia usata e alla taglia
scommetto che questo "dettaglio" non è noto ai più, ditemi se non è un inganno sfacciato alla popolazione che dovrebbe accollarseli,
"non avete voluto un rettore che era diventato un debito ambulante?, bene ve lo vendo a piccole rate, in tanti moduli più piccoli che sono ancora meno efficenti"
i consorzi del nucleare hanno una lunga tradizione di non trasparenza, perchè grossi impianti centralizzati e finazianti dallo stato, in parte neanche loro sono in grado di calcolare alcune voci di costo che vengono poi esternalizzate, è sempre necessario fargli un po di conti in tasca prima di finanziarli
Questo uno
studio scientifico del 2022 di ricercatori della Stanford University e della University of British Columbia
sui reattori piccoli modulari che spiega come i reattori più piccoli sono meno efficenti e con alta/altissima produzione di scorie:
Qui un articolo divulgativo e in italiano su tale studio:
I piccoli reattori modulari, presentati come il futuro dell'energia nucleare, genereranno più scorie radioattive delle centrali tradizionali. Lo studio su Pnas
www.wired.it
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La bufala di usarlo come backup per le fonti rinnovabli
di recente il marketing sta allora provando a sostenere che avere "un po" di nucleare (es. 20GW, cioè circa 13 centrali di grossa taglia, oppure 40-50 di reattori piccoli ) sarà neccessario come backup decarbonizzato per le fonti di energia rinnovabili, in quanti queste da sole sono intermittenti
intanto c'è da dire che il nucleare non è un buon back-up, ha tempi di modulazione troppo lenti; mi pare che i costruttori ottimisticamente dicono che possono esserer modulati di un 5% di potenza in 5 minuti; nel mondo del back-up di rete elettrica è una enormità, non ci stabilizzi a basso costo una rete con questi tempi di reazione, se va bene si perde molto guadagno economico ed efficenza, anzi altri fornitori di back-up ti subentrano prima;
inoltre il nucleare ha come detto costi alti, già quando tenuto acceso all'80-85% del tempo in un anno; immaginare di usarlo come back.up modulabile, cioè normalmente tenuto al minimo e solo ogni tanto fatto funzionare a pieno regime, ammesso che non risulti usurante per il reattore modularlo troppo spesso, comunque producendo molta meno elettricità in un anno ne renderebbe il costo di gestione astronomico; l'utilizzo come back-up modulabile è una bufala che viene spinta con faccia tosta; in realtà andrebbe in competizione, con le rinnovabili
mettiamoci anche anche una centrale nucleare ha anche lei un costo Co2, intanto per costruzione, estrazione carburante, smantellamento, e poi soprattutto per i 15 anni in cui si immobilizzano risorse economiche che potevano essere impiegate per rinnovabili che quasi da subito ( 1 anno per installare ) avrebbero abbattuto Co2 per i restanti 14 anni
chi oggi si trova in casa un impianto nucleare ereditato dagli anni passati, e ormai deve andare incontro a una serie di spese, l'unica cosa che può fare è cercare di spremerlo per più anni possibile prima di dismetterlo, mai si sognerebbe di usarlo in modulazione (che è il motivo per cui possiamo comprare energia dalla francia di notte, preveriscono venderla sottocosto che modulare i reattori; altro motivo per non installarli, piuttosto "aiutiamo" i francesi a sfruttare per più ore e alcora altri anni i loro reattori ormai già costruiti);
gli stessi tedeschi avrebbero prolungato la vita dei lori impianti nel momento difficile del 2022 se non avessero avuto impedimenti tecnici, lo spegnimaneto era stato già iniziato da prima, è una operazione lunga e delicata, non potevano più tornare indietro
le
centrali turbogas ammodernate pensate per back.up che si stanno installano in italia (una ventina di impianti nuovi) sono concepite con turbine semplici a ciclo singolo per
partire a palla velocemente in caso di richiesta di energia, in più sono affiancate nello stesso capannone da altre turbine a ciclo combinato più efficenti che subentrano con temi più ( se ricordo un paio di minuti) se permane la richiesta di back-up di energia
i
megapack di batterie Tesla con moduli da 3.9 MWh ognuno già usati in Usa e in Australia, hanno software dedicati alla valutazione in tempo reale dei costi energia e tempi di intervento di
millisecondi e questo gli garantisce efficenza e redditività in vari contesti già oggi; sono già un business più grande delle auto stesse; i costi per produrli sono in calo, avranno uno spazio anchr loro nel back.up di rete o industriale o per impienti di rinnovabili; i megapack statici saranno allo stesso tempo utilizzati per le ricariche rapide dei camion elettrici che come back-up della rete elettrica; l'energia di back.up della rete ne serve poca calcolata su un anno, ma quella poca è pagata sopra le quotazioni standard
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Trollare discussioni sul nucleare è un WIN-WIN come arma di distrazione di massa
coinvolgere le persone al tema del nucleare può avere due fini strategici:
A) tentare di rilanciare delle commesse statali indebitando lo Stato con questa tecnolgia decotta e in perdita oltre che con problematiche non risolte; a buon senso non dovrebbe accadere, non in italia, sarebbe un livello incredibile di corruzione dei nostri governanti, che hanno accesso anche a valutazioni tecniche ed economiche indipendenti, e rischiano il malcontento se la popolazione non si prestasse, però meglio essere vigili e prepararsi anche ai peggio tentativi.. già che hanno rifinanziato le società del ponte sullo stretto..
B) distrarre il dibattito dalle richieste di semplificazione degli iter burocratici per i nuovi impianti rinnovabili, che sarebbero già oggi la soluzione del problema se non rallentati dalla parte burocratica;
in italia abbiamo
7 anni di iter di approvazione (forse ora 6 anni, qualcosina sono stati costretti a ritoccare)
contro 1 anno in europa;
questo rallentamento della transizone energetica in italia è probabile che sia in parte voluto,
permette ai gestori di impianti fossiili di mantenere alti guadagni ancora per più anni ( centrali termoelettriche non usate come back-up, ma come una delle fonti principali di produzione di energia elettrica a costo più caro), e noi purtroppo dovremo vedere
scendere più lentamente i prezzi delle bollette e dei costi energia per l'industria rispetto altri stati che stanno correndo con le rinnovabili (che generano costi dell'elettricità in confronto stracciati), un rallentamento di anni è un danno consistente allo Stato, questi governanti per me sono abbastanza corrotti
NB: non parlo delle valutazioni di impatto ambientale che è sacrosanto che faccia da filtro per evitare abusi,
parlo dei tempi burocratici ingiustificabili per avere risposte positive o negative in ogni singolo passaggio;
uno di colli di bottiglia è una commissione unica nazionale di soli 40 tecnici ( di recente portati a 70, ancora pochi, il contentino per far finta in tv di aver dato una mano) commisiine che vaglia centiania di enormi fascicoli dei progetti presentati ogni anno
abbiamo gia progetti in attesa per CENTINAIA di GW di potenza di picco installata, abbastanza da poter effettuare la transizione energetica in pochi anni con largo anticipo ed avere energia a basso costo abbondante anche per compoti finora considerati impossibili;
facendo la tara sulla potenza media, che per le rinnovabili è un piccola frazione della potenza di picco, si parla dell'equivalente di decine di grosse centrali nucleari, però tramite impianti disponbili a una frazione del costo, senza scorie radioattive da gestire per millenni, impianti installabili in 1-2 anni con contorno di creazione di lavoro e competenze distributi sul territorio, salvo il problema tempi autorizzativi che grida scandalo ma da cui appunto veniamo distratti
In questo senso trollare sul nucleare è un
win-win per questi affaristi senza scrupoli, anche se non se ne farà niente, intanto sposta il dibattito rallentando la riduzione dell'utlizzo della filiera delle fonti fossili; grossisti di petrolio e gas e gestori delle centrali ringraziono
(probabilmente anche foraggiano le ruote giuste)
anche chi non fosse daccordo con me sugli argomenti tecnici, lo invito a rifletterci un momento,
con il nucleare
forse ti stanno trollando e la cosa potrebbe non piacerti quando te ne accorgerai
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In generale il problema del back-up delle fonti intermittenti
per quanto leggo è già stato tecnicamente risolto, verrà realizzato man mano negli anni quando sarà necessario (es. quando le rinnovabili supereranno il 70% di quota di produzione, non prima di altri 10 -15 anni) per farlo al minor costo possibile; ci sono varie strategie che si sommano:
- l'eolico off-shore, il cui numero di progetti è in espanzione esponenziale in nord europa e sta iniziando ad esplodere
anche in italia a partire da questo anno, produce mediamente sia di giorno che di notte e con buona regolarità, fornisce uno zoccolo di base di energia che si integra bene con il fotovoltaico che invece copre solo i picchi di attività umana e industriale dal mattino al tardo pomeriggio
questa una mappa dei progetti al 2021, ancora un po acerbi, avevano costi ancora un po elevati e in quantità sono una briciola rispetto ai progetti prersentati nel 2023; le previsioni per il settore però sono rosee anche qui da noi, non solo nel mare del nord
c'è discussione se la distanza minima dalle coste debba essere 21 km o più per no essere visibili neppure sforzandosi, niente di irrisolvibile facendo selezione tra i tantissimi progetti, alcuni impianti sono gia ora a 50 km dalle coste;
l'eolico nel mediterrraneo non raggiunge il 50% di potenza media generata rispetto alla potenza di picco installata, come nel mare del nord, ma se ricordo bene spazia oltre un 30% con punte del 40%, per questo è molto più interessante dell'eolico su terra (11-15%?),
oltre a non rovinare i paesaggi classici nostri
- maggiore connessione e intelligenza delle reti elettriche (Terna sta potenziano i cavi sottomarini in italia e tanto altro), le irregolarità locali di energia vengono al 90% e più compensate; le quantità di energia da avere di back-up scende di un ordine di grandezza, qualche studio ipotizza potrebbe anche quasi annullarsi;
tradotto in parole semplici: non puoi avere nuvole su tutta italia, ne assenza di vento su tutto il mare o peggio su tutta europa;
con una potenza di picco installata che già si prevede sarà esuberante, ci sarà quasi sempre energia per tutta la rete anche quando una zona non ne produce; e quando capitasse un vuoto su scala geogarfica ampissima (europea?), nell'arco di un anno sarebbero eventi brevi e rari, la quota di energia da fornire di back-up in totale sarebbe una frazione piccola sui consumi annui
- per assurdo, se non avessimo già in vista di meglio, si potrebbe continuare effettuare il
back-up pur in quote sempre minori anche con le banali centrali termoelettriche a gas senza alzare sensibilmente il conteggi totale annuale di Co2 emessa;
nel mondo reale non dobbiamo arrivare a 100% di decarbonizzazione, sarebbe già un grosso risulato arrivarci vicino (80-90%) e ci sono 2 decenni di strada davanti ancora;
le centrali a turbogas, le ultime a metano a ciclo combinato di Ansaldo e Siemens hanno rendimenti assurdi del 63%, (arrivano a 80-85% se è possibile recupera il calore per teleriscaldamento o altro)
- le rinnovabili tipicamente hanno potenze di picco installate molto più alte della produzione media (e entro qualche anno anche dei consumi medi italiani, anche considerando che i consumi elettroci potranno raddoppiare decarbonizzando (elettrificando) parte dell'industria, dei riscaldamenti e dell'autotrazione, cioè consumando meno petrolio/gas), per cui si prestano a generare un surplus di energia utile per alimentare stoccaggi di energia o effettuare altri compiti ( es desalinizzare aqua di mare e al contempo generare idrogeno per stoccaggio energia)
-
lo stoccaggio di energia gran lunga più economico è il pompaggio di acqua; si sta capendo ora come possa essere potenziato realizzando piccoli bacini in fianco ai fiumi, comunicanti con i fiumi tramite condotte e utili anche per combattere la siccità, invece che con dighe direttamente sui fiumi; Enel detiene molti bacini idrici e altri ne sta creando al sud italia, anche se ha un confliutto di interessi gestendo anche le centrali termoelettriche, diciamo che si sta muovendo al rallentatore, poi c'è lo Stato, investitori privati, soggetti che hanno circa 12 anni di tempo e margini di profitto per mettere a terra questi potenziamenti
- ci sono alte soluzioni che si contenderanno spazi in base alla loro reddiditività (fornire back.up di energia è un business), lo stoccaggio di
idrogeno è economico e scalabile (specie se stoccato sottoterra invece che compresso in bombole); ha una resa non molto alta, recuperi solo una frazione (1/3?) dell'energa che ci hai messo, per cui accumularlo a senso quando c'è un suplus molto abbondante di elettricità; poi stanno testando lo stoccaggio di co2 liquida in circuito chiuso, le batterie a flusso redox già in uso da tempo (in cina ne hanno inaugurata una di dimesioni enormi), le batterie LPF , tra poco le batterie al sodio, e altro che nella fretta sicuro mi scordo
- in america già ora il privato può realizzare qualche guadagno usando la propria auto elettrica (con
presa bidirezionale Veicole-to-charge) o le batterie di storage della sua abitazione o impianti fotovolaici privati per fornire energia alla rete tramite delle app apposite con cui decidere quando e come partecipare, giocando sui differenziali di costo ai diversi orari;
è previsto che questo tipo di appllicazioni di scambio energia avranno molto successo anche in italia, per il gusto di guadagnare e sentirsi piccoli commercianti, rendendo tutti più partecipi e coscienti del funzionamento della rete elettrica; alla fine sono anche piccole gratificazioni come queste che smuovono le persone
tra l'altro al momento, un
pacco batterie da 60kw installato in auto ha un prezzo commerciale che oltre a scendere di costo nei prossimi anni, già ad oggi è interessante se usato anche come storage di rete:
attualmente ha un prezzo 10 volte inferiore al prezzo commerciale (ancora molto gonfiato a livello commerciale) di un analogo pacco batterie per storage domestici (a meno di non autocostruirselo per risparmiare);
l'auto elettrica con presa di ricarica bidirezionale ( è un optional che in america è già quasi sempre richiesto all'aquisto) potrebbe diventare anche uno storage aggiuntivo per l'abitazione e/o la rete elettrica (dietro compenso gestito con app), specialmente in caso di auto batterie LPF che hanno una durata cosi lunga che non sarebbe possibile usurarle solo usandole per far muovere l'auto