Credo che sia opportuno fare alcune precisazioni di tipo "tecnico" magari possono tornare utili.
La coppia motrice è il momento torcente (spinta) applicato dal motore ad una trasmissione. Essa varia al cambiare del regime di rotazione del motore con un andamento dipendente dal tipo di motore ed ha un valore massimo in corrispondenza di un determinato regime. Nel caso del motore endotermico la coppia motrice indica l'energia sviluppata dal motore nel singolo ciclo ad un determinato regime.
La coppia viene utilizzata per ricavare la potenza del motore tramite una formula fisica che utilizza il valore di coppia insieme a quello di rotazione a cui è stato rilevato. I motori diesel, per le loro caratteristiche, hanno una coppia maggiore di quelli a benzina, ma generalmente sono più limitati nelle rotazioni massime, e per questo motivo hanno minori potenze dei motori a benzina o hanno la stessa potenza a regimi minori.
L'unità di misura della coppia è il Nm (newtonmetri) o kgm (chilogrammetri); il kg è dato da N/9,81, quindi i valori di coppia espressi in Nm saranno 9,81 volte quelli espressi in kgm.
Data la coppia in Nm, la velocità angolare in giri al minuto e la potenza in watt, si ha la formula:
Nel caso si desideri la potenza in Kw, basterà dividere il risultato per 1000, e nel caso si desideri il risultato in Cv, bisognerà moltiplicare i Kw per 1,36. Si noti che Hp non è uguale a Cv: 1 Hp = 1,0139 Cv, oppure 1 Cv = 0,9863 Hp (quindi 1 Hp > 1 Cv).
Nel caso invece si voglia ricavare la coppia in Nm dalla potenza espressa in watt, si dovrà seguire la formula seguente:
W = Nm RPM 2 pigreco/60
Per ricavare la coppia in kgm sarà necessario dividere il risultato della formula per 9,81.
In un qualunque mezzo di trasporto, la velocità massima si raggiunge in corrispondenza dei giri di potenza massima e l'accelerazione massima si raggiunge in corrispondenza dei giri di coppia massima, perché la forza con cui il veicolo vince l'inerzia e la resistenza aerodinamica dipende dalla potenza, o per meglio dire dalla coppia per il numero dei giri.
La potenza è data da forza per velocità, mentre l'attrito del mezzo (resistenza aerodinamica) è dato dalla velocità al quadrato per l'area della sezione frontale del mezzo per il coefficiente di forma; risulterà quindi facile capire che a determinate velocità e caratteristiche del mezzo si avrà una determinata forza resistente e quindi che moltiplicando questa forza per la velocità a cui è stata rilevata si otterrà la potenza.
La coppia rappresenta la forza espressa dal motore ad ogni determinato regime, mentre l'inerzia è una forza resistente che limita l'accelerazione; più elevata è la coppia rispetto all'inerzia, quindi, e più elevata sarà l'accelerazione.
Per questo le macchine con un'alta coppia a bassi regimi, a parità di potenza e di rotazioni massime al minuto, hanno ripresa migliore; questo accade perché normalmente macchine con alti valori di coppia a parità di potenza (in genere i diesel o i motori sovralimentati) iniziano a sviluppare una forte coppia prima degli altri motori, e di conseguenza anche una forte potenza, anche a basso numero di giri, avendo così prestazioni migliori; per questo motivo nelle competizioni dove ci sono limiti di potenza si cerca di avere un valore massimo di potenza accoppiato a valori di coppia molto elevati ai bassi regimi (rispetto ai valori di coppia a elevati regimi del medesimo motore).
Per poter imporre un'accelerazione ad un corpo, dobbiamo impartire una forza che sia superiore alla resistenza subita da tale corpo. Se la differenza tra forza fornita e forza resistente rimane la stessa per tutto il tempo, il corpo in esame avrà sempre la stessa accelerazione.
Dato che la coppia descrive la forza espressa dal motore per ogni regime del motore stesso, questa deve vincere le forze resistenti come l'inerzia, gli attriti e le pendenze che influiscono ad ogni regime del motore; in caso di curva di coppia piatta, la differenza tra la forza motore e le forze resistenti sarà costante (escludendo l'attrito dell'aria) e avremo una forza risultante costante nel tempo e per ogni regime del motore e di conseguenza una curva d'accelerazione piatta esattamente come la coppia; includendo l'attrito dell'aria vedremo la curva d'accelerazione abbassarsi nella parte finale, in maniera più o meno evidente a seconda della lunghezza della marcia.
Ora sappiamo che la curva d'accelerazione è uguale o per lo meno molto simile a quella della coppia alla ruota, perché alla ruota e non al motore? Perché con il cambio della marcia o usando l'acceleratore si modifica il valore di coppia alla ruota, con il cambio di marcia, dato che aumentando la lunghezza del rapporto, la ruota si ritrova ad avere una rotazione al minuto sempre superiore e dato che la potenza è sempre la stessa si ha una coppia più bassa, e con la riduzione della coppia si ha una riduzione dell'accelerazione, invece con la diversa dosatura del gas si diminuisce la potenza sviluppata dal motore e di conseguenza anche alla ruota e quindi anche della coppia.
Confrontando un motore con un'elevata curva di coppia con pochi giri motore o un motore con molti giri motore e una coppia ridotta, vedremo che questi nel caso in cui le curve di coppia abbiano la stessa forma, hanno la stessa curva d'accelerazione e nel caso di stessa potenza anche gli stessi valori d'accelerazione.
Per poter definire la velocità di un mezzo non è tanto utile utilizzare i valori di coppia, ma i valori di coppia moltiplicati la velocità di rotazione del motore, la cosiddetta potenza massima, infatti a parità di mezzo e quindi di resistenza alla penetrazione nell'aria, ma con potenze diverse anche se a parità di curva di coppia, s'avrà una velocità maggiore con il motore con potenza superiore, perché con un maggiore numero di giri si può adottare un rapporto di riduzione superiore e quindi avere minore forza resistente ad ogni ciclo.
Il motivo quindi per cui viene utilizzata il valore di potenza massima è perché rispecchia meglio e in modo più semplice le doti velocistiche dei motori, aiutando parecchio il confronto tra vari tipi di motore, dato che la potenza è data dal prodotto della forza con la velocità e visto che ad una determinata velocità si ha una precisa resistenza per ogni determinata forma del veicolo, risulta essere molto più comodo e veloce utilizzare il valore di potenza massima, visto che altrimenti per confrontare più motori bisognerebbe valutare i valori di coppia in proporzione alle varie marce.
Confrontando un motore con un elevata curva di coppia con pochi giri motore o un motore con tanti giri motore e poca coppia, vedremo che questi nel caso forniscano la stessa potenza massima, la velocità massima sarà la stessa.
Per il confronto della migliore coppia di un motore e quindi dell'elasticità di marcia si utilizza il test di ripresa, che viene effettuato con la marcia più lunga, nella prima parte del test il mezzo con coppia più alta, e quindi potenza maggiore a basso numero di giri risulta migliore nella parte iniziale, nella seconda parte (terminale) il mezzo con potenza maggiore (stesso valore di coppia a regimi maggiori o stessi regimi ma con più coppia) risulta essere migliore, quindi il mezzo ottimale sarà quello che risulterà possedere una potenza ben distribuita su tutti i regimi e quindi con una curva di coppia di tipo piatto (valore di coppia costante).
resto comunque sorpreso dal fatto che a quanto pare i problemi che ho riscontrato li ho solo io. Bene o male parlando con altri possessori di 33 o che l'hanno avuto gli inconvenienti sono gli stessi.
Qui invece mi sembra essere l'unica voce fuori dal coro, tutti a decantare e fare lodi sperticate al TS 16V...
Mah. Pensavo di trovare una risposta attraverso il confronto con altri che magari potevano aver avuto problemi simili, invece pare che nessuno abbia problemi con questa motorizzazione. mo vuoi vedere che l'unico motore scacato uscito dalla catena di montaggio di Pratola Serra lo hanno montato sulla macchina mia?