Re: Alfa 75 Turbo Q.V. 1991 freni
Finalmente qualcosa pare muoversi in favore degli appassionati di tuning e delle migliorie meccaniche :smiley_001:
Da Il Volante
È questione di giorni e poi sarà possibile montare freni diversi (per dimensioni, materiali e forma) da quelli originali senza chiedere il nulla osta alla casa. Basterà comprare prodotti certificati e chiedere l’aggiornamento del libretto.
ADDIO NULLA OSTA - È partito il conto alla rovescia per gli appassionati di modifiche alla propria vettura o motocicletta. Infatti, dal 24 settembre entrerà in vigore il decreto n. 148 (n. 147, nel caso delle moto) del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che regolamenta le modifiche al “sistema dischi freno”. Si tratta del primo di una serie di decreti attuativi (gli altri dovrebbero riguardare componenti come cerchi e sospensioni) a cui rimanda l’articolo 75 del codice della strada. Dopo l’aggiornamento del 27 febbraio 2009, quest’ultimo dà la possibilità di effettuare modifiche della vettura (o del motociclo) senza richiedere il nulla osta della casa automobilistica. Il requisito imposto dal nuovo codice è “soltanto” la rispondenza ai criteri fissati da un decreto del ministero, per l’appunto quello che sta per entrare in vigore.
LA NUOVA PROCEDURA - L’eliminazione del nulla osta delle case (che di fatto rendeva impossibile le modifiche) facilita non poco la vita a chi vorrà modificare il cosiddetto “sistema dischi freno”: è così che lo definisce la norma, comprendendo pinze freni con relativi adattatori, pastiglie, tubi di collegamento e sensori. È infatti il costruttore del nuovo componente ad assumersi l’onere della verifica di compatibilità del suo prodotto con quello originale. Nella pratica il costruttore si rivolgerà al servizio tecnico del dipartimento dei trasporti, fornendo tutta la documentazione e superando una serie di prove previste dal decreto. Una volta passati i test, il servizio tecnico ne informa la direzione generale della Motorizzazione, che rilascia il certificato di omologazione del prodotto esaminato (vedi fac-simile qui sotto).
COSA CAMBIA PER L’UTENTE FINALE - All’automobilista o il motociclista non resta che comprare dischi o pastiglie con tanto di certificato e poi farli montare da un installatore, che è tenuto a rilasciare un secondo documento: quello che attesta che il lavoro è stato fatto a regola d’arte (vedi fac-simile sotto). Solo con quest’ultimo è possibile andare alla motorizzazione per l’aggiornamento del libretto. Facile immaginare che anche questo obbligo sarà adempiuto dallo stesso installatore, un po’ come accade già oggi quando si fa montare il gancio traino o l’impianto a Gpl.
MA UN DUBBIO CI RESTA - I problemi semmai potrebbero venire in caso di malfunzionamenti di sistemi collegati all’impianto frenante, come l’Abs, l’Esp o i dispositivi per la frenata di emergenza che cominciano a diffondersi. In teoria non dovrebbero verificarsi, o per lo meno, non dovrebbero essere causati dalla sostituzione dell’impianto frenante, visto che il produttore del nuovo impianto frenante certifica la perfetta compatibilità con il veicolo. Ma se ciò accadesse?
Speriamo che il solito UCAS non ci si metta in mezzo a livello burocratrico :lachen001:
Finalmente qualcosa pare muoversi in favore degli appassionati di tuning e delle migliorie meccaniche :smiley_001:
Da Il Volante
È questione di giorni e poi sarà possibile montare freni diversi (per dimensioni, materiali e forma) da quelli originali senza chiedere il nulla osta alla casa. Basterà comprare prodotti certificati e chiedere l’aggiornamento del libretto.
ADDIO NULLA OSTA - È partito il conto alla rovescia per gli appassionati di modifiche alla propria vettura o motocicletta. Infatti, dal 24 settembre entrerà in vigore il decreto n. 148 (n. 147, nel caso delle moto) del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che regolamenta le modifiche al “sistema dischi freno”. Si tratta del primo di una serie di decreti attuativi (gli altri dovrebbero riguardare componenti come cerchi e sospensioni) a cui rimanda l’articolo 75 del codice della strada. Dopo l’aggiornamento del 27 febbraio 2009, quest’ultimo dà la possibilità di effettuare modifiche della vettura (o del motociclo) senza richiedere il nulla osta della casa automobilistica. Il requisito imposto dal nuovo codice è “soltanto” la rispondenza ai criteri fissati da un decreto del ministero, per l’appunto quello che sta per entrare in vigore.
LA NUOVA PROCEDURA - L’eliminazione del nulla osta delle case (che di fatto rendeva impossibile le modifiche) facilita non poco la vita a chi vorrà modificare il cosiddetto “sistema dischi freno”: è così che lo definisce la norma, comprendendo pinze freni con relativi adattatori, pastiglie, tubi di collegamento e sensori. È infatti il costruttore del nuovo componente ad assumersi l’onere della verifica di compatibilità del suo prodotto con quello originale. Nella pratica il costruttore si rivolgerà al servizio tecnico del dipartimento dei trasporti, fornendo tutta la documentazione e superando una serie di prove previste dal decreto. Una volta passati i test, il servizio tecnico ne informa la direzione generale della Motorizzazione, che rilascia il certificato di omologazione del prodotto esaminato (vedi fac-simile qui sotto).
COSA CAMBIA PER L’UTENTE FINALE - All’automobilista o il motociclista non resta che comprare dischi o pastiglie con tanto di certificato e poi farli montare da un installatore, che è tenuto a rilasciare un secondo documento: quello che attesta che il lavoro è stato fatto a regola d’arte (vedi fac-simile sotto). Solo con quest’ultimo è possibile andare alla motorizzazione per l’aggiornamento del libretto. Facile immaginare che anche questo obbligo sarà adempiuto dallo stesso installatore, un po’ come accade già oggi quando si fa montare il gancio traino o l’impianto a Gpl.
MA UN DUBBIO CI RESTA - I problemi semmai potrebbero venire in caso di malfunzionamenti di sistemi collegati all’impianto frenante, come l’Abs, l’Esp o i dispositivi per la frenata di emergenza che cominciano a diffondersi. In teoria non dovrebbero verificarsi, o per lo meno, non dovrebbero essere causati dalla sostituzione dell’impianto frenante, visto che il produttore del nuovo impianto frenante certifica la perfetta compatibilità con il veicolo. Ma se ciò accadesse?
Speriamo che il solito UCAS non ci si metta in mezzo a livello burocratrico :lachen001:
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