Ciao, i complimenti te li hanno già fatti tutti, e hanno ragione.
Ieri stavo per risponderti, ma mi avete fatto venir voglia di andare in soffitta a ricercare il numero di aprile '87 di Quattroruote con la prova su strada. Alla 75 Twin Spark Quattoruote riservò un trattamento unico, oltre alla prova su strada, ci fu la prova in pista del pilota di F1 (un giovane e "capelluto" Ivan Capelli), onore riservato a macchinine tipo Ferrari, Porche, Lamborghini. Non contenti, dopo qualche numero uscì la prova di 24 ore in pista (caso rarissimo se non unico). Se non ricordo male avevano preso la 75 TS e diversi redattori ci avevano girato per 1 giorno in un circuito del sud della Francia: si erano divertiti da matti e unici problemi avevano dovuto cambiare tanti pneumatici ( e forse anche qualche pastiglia dei freni) e dovettero registrare i cuscinetti ruote anteriori (mi stupì in una auto nuova, ma dovevano averci dato dentro con le frenate e le accelerazioni laterali in curva).
La tua è una prima serie, come quella della prova di Quattroruote, colla strumentazione arancione. La mia ha la strumentazione verde, il cofano bombato e il catarifrangente posteriore rosso. Ho temuto per alcuni anni fosse un pasticcio del precedente proprietario, e ho tenuto una fanaleria arancione di scorta. Poi ho trovato fonti (su internet, forse già citate) che confermavano l'originalità della mia, perché il cambiamento fu alla fine del 1988.
La 75 Twin Spark è un progetto Alfa, ma entrato in produzione coi soldi Fiat. Dove si scontrarono 2 linee di pensiero: quella orientata al core business (le auto) e quella che voleva una differenziazione puntando sulla finanza.
Allora a capo di Fiat auto c'era Ghidella che era un grande appassionato di auto (aveva voluto le Fiat e Lancia di successo degli anni '80 che avevano portato il gruppo a lottare per il primo posto in Europa con VW), e che voleva una Fiat auto concentrata sul prodotto. Apprezzò le Alfa dopo averle conosciute "dal di dentro" e aveva progetti di rilancio del marchio, anche verso l'alto. Poi prevalse la linea "finanziaria" lui se ne andò (o fu costretto a farlo) e le cose presero il corso che sappiamo (p.es. 155: una Tipo modificata). Solo dopo diversi anni (e molti % di mercato perse) nuovi dirigenti hanno ammesso che le scelte di prodotto erano andate contro gli orientamenti del mercato (e inoltre alcune scelte finanziarie non ebbero affatto il successo sperato). E pochi anni fa non si sapeva se ci sarebbero state ancora auto italiane.
Una cosa strana che ho notato solo nei giorni scorsi rileggendo il manuale di officina è che nel 1987 alla presentazione della nuova serie di Alfa 75 erano previste la 3.0 V6 e la 2.5 V6 (che non uscì) con le stesse carreggiate allargate, ma non la 2.0 T.S., che infatti è descritta in un allegato successivo. Effettivamente confrontando le prove di Quattoruote della 2.5 V6 della serie precednte con la 2.0 T.S. si vede che le prestazioni rilevate sono quasi identiche. I 100 Kg in più di massa del motore si "mangiano" gli 8 CV di pot max in più e in parte anche i Nm di coppia max in più. Simili prestazioni, ma senza le penalizzazioni fiscali che c'erano per le benzina oltre 2000.