Alfa Romeo 1900

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AUDACE

Alfista Intermedio
20 Marzo 2008
3,393
69
49
BG
Regione
Lombardia
Alfa
GT
Motore
1300 Junior (1967)
Nel 1950 la 6C 2500 era ormai decisamente superata e l’Alfa Romeo ritenne che i tempi fossero maturi per realizzare una vettura moderna, l'Alfa Romeo 1900, rivoluzionaria, al passo con le nuove tecnologie che ormai proponevano la carrozzeria con la scocca integrata al telaio.
La vettura, interamente progettata sotto la supervisione di Orazio Satta Puliga, conteneva diverse raffinatezze meccaniche. Il “cuore” della 1900 era il motore. Con questa vettura la casa milanese abbandonò i frazionamenti a sei e otto cilindri in favore di una frazionamento che consentiva una minore imposizione fiscale. Veniva però rispettata la tradizione con l’adozione della testata in lega leggera, dei due alberi a camme in testa e delle camere di scoppio emisferiche. Il 4 cilindri 1900 cominciò a girare al banco il 14 gennaio 1950 in una prima versione con il basamento in alluminio. Con un solo carburatore dava una novantina di cavalli. Per la sospensione anteriore Giuseppe Busso (progettista dei gruppi meccanici) optò per lo schema con quadrilateri trasversali, molle ad elica e ammortizzatori telescopici, comune ormai a molti tipi di vetture. La sospensione posteriore era completamente inedita. Il ponte rigido con coppia conica ipoide, molle ad elica e ammortizzatori tubolari era collegato longitudinalmente al telaio tramite due puntoni di duralluminio che applicavano al telaio delle spinte anticoricanti in curva.

La configurazione della forma, il progetto dettagliato di tutti i lamierati e persino lo studio delle attrezzature produttive furono integralmente eseguiti al Portello.

La prima uscita in strada della 1900 avvenne il 2 marzo 1950 con Sanesi alla guida, Garcea, Busso e Nicolis come passeggeri. Un altro prototipo fu presentato marciante all’esterno del salone di Torino (4-14 maggio 1950) ma il modello fu giudicato insoddisfacente soprattutto a causa di una sua remota somiglianza con la nuova berlina FIAT 1400 con la quale condivideva la fiancata massiccia e la voluminosa coda tondeggiante.

La presentazione della 1900 alla stampa si tenne il 2 ottobre 1950 a Milano all’hotel Principe di Savoia. La presentazione ufficiale avvenne al salone di Parigi nell’ottobre di quello stesso anno. A partire dal 1952, anno in cui furono pienamente operative le catene di montaggio, alla versione normale fu affiancata la versione TI (Turismo Internazionale) per venire incontro alle esigenze degli sportivi che partecipavano alle corse di questa categoria.

Il motore erogava 100 CV a 5500 giri/min grazie alla fasatura più spinta e a due carburatori doppio corpo, la frenata era stata migliorata con tamburi dei freni di grande diametro, ma il modello era riconoscibile solamente per lo scarico da competizione. Per ottenere un motore più potente e affidabile nel 1954 si aumenta l’alesaggio di 2 mm, lasciando invariata la corsa. La cilindrata passa così da 1.884 cm3 a 1.975 cm3.

Dopo un primo allestimento esterno che quasi non caratterizza il nuovo modello, tranne che per i nuovi gruppi ottici posteriori e le ruote con finestre ovali, per migliorare il raffreddamento dei freni, alla fine dell’anno verranno introdotte alcune novità che rimarranno inalterate fino alla fine della produzione. Si tratta soprattutto del fregio lungo la fiancata, dei baffi sul frontale che avvolgono le luci di posizione e della scritta “1900 Super”. Il cruscotto adotta due strumenti circolari (“due lune”) invece del precedente singolo (“mezza luna”). La selleria è in panno e finta pelle.

A partire dal 1955 venne realizzato anche un modello a due porte “Primavera”. La produzione cessa nel 1959 con un totale di 17.243 vetture prodotte nei vari allestimenti.


La "Disco Volante"


La versione "Disco Volante".Una nota a parte merita la versione 1900 C 52, meglio conosciuta come "Disco Volante". Ideata con la collaborazione della carrozzeria "Touring-Superleggera" sullo schema della 1900 C, nel 1952 viene realizzata in soli quattro esemplari; un coupé e tre spider. La linea biconvessa è particolarmente originale ed aerodinamica, tanto che l'Alfa Romeo ne deciderà il deposito del brevetto come "Modello ornamentale".


Con la medesima carrozzeria (versione spider) vennero poi allestiti una decina di esemplari per le competizioni che, però, montavano il 6 cilindri 3,5 da 250 CV. Il peso particolarmente esiguo (760 kg) permetteva di raggiungere i 230 km/h. Pilotando una di queste vetture, Fangio si classificò 2° assoluto nella Mille Miglia del 1953 e vinse il G.P. Supercortemaggiore nello stesso anno.

Grazie alla sua linea particolare ed alla popolarità della Mille Miglia, la "1900 C 52" divenne famosissima in brevissimo tempo, facendo piovere negli uffici del portello decine di prenotazioni "sulla fiducia". Tuttavia, l'azienda decise di non produrre in serie il modello, nonostante le pressioni di personaggi famosi ed innamorati della "Disco Volante", tra i quali ricordiamo l'astronauta Charles Conrad e l'attore Tyrone Power.


Curiosità

L'Alfa 1900 venne anche costruita su licenza in Argentina dalla Industrias Kaiser Argentina come IKA Berganti
 

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