Il bialbero Alfa è uno dei motori che fino agli anni '90 nelle varie cilindrate partendo dal 1,3 ha avuto la più alta potenza specifica rispetto alle altre case costruttici,ma ha dei limiti meccanici e tecnici che rendono difficile il raggiungimento di determinate potenze se non modificando pesantemente l'architettura originaria,tra il 1.8 e il 2.0 ci sono piccole differenze nelle fusioni di basamento e dell'albero motore che consentono il raggiungimento di potenze diverse nonostante la ,tutto sommato. piccola differenza di cilindrata unitaria.Hai correttamente citato la testa stretta del motore della Giulia Gtam,il pezzo è raro e costoso,varia decisamente la configurazione delle camera di scoppio,necessita di pistoni specifici e per non farsi mancare nulla di un albero più leggero,non quello di serie alleggerito ma di uno ex novo con 8 contrappesi, bielle tipo Carrillo,Pankl o Poggipolini,a te la scelta se in acciaio o in titanio,tutto questo per permeterti di raggiungere regimi di rotazioni prossimi ai 9.000 giri perchè il limite fisico meccanico di questa architettura è che se vuoi queste potenze devi salire di giri,la coperta è sempre corta se hai potenza in alto in basso avrai un motore con poca coppia e poca potenza assi regimi.
Difatti distribuzione a fasatura variabile e doppia accensione furono studiati per ovviare a questo problema.
su di un aspirato l'aumento del 20% della potenza di base è difficile e costoso e non sono di certo sufficenti solo assi a cammes e modifiche all'alimentazione per ottenerlo,non per scoraggiarti,ma ammettiamo che hai la capacità di progettarti le modifiche,o che un meccanico molto paziente e poco venale si dedichi al progetto,ogni particolare speciale lo devi disegnare e fare costruire,i pistoni devi farteli fare su disegno,le bielle ci sono della misura corretta ,ma devi comunque verificare i pesi e il corretto bilanciamento,poi sicuramente modificare il basamento poichè il disegno e la forma andranno in interferenza,l'albero è impensabile di utilizzare quello di serie,il volano lo devi fare fare più leggero e in acciaio,se ti esplode a 9,000 giri sega te e la macchina in due.
E' fattibile ciò che vuoi ottenere,ma il costo è eccessivo per un singolo privato e nemmeno i team dell'epoca d'oro delle corse si sono mai avventurati a così tanto,i motori con elevata potenza da corsa dell'Autodelta duravano una o due gare poi si rompevano e i costi erano elevatissimi,ma dietro c'era un'azienda che all'epoca sembrava che non avesse limiti di spesa.
Quanto detto non è nè per scoraggiarti ne per fare il saccente di turno,quando ero giovane ed inesperto,ma animato da passione pura per questi gioielli tecnologici ho avuto la fortuna di poter guidare tutte le cilindrate sia di Giulietta e Afetta 116 che di 75 e ho fatto diversi esperimenti sui 1,6 , 1,8 e 2,0,speso un capitale e valutato quanto esposto,in un periodo in cui le officine di rettifica erano più disposte a costruire pezzi speciali e i costi erano meno elevati di quelli odierni ma i risultati a banco su un motore aspirato a carburatori sono stati di un aumento compreso tra il 10 e il 20 % massimo della potenza di base.
Difatti distribuzione a fasatura variabile e doppia accensione furono studiati per ovviare a questo problema.
su di un aspirato l'aumento del 20% della potenza di base è difficile e costoso e non sono di certo sufficenti solo assi a cammes e modifiche all'alimentazione per ottenerlo,non per scoraggiarti,ma ammettiamo che hai la capacità di progettarti le modifiche,o che un meccanico molto paziente e poco venale si dedichi al progetto,ogni particolare speciale lo devi disegnare e fare costruire,i pistoni devi farteli fare su disegno,le bielle ci sono della misura corretta ,ma devi comunque verificare i pesi e il corretto bilanciamento,poi sicuramente modificare il basamento poichè il disegno e la forma andranno in interferenza,l'albero è impensabile di utilizzare quello di serie,il volano lo devi fare fare più leggero e in acciaio,se ti esplode a 9,000 giri sega te e la macchina in due.
E' fattibile ciò che vuoi ottenere,ma il costo è eccessivo per un singolo privato e nemmeno i team dell'epoca d'oro delle corse si sono mai avventurati a così tanto,i motori con elevata potenza da corsa dell'Autodelta duravano una o due gare poi si rompevano e i costi erano elevatissimi,ma dietro c'era un'azienda che all'epoca sembrava che non avesse limiti di spesa.
Quanto detto non è nè per scoraggiarti ne per fare il saccente di turno,quando ero giovane ed inesperto,ma animato da passione pura per questi gioielli tecnologici ho avuto la fortuna di poter guidare tutte le cilindrate sia di Giulietta e Afetta 116 che di 75 e ho fatto diversi esperimenti sui 1,6 , 1,8 e 2,0,speso un capitale e valutato quanto esposto,in un periodo in cui le officine di rettifica erano più disposte a costruire pezzi speciali e i costi erano meno elevati di quelli odierni ma i risultati a banco su un motore aspirato a carburatori sono stati di un aumento compreso tra il 10 e il 20 % massimo della potenza di base.
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