Alfa Romeo Junior ( Ex Milano )

Buonasera a tutti Alfisti, dopo tanto tempo che non scrivevo su questo thread per via dei miei impegni universitari, eccomi qui. Come citato inizialmente nella prima parte del mio post riguardo all'Alfa Romeo, vorrei parlare della parte tecnica del nuovo veicolo, presentato settimane fa, del Biscione. Prima di ciò, voglio introdurre la mia opinione personale riguardo al cambio di nome da "Milano" a "Junior". Cominciando che il nome già si sapeva molti mesi prima della presentazione, con tanto di enorme cartellone installato anche in zona Porta Garibaldi ben visibile a Milano, trovo il contrasto del ministro Urso non sono coerenti nel momento in cui le critiche si sono fatte molto forti alla presentazione, essendo che il sito produttivo e nome si sapeva già da tempo. A ciò si sono unite le dure e forti critiche nei social media europei, tra ironia e rabbia da appassionati. Questi due fattori, soprattutto il primo, hanno fatto preoccupare non poco il marchio d'arese per ripercussioni legali (come è accaduto di recente per il sequestro dalla guardia di finanza di un lotto della Fiat Topolino, un quadriciclo leggero derivato dalla Citroën Ami prodotti entrambi in Marocco), e essi hanno fatto sì che il nome dell'auto venisse cambiato. Figuraccia? Probabile, ma allo stesso ciò non cambia la situazione ovvero...Milano o Junior, l'auto rimane la stessa e secondo me è inutile agganciarsi al naming della vettura, perché secondo me il limite più grande dell'auto è il complesso meccanico e telaistico della vettura, soprattutto per un marchio che ha un heritage storico molto importante, che dovrebbe essere posizionato nel segmento premium come già, per esempio. il gruppo Volkswagen riesce a fare molto bene nei suoi marchi del gruppo.

Ma partiamo dal principio della vettura, partendo dal pianale sulla quale nasce e la meccanica ereditata. Alfa Romeo Junior nasce su piattaforma multi-modulare, che può ospitare quindi sia motori termici con piccoli powertrain ibridi, di tipo leggero mild-hybrid, che motori completamente elettrici. Il pianale è di origine francese PSA, nome CMP ovvero Common Modular Platform, sviluppata insieme alla Donfeng Motors, marchio cinese, quasi 10 anni fa. Presentato all'esordio nel 2018 con la DS DS3 Crossback, la piattaforma è utilizzata per auto di segmento B e C nell'universo PSA e, poi, Stellantis. Il pianale è stato aggiornato fino di recente ed ha cambiato nome in STLA Small, con la presentazione di Jeep Avenger. I motori che ospita il pianale sono sempre di origine PSA: il motore puretech 3 cilindri, cubatura di 1.2, da 100 cavalli con un piccolo turbocompressore e la sua variante "elettrificata" mild-hybrid che arriva a circa 136 cavalli. (quest'ultimo, appunto, che equipaggia l'Alfa Romeo Junior). Può essere dotato di cambio manuale o il doppia frizione automatico questo motore. Riguardo alle batterie elettriche, possono montare una variante da 54 kw/h che eroga 154 cavalli e la recente variante, con il primo esordio nella Lancia Ypsilon HF (che di High Fidelity non so cos'abbia o cosa possa avere...) che eroga invece 240 cavalli. La ciclistica, ereditata presumibilmente dalle altre vetture del gruppo nonostante non ci siano le specifiche tecniche, si suppone condividerà quella delle altre vetture del gruppo, in particolare quelle dei SUV di segmento B presenti nel gruppo stellantis ovvero all’anteriore sospensioni Macpherson indipendenti e al posteriore semi-indipendenti come già citato in un altro post, prima della presentazione ufficiale.

Completato più o meno il riepilogo dal punto di vista tecnico c'è da chiedersi una domanda semplice quanto complessa: c'erano delle alternative nelle disponibilità motoristiche e telaistiche del gruppo? Effettivamente nell'ex gruppo FCA c'era, ad esempio, la disponibilità della FGA small, ritrovata in tanti modelli come Fiat 500x, Fiat Tipo e la più recente Alfa Romeo Tonale nella sua variante più aggiornata. E il motore? Presumibilmente suppongo le varianti del storico FIRE, aggiornati con una nuova generazione globale denominata FireFly ritrovata su Jeep Renegade e Compass, sulla Tonale e su modelli brasiliani della Fiat come la Uno e l'Argo. Ancora? Il T-Jet che ritroviamo sulle Abarth termiche che poteva essere una base buona ma che purtroppo verrà dismesso a breve penso, visto la volontà dello Scorpione di andare a tutta dritta verso l'alimentazione elettrica. Ragionando su ciò che conosco, seppur ovviamente non sia un ingegnere telaistico e motoristico, sembra e replico sembra possano esserci stati. Ma allora perché è stato utilizzato un pianale e una motoristica che non rispecchia lo spirito, a mio parere, Alfa Romeo? Lo esplicito in grande, perché purtroppo è un mondo crudele quanto fredda nell'universo dell'automotive.

LOGICHE INDUSTRIALI E PRODUTTIVE CHE PUNTANO VERSO IL RISPARMIO DEI COSTI, A FAVORE DEL PRODUTTORE: MINIMO SFORZO, MASSIMA RESA.

Esattamente, se il marchio Alfa Romeo e i progettisti dell'Alfa Romeo Junior si sono trovati con una base progettuale minima e comunque "omologata" nei confronti degli altri veicoli del gruppo è perché Stellantis, nella sua gestione, sta cercando di omologare le sue vetture, suddivise per categorie, per le future piattaforme e motoristiche attraverso le attuali piattaforme che saranno utilizzate in futuro ovvero le STLA Small, medium e large. Stellantis, chiaramente per risparmio di costi, vuole omologare il più possibile molte autovetture, o quantomeno quelle considerate nella fascia "bassa", per risparmio di costi e di produzione com'è lo è stato chiaramente stato nel caso di questo modello del Biscione. Quanto è vero che l'Alfa Romeo Junior verrà prodotta, appunto, nello stabilimento polacco, a Tychy, dove vengono già prodotte Fiat 600 e Jeep Avenger. Soggettivamente, la produzione verso uno stabilimento estero e l'utilizzo di una piattaforma condivisa non mi scandalizza, visto che già accade in molti altri gruppi automobilistici, ma i limiti imposti dalla piattaforma e il limite motoristico non è che mi creino entusiasmo: un 3 cilindri su un Alfa Romeo, questo penso sia la cosa più difficile da digerire per via dei limiti tecnici e telaistici imposti. Un po' come, per metro di paragone seppur il segmento è diverso, è come ritrovarsi un Audi A3 con un entry-level di gamma equipaggiato con un misero 1.0, a 3 cilindri, con alimentazione benzina. Da una parte provo empatia verso i progettisti e i designer del Biscione che posso immaginare si siano ritrovati in una situazione non molto facile, essendo le risorse minime ma dall'altra trovo frustrante i limiti progettuali imposti ad essi, presumibilmente dai manager aziendali. Non penso che la colpa del risultato complessivo sia da attribuire a loro o comunque non totalmente secondo me, ma a chi impone a loro questi limiti di risorse progettuali, perché deduco che fare un risultato migliore fosse difficile visto che, e ve lo posso garantire essendo che sto provando a studiare per entrare in questo mondo, progettare un automobile ha un iter progettuale che in media dura 3/4 anni, e gran parte viene dedicata al collaudo, alla ingegnerizzazione e alla tecnica del veicolo rispetto alla definizione dello stile del veicolo che, in media, dura meno di 1 anno. Oggi, con le tecnologie di simulazione che riducono i tempi di collaudo reali, le joint venture e la condivisione di multi-piattaforme, si stanno riducendo i tempi di progettazione di un auto che comunque richiede il suo tempo, sia chiaro. Continuando, il caso della Junior rispecchia una situazione comune in molti gruppi automobilistici come Volkswagen, BMW e Mercedes che si ritrovano nella situazione di dover utilizzare e sviluppare pianali multi-modulari da applicare nella maggior parte di veicoli nella gamma di un marchio automobilistico, con annessi aggiornamenti tecnici per poter ospitare nuove unità motore aggiornate per le sempre più stringenti e severe normative di omologazione in Europa. E questa cosa non è nuova, tutti ci ricorderemo dei pianali TIPO 4 e TIPO 2 che hanno ospitato molti modelli del Gruppo Fiat dalla metà degli anni 80', no? La questione è prettamente economica, industriale e produttiva ed è stata estremizzata, fino ad oggi, rispetto ai decenni scorsi dove almeno l'auto si caratterizzava per una ciclistica e motoristica specifica. C'è chi oggi lo fa molto bene, come il gruppo Volkswagen, e c'è chi lo non lo fa molto bene, come appunto il gruppo Stellantis. Il punto di avere una piattaforma modulabile e motoristica maggiormente comune, con annessi aggiornamenti tecnici del caso, per tante automobili in una gamma di molti marchi automobilistici non è una sfida facile e, penso nelle mie conoscenze tecniche limitate, bisogna giocarsela molto bene sulla differenziazione della gamma di vetture come carrozzeria, allestimento, tarature delle centraline e del reparto ciclistico, tarature e accessori del motore partendo dal solo basamento. E' chiaro che questa logica industriale renda omologate, tra di loro, molte autovetture ma purtroppo, come già detto, siamo in una realtà industriale e produttiva crudele quanto fredda dell'automotive. Ovviamente progettare una piattaforma modulare costa centinaia di milioni di euro se non fino al miliardo ed è bene saperlo progettare e ingegnerizzare perché da un buon pianale modulabile si possono produrre automobili affidabili, insieme ad una motoristica e ciclistica ospitante che dev'essere affidabile, infatti nientemeno è importante come il pianale.

Tornando all'Alfa Romeo Junior, è ovvio che questa auto, tanto omologata quanto piatta concettualmente, sia un autovettura nata per fare profitto e tante immatricolazioni in Europa, come dichiarato recentemente dal CEO del Biscione Jean Phillipe. Accanirsi contro questa vettura penso non abbia molto senso ormai, è nata ed è prossima alla vendita. Ciò che gli Alfisti si devono augurare, seppur il modello non sia digeribile comprensibilmente, è che Junior porti in atto il compito per la quale è stato progettato: vendere. Ciò lo dico in previsione di avere maggior profitto, assieme a Tonale, e soprattutto, quindi, ad avere maggiori finanze ed entrate che possano permettere sviluppo di futuri modelli del Biscione dalla valenza più pregiata. Ricordiamo che il prossimo anno, 2025, sarà importante perché verrà presentato, salvo imprevisti, la nuova e successiva generazione di Stelvio, che poggerà sulla STLA Large che ospita sia motori termici che elettrici. Su quello, chiaramente, Alfa Romeo non può permettersi figuracce come successo con Milano, ora Junior, perché si parla che questo modello avrà un importanza anche e soprattutto nel Nord America e nella Cina, due mercati globali importanti e che possono dare profitti importanti seppur la concorrenza interna sia forte e intensa. Secondo i rumors, si dice che la nuova Alfa Romeo Stelvio sarà solamente elettrica, ma visto la modularità del pianale potrebbe ospitare forse dei motori termici...che sia il sei cilindri Hurricane venduto nei modelli del Nord America? Chissà. E dopo questo "leggero" off-topic (abbiate pietà, ma volevo concludere con questa disgressione importante), mi auguro che abbiate apprezzato il post, sarà interessante sentire il vostro giudizio visto che, correlata alla Junior, si parla di un importante argomento legato al mondo automotive. Nel dubbio, mi auguro apprezziate e vi auguro una buona serata, buon week-end!​
 
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Buonasera a tutti Alfisti, dopo tanto tempo che non scrivevo su questo thread per via dei miei impegni universitari, eccomi qui. Come citato inizialmente nella prima parte del mio post riguardo all'Alfa Romeo, vorrei parlare della parte tecnica del nuovo veicolo, presentato settimane fa, del Biscione. Prima di ciò, voglio introdurre la mia opinione personale riguardo al cambio di nome da "Milano" a "Junior". Cominciando che il nome già si sapeva molti mesi prima della presentazione, con tanto di enorme cartellone installato anche in zona Porta Garibaldi ben visibile a Milano, trovo il contrasto del ministro Urso non sono coerenti nel momento in cui le critiche si sono fatte molto forti alla presentazione, essendo che il sito produttivo e nome si sapeva già da tempo. A ciò si sono unite le dure e forti critiche nei social media europei, tra ironia e rabbia da appassionati. Questi due fattori, soprattutto il primo, hanno fatto preoccupare non poco il marchio d'arese per ripercussioni legali (come è accaduto di recente per il sequestro dalla guardia di finanza di un lotto della Fiat Topolino, un quadriciclo leggero derivato dalla Citroën Ami prodotti entrambi in Marocco), e essi hanno fatto sì che il nome dell'auto venisse cambiato. Figuraccia? Probabile, ma allo stesso ciò non cambia la situazione ovvero...Milano o Junior, l'auto rimane la stessa e secondo me è inutile agganciarsi al naming della vettura, perché secondo me il limite più grande dell'auto è il complesso meccanico e telaistico della vettura, soprattutto per un marchio che ha un heritage storico molto importante, che dovrebbe essere posizionato nel segmento premium come già, per esempio. il gruppo Volkswagen riesce a fare molto bene nei suoi marchi del gruppo.

Ma partiamo dal principio della vettura, partendo dal pianale sulla quale nasce e la meccanica ereditata. Alfa Romeo Junior nasce su piattaforma multi-modulare, che può ospitare quindi sia motori termici con piccoli powertrain ibridi, di tipo leggero mild-hybrid, che motori completamente elettrici. Il pianale è di origine francese PSA, nome CMP ovvero Common Modular Platform, sviluppata insieme alla Donfeng Motors, marchio cinese, quasi 10 anni fa. Presentato all'esordio nel 2018 con la DS DS3 Crossback, la piattaforma è utilizzata per auto di segmento B e C nell'universo PSA e, poi, Stellantis. Il pianale è stato aggiornato fino di recente ed ha cambiato nome in STLA Small, con la presentazione di Jeep Avenger. I motori che ospita il pianale sono sempre di origine PSA: il motore puretech 3 cilindri, cubatura di 1.2, da 100 cavalli con un piccolo turbocompressore e la sua variante "elettrificata" mild-hybrid che arriva a circa 136 cavalli. (quest'ultimo, appunto, che equipaggia l'Alfa Romeo Junior). Può essere dotato di cambio manuale o il doppia frizione automatico questo motore. Riguardo alle batterie elettriche, possono montare una variante da 54 kw/h che eroga 154 cavalli e la recente variante, con il primo esordio nella Lancia Ypsilon HF (che di High Fidelity non so cos'abbia o cosa possa avere...) che eroga invece 240 cavalli. La ciclistica, ereditata presumibilmente dalle altre vetture del gruppo nonostante non ci siano le specifiche tecniche, si suppone condividerà quella delle altre vetture del gruppo, in particolare quelle dei SUV di segmento B presenti nel gruppo stellantis ovvero all’anteriore sospensioni Macpherson indipendenti e al posteriore semi-indipendenti come già citato in un altro post, prima della presentazione ufficiale.

Completato più o meno il riepilogo dal punto di vista tecnico c'è da chiedersi una domanda semplice quanto complessa: c'erano delle alternative nelle disponibilità motoristiche e telaistiche del gruppo? Effettivamente nell'ex gruppo FCA c'era, ad esempio, la disponibilità della FGA small, ritrovata in tanti modelli come Fiat 500x, Fiat Tipo e la più recente Alfa Romeo Tonale nella sua variante più aggiornata. E il motore? Presumibilmente suppongo le varianti del storico FIRE, aggiornati con una nuova generazione globale denominata FireFly ritrovata su Jeep Renegade e Compass, sulla Tonale e su modelli brasiliani della Fiat come la Uno e l'Argo. Ancora? Il T-Jet che ritroviamo sulle Abarth termiche che poteva essere una base buona ma che purtroppo verrà dismesso a breve penso, visto la volontà dello Scorpione di andare a tutta dritta verso l'alimentazione elettrica. Ragionando su ciò che conosco, seppur ovviamente non sia un ingegnere telaistico e motoristico, sembra e replico sembra possano esserci stati. Ma allora perché è stato utilizzato un pianale e una motoristica che non rispecchia lo spirito, a mio parere, Alfa Romeo? Lo esplicito in grande, perché purtroppo è un mondo crudele quanto fredda nell'universo dell'automotive.

LOGICHE INDUSTRIALI E PRODUTTIVE CHE PUNTANO VERSO IL RISPARMIO DEI COSTI, A FAVORE DEL PRODUTTORE: MINIMO SFORZO, MASSIMA RESA.

Esattamente, se il marchio Alfa Romeo e i progettisti dell'Alfa Romeo Junior si sono trovati con una base progettuale minima e comunque "omologata" nei confronti degli altri veicoli del gruppo è perché Stellantis, nella sua gestione, sta cercando di omologare le sue vetture, suddivise per categorie, per le future piattaforme e motoristiche attraverso le attuali piattaforme che saranno utilizzate in futuro ovvero le STLA Small, medium e large. Stellantis, chiaramente per risparmio di costi, vuole omologare il più possibile molte autovetture, o quantomeno quelle considerate nella fascia "bassa", per risparmio di costi e di produzione com'è lo è stato chiaramente stato nel caso di questo modello del Biscione. Quanto è vero che l'Alfa Romeo Junior verrà prodotta, appunto, nello stabilimento polacco, a Tychy, dove vengono già prodotte Fiat 600 e Jeep Avenger. Soggettivamente, la produzione verso uno stabilimento estero e l'utilizzo di una piattaforma condivisa non mi scandalizza, visto che già accade in molti altri gruppi automobilistici, ma i limiti imposti dalla piattaforma e il limite motoristico non è che mi creino entusiasmo: un 3 cilindri su un Alfa Romeo, questo penso sia la cosa più difficile da digerire per via dei limiti tecnici e telaistici imposti. Un po' come, per metro di paragone seppur il segmento è diverso, è come ritrovarsi un Audi A3 con un entry-level di gamma equipaggiato con un misero 1.0, a 3 cilindri, con alimentazione benzina. Da una parte provo empatia verso i progettisti e i designer del Biscione che posso immaginare si siano ritrovati in una situazione non molto facile, essendo le risorse minime ma dall'altra trovo frustrante i limiti progettuali imposti ad essi, presumibilmente dai manager aziendali. Non penso che la colpa del risultato complessivo sia da attribuire a loro o comunque non totalmente secondo me, ma a chi impone a loro questi limiti di risorse progettuali, perché deduco che fare un risultato migliore fosse difficile visto che, e ve lo posso garantire essendo che sto provando a studiare per entrare in questo mondo, progettare un automobile ha un iter progettuale che in media dura 3/4 anni, e gran parte viene dedicata al collaudo, alla ingegnerizzazione e alla tecnica del veicolo rispetto alla definizione dello stile del veicolo che, in media, dura meno di 1 anno. Oggi, con le tecnologie di simulazione che riducono i tempi di collaudo reali, le joint venture e la condivisione di multi-piattaforme, si stanno riducendo i tempi di progettazione di un auto che comunque richiede il suo tempo, sia chiaro. Continuando, il caso della Junior rispecchia una situazione comune in molti gruppi automobilistici come Volkswagen, BMW e Mercedes che si ritrovano nella situazione di dover utilizzare e sviluppare pianali multi-modulari da applicare nella maggior parte di veicoli nella gamma di un marchio automobilistico, con annessi aggiornamenti tecnici per poter ospitare nuove unità motore aggiornate per le sempre più stringenti e severe normative di omologazione in Europa. E questa cosa non è nuova, tutti ci ricorderemo dei pianali TIPO 4 e TIPO 2 che hanno ospitato molti modelli del Gruppo Fiat dalla metà degli anni 80', no? La questione è prettamente economica, industriale e produttiva ed è stata estremizzata, fino ad oggi, rispetto ai decenni scorsi dove almeno l'auto si caratterizzava per una ciclistica e motoristica specifica. C'è chi oggi lo fa molto bene, come il gruppo Volkswagen, e c'è chi lo non lo fa molto bene, come appunto il gruppo Stellantis. Il punto di avere una piattaforma modulabile e motoristica maggiormente comune, con annessi aggiornamenti tecnici del caso, per tante automobili in una gamma di molti marchi automobilistici non è una sfida facile e, penso nelle mie conoscenze tecniche limitate, bisogna giocarsela molto bene sulla differenziazione della gamma di vetture come carrozzeria, allestimento, tarature delle centraline e del reparto ciclistico, tarature e accessori del motore partendo dal solo basamento. E' chiaro che questa logica industriale renda omologate, tra di loro, molte autovetture ma purtroppo, come già detto, siamo in una realtà industriale e produttiva crudele quanto fredda dell'automotive. Ovviamente progettare una piattaforma modulare costa centinaia di milioni di euro se non fino al miliardo ed è bene saperlo progettare e ingegnerizzare perché da un buon pianale modulabile si possono produrre automobili affidabili, insieme ad una motoristica e ciclistica ospitante che dev'essere affidabile, infatti nientemeno è importante come il pianale.

Tornando all'Alfa Romeo Junior, è ovvio che questa auto, tanto omologata quanto piatta concettualmente, sia un autovettura nata per fare profitto e tante immatricolazioni in Europa, come dichiarato recentemente dal CEO del Biscione Jean Phillipe. Accanirsi contro questa vettura penso non abbia molto senso ormai, è nata ed è prossima alla vendita. Ciò che gli Alfisti si devono augurare, seppur il modello non sia digeribile comprensibilmente, è che Junior porti in atto il compito per la quale è stato progettato: vendere. Ciò lo dico in previsione di avere maggior profitto, assieme a Tonale, e soprattutto, quindi, ad avere maggiori finanze ed entrate che possano permettere sviluppo di futuri modelli del Biscione dalla valenza più pregiata. Ricordiamo che il prossimo anno, 2025, sarà importante perché verrà presentato, salvo imprevisti, la nuova e successiva generazione di Stelvio, che poggerà sulla STLA Large che ospita sia motori termici che elettrici. Su quello, chiaramente, Alfa Romeo non può permettersi figuracce come successo con Milano, ora Junior, perché si parla che questo modello avrà un importanza anche e soprattutto nel Nord America e nella Cina, due mercati globali importanti e che possono dare profitti importanti seppur la concorrenza interna sia forte e intensa. Secondo i rumors, si dice che la nuova Alfa Romeo Stelvio sarà solamente elettrica, ma visto la modularità del pianale potrebbe ospitare forse dei motori termici...che sia il sei cilindri Hurricane venduto nei modelli del Nord America? Chissà. E dopo questo "leggero" off-topic (abbiate pietà, ma volevo concludere con questa disgressione importante), mi auguro che abbiate apprezzato il post, sarà interessante sentire il vostro giudizio visto che, correlata alla Junior, si parla di un importante argomento legato al mondo automotive. Nel dubbio, mi auguro apprezziate e vi auguro una buona serata, buon week-end!​
Grazie mille per questo approfondimento. Dato che non sono solo un alfista, ma sono interessato alle auto in generale, questa piccola escursione aveva alcuni punti che non conoscevo.
 
Buonasera Alfisti
Forse non vi piacerà, ma ho firmato il contratto di acquisto:
Junior Ibrida Speciale
- Rosso Brera
- Pack Sport Speciale (Corsa)
- Pack Techno Speciale

Il concessionario ha aumentato il prezzo per la mia Giulietta perché è in condizioni eccellenti.

Se la Junior Ibrida non dovesse soddisfare le mie aspettative, potrei passare a un nuovo modello Alfa Romeo tra 3-4 anni.

Vi ringrazio per i vostri contributi e le vostre opinioni e spero di continuare a essere uno di voi.
Rolando
Congratulazioni! Facci sapere (visto che arrivi da una Giulietta) le tue impressioni di guida il tuo feeling su questa nuova produzione di Alfa Romeo; a prescindere da tutto quello che si possa pensare o dire sulle nuove produzioni.
 
Ecco cosa dovevano fare per sostituire la giulietta!!
 
Che compreranno in pochissimi! Non oso immaginare quando (spero di no) faranno Giulia e Stelvio elettrici, in proporzione costeranno oltre 100 mila euro. Sarà un fallimento totale!
Penso che nel frattempo le batterie costeranno un po meno e che faranno la versione ibrida. Sono troppo ottimista?
 
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Penso che nel frattempo le batterie costeranno un po meno e che faranno la versione ibrida. Sono troppo ottimista?
Dubito che le batterie costeranno meno e spero che facciano almeno una versione ibrida o meglio ancora solo termica.
 
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Congratulazioni! Facci sapere (visto che arrivi da una Giulietta) le tue impressioni di guida il tuo feeling su questa nuova produzione di Alfa Romeo; a prescindere da tutto quello che si possa pensare o dire sulle nuove produzioni.
Grazie per i tuoi gentili auguri In ogni caso condividerò con voi qui nel forum le mie impressioni sulla Junior :) Buona domenica
 
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Reactions: Maska19
Buonasera a tutti Alfisti, dopo tanto tempo che non scrivevo su questo thread per via dei miei impegni universitari, eccomi qui. Come citato inizialmente nella prima parte del mio post riguardo all'Alfa Romeo, vorrei parlare della parte tecnica del nuovo veicolo, presentato settimane fa, del Biscione. Prima di ciò, voglio introdurre la mia opinione personale riguardo al cambio di nome da "Milano" a "Junior". Cominciando che il nome già si sapeva molti mesi prima della presentazione, con tanto di enorme cartellone installato anche in zona Porta Garibaldi ben visibile a Milano, trovo il contrasto del ministro Urso non sono coerenti nel momento in cui le critiche si sono fatte molto forti alla presentazione, essendo che il sito produttivo e nome si sapeva già da tempo. A ciò si sono unite le dure e forti critiche nei social media europei, tra ironia e rabbia da appassionati. Questi due fattori, soprattutto il primo, hanno fatto preoccupare non poco il marchio d'arese per ripercussioni legali (come è accaduto di recente per il sequestro dalla guardia di finanza di un lotto della Fiat Topolino, un quadriciclo leggero derivato dalla Citroën Ami prodotti entrambi in Marocco), e essi hanno fatto sì che il nome dell'auto venisse cambiato. Figuraccia? Probabile, ma allo stesso ciò non cambia la situazione ovvero...Milano o Junior, l'auto rimane la stessa e secondo me è inutile agganciarsi al naming della vettura, perché secondo me il limite più grande dell'auto è il complesso meccanico e telaistico della vettura, soprattutto per un marchio che ha un heritage storico molto importante, che dovrebbe essere posizionato nel segmento premium come già, per esempio. il gruppo Volkswagen riesce a fare molto bene nei suoi marchi del gruppo.

Ma partiamo dal principio della vettura, partendo dal pianale sulla quale nasce e la meccanica ereditata. Alfa Romeo Junior nasce su piattaforma multi-modulare, che può ospitare quindi sia motori termici con piccoli powertrain ibridi, di tipo leggero mild-hybrid, che motori completamente elettrici. Il pianale è di origine francese PSA, nome CMP ovvero Common Modular Platform, sviluppata insieme alla Donfeng Motors, marchio cinese, quasi 10 anni fa. Presentato all'esordio nel 2018 con la DS DS3 Crossback, la piattaforma è utilizzata per auto di segmento B e C nell'universo PSA e, poi, Stellantis. Il pianale è stato aggiornato fino di recente ed ha cambiato nome in STLA Small, con la presentazione di Jeep Avenger. I motori che ospita il pianale sono sempre di origine PSA: il motore puretech 3 cilindri, cubatura di 1.2, da 100 cavalli con un piccolo turbocompressore e la sua variante "elettrificata" mild-hybrid che arriva a circa 136 cavalli. (quest'ultimo, appunto, che equipaggia l'Alfa Romeo Junior). Può essere dotato di cambio manuale o il doppia frizione automatico questo motore. Riguardo alle batterie elettriche, possono montare una variante da 54 kw/h che eroga 154 cavalli e la recente variante, con il primo esordio nella Lancia Ypsilon HF (che di High Fidelity non so cos'abbia o cosa possa avere...) che eroga invece 240 cavalli. La ciclistica, ereditata presumibilmente dalle altre vetture del gruppo nonostante non ci siano le specifiche tecniche, si suppone condividerà quella delle altre vetture del gruppo, in particolare quelle dei SUV di segmento B presenti nel gruppo stellantis ovvero all’anteriore sospensioni Macpherson indipendenti e al posteriore semi-indipendenti come già citato in un altro post, prima della presentazione ufficiale.

Completato più o meno il riepilogo dal punto di vista tecnico c'è da chiedersi una domanda semplice quanto complessa: c'erano delle alternative nelle disponibilità motoristiche e telaistiche del gruppo? Effettivamente nell'ex gruppo FCA c'era, ad esempio, la disponibilità della FGA small, ritrovata in tanti modelli come Fiat 500x, Fiat Tipo e la più recente Alfa Romeo Tonale nella sua variante più aggiornata. E il motore? Presumibilmente suppongo le varianti del storico FIRE, aggiornati con una nuova generazione globale denominata FireFly ritrovata su Jeep Renegade e Compass, sulla Tonale e su modelli brasiliani della Fiat come la Uno e l'Argo. Ancora? Il T-Jet che ritroviamo sulle Abarth termiche che poteva essere una base buona ma che purtroppo verrà dismesso a breve penso, visto la volontà dello Scorpione di andare a tutta dritta verso l'alimentazione elettrica. Ragionando su ciò che conosco, seppur ovviamente non sia un ingegnere telaistico e motoristico, sembra e replico sembra possano esserci stati. Ma allora perché è stato utilizzato un pianale e una motoristica che non rispecchia lo spirito, a mio parere, Alfa Romeo? Lo esplicito in grande, perché purtroppo è un mondo crudele quanto fredda nell'universo dell'automotive.

LOGICHE INDUSTRIALI E PRODUTTIVE CHE PUNTANO VERSO IL RISPARMIO DEI COSTI, A FAVORE DEL PRODUTTORE: MINIMO SFORZO, MASSIMA RESA.

Esattamente, se il marchio Alfa Romeo e i progettisti dell'Alfa Romeo Junior si sono trovati con una base progettuale minima e comunque "omologata" nei confronti degli altri veicoli del gruppo è perché Stellantis, nella sua gestione, sta cercando di omologare le sue vetture, suddivise per categorie, per le future piattaforme e motoristiche attraverso le attuali piattaforme che saranno utilizzate in futuro ovvero le STLA Small, medium e large. Stellantis, chiaramente per risparmio di costi, vuole omologare il più possibile molte autovetture, o quantomeno quelle considerate nella fascia "bassa", per risparmio di costi e di produzione com'è lo è stato chiaramente stato nel caso di questo modello del Biscione. Quanto è vero che l'Alfa Romeo Junior verrà prodotta, appunto, nello stabilimento polacco, a Tychy, dove vengono già prodotte Fiat 600 e Jeep Avenger. Soggettivamente, la produzione verso uno stabilimento estero e l'utilizzo di una piattaforma condivisa non mi scandalizza, visto che già accade in molti altri gruppi automobilistici, ma i limiti imposti dalla piattaforma e il limite motoristico non è che mi creino entusiasmo: un 3 cilindri su un Alfa Romeo, questo penso sia la cosa più difficile da digerire per via dei limiti tecnici e telaistici imposti. Un po' come, per metro di paragone seppur il segmento è diverso, è come ritrovarsi un Audi A3 con un entry-level di gamma equipaggiato con un misero 1.0, a 3 cilindri, con alimentazione benzina. Da una parte provo empatia verso i progettisti e i designer del Biscione che posso immaginare si siano ritrovati in una situazione non molto facile, essendo le risorse minime ma dall'altra trovo frustrante i limiti progettuali imposti ad essi, presumibilmente dai manager aziendali. Non penso che la colpa del risultato complessivo sia da attribuire a loro o comunque non totalmente secondo me, ma a chi impone a loro questi limiti di risorse progettuali, perché deduco che fare un risultato migliore fosse difficile visto che, e ve lo posso garantire essendo che sto provando a studiare per entrare in questo mondo, progettare un automobile ha un iter progettuale che in media dura 3/4 anni, e gran parte viene dedicata al collaudo, alla ingegnerizzazione e alla tecnica del veicolo rispetto alla definizione dello stile del veicolo che, in media, dura meno di 1 anno. Oggi, con le tecnologie di simulazione che riducono i tempi di collaudo reali, le joint venture e la condivisione di multi-piattaforme, si stanno riducendo i tempi di progettazione di un auto che comunque richiede il suo tempo, sia chiaro. Continuando, il caso della Junior rispecchia una situazione comune in molti gruppi automobilistici come Volkswagen, BMW e Mercedes che si ritrovano nella situazione di dover utilizzare e sviluppare pianali multi-modulari da applicare nella maggior parte di veicoli nella gamma di un marchio automobilistico, con annessi aggiornamenti tecnici per poter ospitare nuove unità motore aggiornate per le sempre più stringenti e severe normative di omologazione in Europa. E questa cosa non è nuova, tutti ci ricorderemo dei pianali TIPO 4 e TIPO 2 che hanno ospitato molti modelli del Gruppo Fiat dalla metà degli anni 80', no? La questione è prettamente economica, industriale e produttiva ed è stata estremizzata, fino ad oggi, rispetto ai decenni scorsi dove almeno l'auto si caratterizzava per una ciclistica e motoristica specifica. C'è chi oggi lo fa molto bene, come il gruppo Volkswagen, e c'è chi lo non lo fa molto bene, come appunto il gruppo Stellantis. Il punto di avere una piattaforma modulabile e motoristica maggiormente comune, con annessi aggiornamenti tecnici del caso, per tante automobili in una gamma di molti marchi automobilistici non è una sfida facile e, penso nelle mie conoscenze tecniche limitate, bisogna giocarsela molto bene sulla differenziazione della gamma di vetture come carrozzeria, allestimento, tarature delle centraline e del reparto ciclistico, tarature e accessori del motore partendo dal solo basamento. E' chiaro che questa logica industriale renda omologate, tra di loro, molte autovetture ma purtroppo, come già detto, siamo in una realtà industriale e produttiva crudele quanto fredda dell'automotive. Ovviamente progettare una piattaforma modulare costa centinaia di milioni di euro se non fino al miliardo ed è bene saperlo progettare e ingegnerizzare perché da un buon pianale modulabile si possono produrre automobili affidabili, insieme ad una motoristica e ciclistica ospitante che dev'essere affidabile, infatti nientemeno è importante come il pianale.

Tornando all'Alfa Romeo Junior, è ovvio che questa auto, tanto omologata quanto piatta concettualmente, sia un autovettura nata per fare profitto e tante immatricolazioni in Europa, come dichiarato recentemente dal CEO del Biscione Jean Phillipe. Accanirsi contro questa vettura penso non abbia molto senso ormai, è nata ed è prossima alla vendita. Ciò che gli Alfisti si devono augurare, seppur il modello non sia digeribile comprensibilmente, è che Junior porti in atto il compito per la quale è stato progettato: vendere. Ciò lo dico in previsione di avere maggior profitto, assieme a Tonale, e soprattutto, quindi, ad avere maggiori finanze ed entrate che possano permettere sviluppo di futuri modelli del Biscione dalla valenza più pregiata. Ricordiamo che il prossimo anno, 2025, sarà importante perché verrà presentato, salvo imprevisti, la nuova e successiva generazione di Stelvio, che poggerà sulla STLA Large che ospita sia motori termici che elettrici. Su quello, chiaramente, Alfa Romeo non può permettersi figuracce come successo con Milano, ora Junior, perché si parla che questo modello avrà un importanza anche e soprattutto nel Nord America e nella Cina, due mercati globali importanti e che possono dare profitti importanti seppur la concorrenza interna sia forte e intensa. Secondo i rumors, si dice che la nuova Alfa Romeo Stelvio sarà solamente elettrica, ma visto la modularità del pianale potrebbe ospitare forse dei motori termici...che sia il sei cilindri Hurricane venduto nei modelli del Nord America? Chissà. E dopo questo "leggero" off-topic (abbiate pietà, ma volevo concludere con questa disgressione importante), mi auguro che abbiate apprezzato il post, sarà interessante sentire il vostro giudizio visto che, correlata alla Junior, si parla di un importante argomento legato al mondo automotive. Nel dubbio, mi auguro apprezziate e vi auguro una buona serata, buon week-end!​
Il problema del cambio del nome lo hanno causato quelli che, usando un nome che non potevano, hanno violato la legge. Non chi e quando, la legge, l’ha fatta applicare.
 
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Reactions: Maska19 e gigalfa
3 cilindri ibrido 😱😱😱 si Peugeot ok ma su alfa almeno il motore del tonale potevano metterlo
 
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Il primo 3 cilindri che mi ricordo. Anche allora lo pubblicizzavano come una novità positiva. Mi ricordo che tra l'altro dicevano: "3 cilindri: un quarto di problemi in meno".
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