Aria di fusione FCA: il futuro di Alfa

Spero non abbia ragione, buon giornalista ma non certo un esperto in campo economico finanziario mi pare...
 
Eh, appunto...
Comunque, in ogni caso credo che vedremo presto chi ha ragione su questo punto.
Io non capisco come possano raggiungere il volume di auto prodotte che si prefiggono se chiudono gli stabilimenti italiani.
Al netto del casino sociale/politico che la cosa scatenerebbe.
 
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Eh, appunto...
Comunque, in ogni caso credo che vedremo presto chi ha ragione su questo punto.
Io non capisco come possano raggiungere il volume di auto prodotte che si prefiggono se chiudono gli stabilimenti italiani.
Al netto del casino sociale/politico che la cosa scatenerebbe.

Purtroppo ha (avrà) ragione De Bortoli. Gli stranieri comprano o in stile Vw con Lamborghini, oppure comprano x chiudere (stile Ilva). I francesi in Italia han sempre chiuso il concorrente acquisito o quasi.
 
Ma che senso avrebbe?
Nessuno.
A meno che quei volumi di auto non vengano prodotti da nuove fabbriche aperte da qualche altra parte.
Perché unirsi per restare con gli stessi volumi di uno dei gruppi? Capirei una ristrutturazione, ma chiudere? Non lo capisco, e, a mio parere, non è realizzabile. Chiudere Cassino, Pomigliano, Melfi, fabbriche nuove ed eccellenti sotto molti punti di vista. Per ottenere quale vantaggio? Rifarle in Francia?
 
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Ma che senso avrebbe?
Nessuno.
A meno che quei volumi di auto non vengano prodotti da nuove fabbriche aperte da qualche altra parte.
Perché unirsi per restare con gli stessi volumi di uno dei gruppi? Capirei una ristrutturazione, ma chiudere? Non lo capisco, e, a mio parere, non è realizzabile. Chiudere Cassino, Pomigliano, Melfi, fabbriche nuove ed eccellenti sotto molti punti di vista. Per ottenere quale vantaggio? Rifarle in Francia?

La storia economica è piena di esempi in cui il compratore acquista il suo concorrente per toglierselo dalle scatole, non da ultimo ILVA (con le dovute differenze naturalmente).

In ogni caso FCA interessa a PSA solamente per il mercato americano, stop. Per il resto sono due compagnie relativamente simili come modelli proposti. Unica eccezione è appunto Alfa Romeo . In ogni caso vedremo nel prossimo futuro come accadrà, sono solo supposizioni. Certo è che un board in mano ai francesi non fa ben sperare. Già un torinese non capisce le esigenze di un campano o di un laziale. Figuriamoci un francese rispetto ad un italiano (con il nazionalismo di mezzo poi). L'assunto secondo cui straniero è meglio è una pia illusione (se vogliamo possiamo parlare anche di Whirlpool).
 
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Ma che senso avrebbe?
Nessuno.
A meno che quei volumi di auto non vengano prodotti da nuove fabbriche aperte da qualche altra parte.
Perché unirsi per restare con gli stessi volumi di uno dei gruppi? Capirei una ristrutturazione, ma chiudere? Non lo capisco, e, a mio parere, non è realizzabile. Chiudere Cassino, Pomigliano, Melfi, fabbriche nuove ed eccellenti sotto molti punti di vista. Per ottenere quale vantaggio? Rifarle in Francia?
Perché in tal modo distruggono la concorrenza.
Poi c'è da non sottovalutare anche l'aspetto politico-strategico nel controllare un'azienda come la FCA e Macron non è Conte o meglio Conte non è Macron.La politica francese rispetto all'italiana ha un peso diverso soprattutto con questo governo filofrancese, questo è indubbio. In più anni e anni di lotta ai partiti nel Belpaese (per me neanche tanto casuale) ha provocato un divario enorme della nostra classe politica rispetto all'estero
 
Intanto altra vendita di "ramo d'azienda" da parte di FCA... incassati altri 210milioni... mah... qui stan vendendo tutto...
 
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Posto qui la mia risposta nel 3d più corretto:
Beh, è 50% e 50% di azionariato post cedole, a dirla tutta. PSA paga un premio del 32% per prendere sostanzialmente il controllo post fusione. Tavares fino a prova contraria è CEO PSA, non FCA.
"Secondo i calcoli di Kepler Cheuvreux, Psa riconosce ai soci Fca un premio da 6,7 miliardi rispetto alle quotazioni di Borsa antecedenti l'inizio delle indiscrezioni sulle nozze. Senza premio agli azionisti francesi sarebbe spettato il 60% del nuovo gruppo e quelli di Fa il 39,85%, anziché il 50% a testa. Per questo il mercato ha penalizzato Peugeot e ha premiato i titoli di Fiat Chrysler".

In una Public Company la gestione la determina il CEO (così come avveniva in FCA con Marchionne), pertanto essendo Tavares CEO di PSA non si ha dubbi su chi "comanderà", visto inoltre il 6 a 5 in CDA. Per tutto il resto, vedremo nei prossimi mesi durante il closing (12/15 circa) e poi capiremo "dove si andrà a parare". Certo è che già FCA non era italiana prima, ora lo sarà ancora meno. Per non parlare di Comau e dei 90miliardi di indotto delle forniture componentistica... In Italia si parla di Ong, sardine, mentre non si affrontano i problemi veri (FCA, ILVA, etc.). Siamo ridotti male.
Alla fine pare sia proprio un 50/50, sbilanciato non verso Fca o l'Italia, ma verso Exor (cui imho dell'Italia frega ben poco).
I media francesi scrivono che PSA si è venduta agli Elkann, quelli italiani il contrario.

Alla fine tutto è nelle mani di Tavares, il che secondo me è positivo per Alfa, negativo per gli operai e stabilimenti italiani.
In effetti non ho pensato che anche i francesi potrebbero immaginare la stessa cosa di noi italiani, fa però pensare che una banca d’investimento come Equita si esponga a parlare di “vendita” italiana anche se potrebbe farlo per un qualche interesse.
Fatto sta che se è già andata Magneti Marelli, se ne andrà Comau ed oggi un ramo “ghisa” di Teksid (mentre il ramo allumino che ha un grosso stabilimento a Carmagnola rimane legato a FCA-PSA): Fca ha trovato l'accordo per la cessione di Teksid a Tupy

ILVA: Arcelor sta rivelando le sue vere intenzioni, ha acquisito un concorrente per sopprimerlo, tutti i problemi ambientali vanno a suo favore: l’altoforno numero 2 non ha neppure dovuto chiuderlo lei.
Se l’industria meccanica italiana è fiorita grazie la materia prima a basso prezzo...
 
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