Direttore del Sole 24 Ore per alcuni anniSpero non abbia ragione, buon giornalista ma non certo un esperto in campo economico finanziario mi pare...
Eh, appunto...
Comunque, in ogni caso credo che vedremo presto chi ha ragione su questo punto.
Io non capisco come possano raggiungere il volume di auto prodotte che si prefiggono se chiudono gli stabilimenti italiani.
Al netto del casino sociale/politico che la cosa scatenerebbe.
Ma che senso avrebbe?
Nessuno.
A meno che quei volumi di auto non vengano prodotti da nuove fabbriche aperte da qualche altra parte.
Perché unirsi per restare con gli stessi volumi di uno dei gruppi? Capirei una ristrutturazione, ma chiudere? Non lo capisco, e, a mio parere, non è realizzabile. Chiudere Cassino, Pomigliano, Melfi, fabbriche nuove ed eccellenti sotto molti punti di vista. Per ottenere quale vantaggio? Rifarle in Francia?
Perché in tal modo distruggono la concorrenza.Ma che senso avrebbe?
Nessuno.
A meno che quei volumi di auto non vengano prodotti da nuove fabbriche aperte da qualche altra parte.
Perché unirsi per restare con gli stessi volumi di uno dei gruppi? Capirei una ristrutturazione, ma chiudere? Non lo capisco, e, a mio parere, non è realizzabile. Chiudere Cassino, Pomigliano, Melfi, fabbriche nuove ed eccellenti sotto molti punti di vista. Per ottenere quale vantaggio? Rifarle in Francia?
Beh, è 50% e 50% di azionariato post cedole, a dirla tutta. PSA paga un premio del 32% per prendere sostanzialmente il controllo post fusione. Tavares fino a prova contraria è CEO PSA, non FCA.
"Secondo i calcoli di Kepler Cheuvreux, Psa riconosce ai soci Fca un premio da 6,7 miliardi rispetto alle quotazioni di Borsa antecedenti l'inizio delle indiscrezioni sulle nozze. Senza premio agli azionisti francesi sarebbe spettato il 60% del nuovo gruppo e quelli di Fa il 39,85%, anziché il 50% a testa. Per questo il mercato ha penalizzato Peugeot e ha premiato i titoli di Fiat Chrysler".
In una Public Company la gestione la determina il CEO (così come avveniva in FCA con Marchionne), pertanto essendo Tavares CEO di PSA non si ha dubbi su chi "comanderà", visto inoltre il 6 a 5 in CDA. Per tutto il resto, vedremo nei prossimi mesi durante il closing (12/15 circa) e poi capiremo "dove si andrà a parare". Certo è che già FCA non era italiana prima, ora lo sarà ancora meno. Per non parlare di Comau e dei 90miliardi di indotto delle forniture componentistica... In Italia si parla di Ong, sardine, mentre non si affrontano i problemi veri (FCA, ILVA, etc.). Siamo ridotti male.
In effetti non ho pensato che anche i francesi potrebbero immaginare la stessa cosa di noi italiani, fa però pensare che una banca d’investimento come Equita si esponga a parlare di “vendita” italiana anche se potrebbe farlo per un qualche interesse.Alla fine pare sia proprio un 50/50, sbilanciato non verso Fca o l'Italia, ma verso Exor (cui imho dell'Italia frega ben poco).
I media francesi scrivono che PSA si è venduta agli Elkann, quelli italiani il contrario.
Alla fine tutto è nelle mani di Tavares, il che secondo me è positivo per Alfa, negativo per gli operai e stabilimenti italiani.