Ne butto un paio che saltano all'occhio, oltre ad essere interamente in lega d'alluminio come da tradizione Volvo (lo era già il primo D5 datato 2001), è biturbo, ha, udite udite, una delle due turbine a geometria variabile, cosa sostanzialmente unica o poco meno nel panorama automobilistico (i biturbo hanno due turbine a geometria fissa), ha il serbatoio di accumulo aria compressa per azzerare il turbo-lag.
Direi che queste cose già lo pongono su un livello di dotazione tecnica molto elevata, senza considerare i 235 cv.
Chi lo conosce inoltre può testimoniare che la rumorosità rispetto al nostro 2.2 è decisamente inferiore, come scrivevo in un altro post, al minimo parcheggiate una accanto all'altra la mia vecchia D5 5 cilindri viene completamente coperta dal nuovo 2.2 della Stelvio.
Con questo non dico che il 2.2 sia un motore inadeguato, ha anch'esso raffinatezze interessanti, come il doppio circuito di raffreddamento e la turbina piuttosto raffinata.
Quello che fa la differenza a favore dello Stelvio non è il motore ma il corpo vettura leggero, mentre le nuove XC60 sono degli incrociatori, ed il cambio: lo ZF 8 polverizza senza se e senza ma l'Aisin 8 rapporti della svedese.
Non commettiamo l'errore dei krukkofili, che considerano letame tutto ciò che non è la loro auto