A
AsdasdGiulia
Utente Cancellato
Affidabilità: alla lunga stravince il manuale, è un fatto intrinseco alla complessità del dispositivo, anche solo per un fatto di calcolo di probabilità dato l’elevato numero di componenti. Conosco un proprietario di Q5 automatico che l’ha venduto in fretta fuori garanzia ai primi scavallamenti, invece un’altro conoscente con un serie 3 l’ha direttamente rottamata perchè ormai il costo di riparazione del cambio valeva più dell’auto. Chi acquista l’auto a noleggio o con l’intenzione di rivenderla dopo pochi anni può anche fregarsene di questo aspetto, chi invece la vuol tenere per più anni dovrebbe tenerlo a mente; il fatto che poi in realtà molti non lo tengono in considerazione è indicato dal fatto che auto della nostra categoria da usate sono più spesso ricercate automatiche, al che alcuni finiscono per acquistarle con il cambio quasi a fine vita dato che sono appartenute a chi con l’auto ci lavora e scarica elevati chilometraggi in pochissimi anni.
Funzionalità: i vecchi automatici, con pochi rapporti e senza blocco del convertitore erano delle spugne e avevano un effetto scooter imbarazzante, ora le cose sono cambiate e devo ammettere che lo ZF ha surclassato i manuali in tutti i loro punti forti, mantenendo quella fluidità sconosciutia al manuale dove ci deve mettere una pezza il proprietario. Altro punto fortemente a favore dell’automatico si ha nella comodità nella guida in città.
Guida sportiva: qui secondo me finisce in pari, se guardiamo alla prestazione pura ormai un automatico vince, soprattutto su Giulia dove chi lo possiede ha la fortuna di avere un cambio maggiormente dimensionato a livello di coppia rispetto al manuale (perché?) dove il motore può esprimersi al meglio: a parità di coppia, il vantaggio al cronometro per l’automatico si annullerebbe. Poi l’automatico ha ancora il vantaggio che annulla l’eventuale incapacità del proprietario nel fare cambiate rapide, oppure un suo semplice errore.
All’opposto devo dire però che la fluidità dell’automatico rovina e di molto la sensazione di progressione durante una forte accelerazione, il cronometro dice che vai forte ma la sensazione è che acceleri meno di un manuale: questa sensazione l’ho provata mettendo in confronto lo Stelvio 210 di un amico con la mia “umile” 150 MT, mi sembrava di andare più forte con la mia anche se non era così. Per me l’automatico è si efficiente, ma a livello di emozioni non bastano le due palette che fanno effetto F1, il convertitore è costruito per eliminare ogni strappo nel bene e nel male e la sua fluidità non potrà mai essere un aspetto sportivo, infatti un cambio automatico che ho davvero apprezzato per questo aspetto anche se ha un’affidabilità minore rispetto allo ZF, è il doppia frizione della Golf che ho potuto provare in una occasione che da dei bei calci nella schiena.
Ci si abituerà agli automatici soprattutto in un futuro che guarda ormai all’elettrificazione, possiedono un flessibilità che gli permette di surclassare i manuali in quasi tutti gli aspetti e poi la comodità alla lunga vince sempre soprattutto per chi con l’auto ci lavora e lo farà anche su di me.
Il cambio è però qualcosa di diverso da un banale accessorio dell’auto che è stato automatizzato (se un alzacristallo è manuale è scomodo e basta), è un collegamento meccanico con il proprio mezzo che permette di controllarlo e di vedere una reazione ad ogni propria azione: per ora mi da ancora soddisfazione se la mia capacità mi ha permesso di azionare frizione-cambio in perfetta sicronia riuscendo ad ottenere, io e non un microprocessore, una cambiata veloce e fluida allo stesso tempo.
Buona domenica a tutti
Funzionalità: i vecchi automatici, con pochi rapporti e senza blocco del convertitore erano delle spugne e avevano un effetto scooter imbarazzante, ora le cose sono cambiate e devo ammettere che lo ZF ha surclassato i manuali in tutti i loro punti forti, mantenendo quella fluidità sconosciutia al manuale dove ci deve mettere una pezza il proprietario. Altro punto fortemente a favore dell’automatico si ha nella comodità nella guida in città.
Guida sportiva: qui secondo me finisce in pari, se guardiamo alla prestazione pura ormai un automatico vince, soprattutto su Giulia dove chi lo possiede ha la fortuna di avere un cambio maggiormente dimensionato a livello di coppia rispetto al manuale (perché?) dove il motore può esprimersi al meglio: a parità di coppia, il vantaggio al cronometro per l’automatico si annullerebbe. Poi l’automatico ha ancora il vantaggio che annulla l’eventuale incapacità del proprietario nel fare cambiate rapide, oppure un suo semplice errore.
All’opposto devo dire però che la fluidità dell’automatico rovina e di molto la sensazione di progressione durante una forte accelerazione, il cronometro dice che vai forte ma la sensazione è che acceleri meno di un manuale: questa sensazione l’ho provata mettendo in confronto lo Stelvio 210 di un amico con la mia “umile” 150 MT, mi sembrava di andare più forte con la mia anche se non era così. Per me l’automatico è si efficiente, ma a livello di emozioni non bastano le due palette che fanno effetto F1, il convertitore è costruito per eliminare ogni strappo nel bene e nel male e la sua fluidità non potrà mai essere un aspetto sportivo, infatti un cambio automatico che ho davvero apprezzato per questo aspetto anche se ha un’affidabilità minore rispetto allo ZF, è il doppia frizione della Golf che ho potuto provare in una occasione che da dei bei calci nella schiena.
Ci si abituerà agli automatici soprattutto in un futuro che guarda ormai all’elettrificazione, possiedono un flessibilità che gli permette di surclassare i manuali in quasi tutti gli aspetti e poi la comodità alla lunga vince sempre soprattutto per chi con l’auto ci lavora e lo farà anche su di me.
Il cambio è però qualcosa di diverso da un banale accessorio dell’auto che è stato automatizzato (se un alzacristallo è manuale è scomodo e basta), è un collegamento meccanico con il proprio mezzo che permette di controllarlo e di vedere una reazione ad ogni propria azione: per ora mi da ancora soddisfazione se la mia capacità mi ha permesso di azionare frizione-cambio in perfetta sicronia riuscendo ad ottenere, io e non un microprocessore, una cambiata veloce e fluida allo stesso tempo.
Buona domenica a tutti
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