2.2 Diesel Motore fuso

Stelvio fusa?

  • Alfa Stelvio disastro

    Voti: 4 66.7%
  • Mai più Alfa

    Voti: 3 50.0%

  • Votatori totali
    6
l'acquedotto che fornisce l'acqua alla fontana di Trevi è del 19 a.C..... ha conservato la sua funzionalità!... ci sono altri casi, ma non interessano il discorso.
Vedi non metto minimamente in dubbio che ogni scelta progettuale deve essere focalizzata alla razionalità costruttiva, ma penso che converrai con me che i motori si sono sempre rotti e quindi o tutti i progettisti dei motori erano degli incapaci o bisogna essere consapevoli che un prodotto soggetto a sollecitazioni e a variazioni di temperatura per quanto ben progettato si può rompere.
Detto ciò non condivido che la progettazione di questa tipologia di lubrificazione non sia razionale, tutto ha una logica.
E' sempre il solito discorso: finchè non mettiamo dei numeri, dei riferimenti, tutto è sempre successo e sempre succederà. Tutto si è sempre rotto e sempre si romperà. Ormai sono anni che sento 'sta musica.
Questo sistema di lubrificazione è mal concepito. Punto. All'esame lo boccio perchè è mal concepito, a prescindere che possa durare 10 o 100 mila km o che possa rompersi il 2 o il 50 % delle volte. Questa è statistica e qui stiamo parlando di ingegneria.
Cosa ha portato "gli ingegneri" di Alfa Romeo a concepire un sistema del genere? Ah, le mille cose, i mille equilibri o le mille cose che facilmente sfuggono ai meticolosi, ma rigidi, protocolli di controllo delle grandi aziende. Non so cosa abbia portato a partorire un obbrobrio del genere, sinceramente, ma un obbrobrio rimane.
 
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ma cosa vai blaterando???!!! i romani erano molto più ingegneri di tanti titolati di oggi.. han costruito opere che ancora oggi puoi vedere..
leggo degli acquedotti... lo sai che parte degli acquedotti romani sono ancora in uso?
Sapevano costruire bene le cose che a loro servivano, ma avevano solo pochi rudimenti tecnici e le loro opere, per quanto mirabili rispetto all'epoca della loro costruzione e per quanto alcune di esse abbiano conservato la funzione che avevano (ma senza essere tenute a garantirla, a differenza delle opere di ingegneria propriamente dette), avevano ed hanno limiti tecnici e strutturali ampiamente superati dall'ingegneria modernamente intesa. E te lo dice uno che è ingegnere da più di trent'anni.
Per quanto i Romani fossero bravi, l'Ingegneria propriamente detta non può nascere prima che venga scoperto il calcolo differenziale. E questo, ai tempi dei Romani, certamente non esisteva. Senza le equazioni differenziali (e in tempi moderni con la loro implementazione agli elementi finiti), non fai Ingegneria e non "progetti" niente.
Che molti laureati in ingegneria di oggi siano assolutamente poco o nulla preparati, con me sfondi una porta aperta. Agli esami di abilitazione ne boccerei il 70%, ma poi ti fanno ricorso e lo perdi perchè il giudice dà loro ragione per una virgola del verbale fuori posto, per cui ci si bendano gli occhi, ci si tappa il naso e si promuovono quasi tutti.
Poi, magari, di questo 70% qualcuno trova lavoro in Stellantis...
 
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E' sempre il solito discorso: finchè non mettiamo dei numeri, dei riferimenti, tutto è sempre successo e sempre succederà. Tutto si è sempre rotto e sempre si romperà. Ormai sono anni che sento 'sta musica.
Questo sistema di lubrificazione è mal concepito. Punto. All'esame lo boccio perchè è mal concepito, a prescindere che possa durare 10 o 100 mila km o che possa rompersi il 2 o il 50 % delle volte. Questa è statistica e qui stiamo parlando di ingegneria.
Cosa ha portato "gli ingegneri" di Alfa Romeo a concepire un sistema del genere? Ah, le mille cose, i mille equilibri o le mille cose che facilmente sfuggono ai meticolosi, ma rigidi, protocolli di controllo delle grandi aziende. Non so cosa abbia portato a partorire un obbrobrio del genere, sinceramente, ma un obbrobrio rimane.
rispetto sicuramente il tuo parere, ma mi permetto di evidenziarti che ritengo poco improbabile che chi ha progettato questo motore non abbia adeguate conoscenze.
Detto ciò nella realtà il calcolo percentuale di ipotetiche rotture è a mio modesto parere fondamentale... dopodichè è indubbio che se si riesce ad ottenere la perfezione è un ottimo risultato, ma penso che converrai con me che è un risultato fino ad ora mai raggiunto.
 
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Sapevano costruire bene le cose che a loro servivano, ma avevano solo pochi rudimenti tecnici e le loro opere, per quanto mirabili rispetto all'epoca della loro costruzione e per quanto alcune di esse abbiano conservato la funzione che avevano (ma se
e ti pare poco.. avevano le conoscenze che all'epoca erano "concesse". gli ingegneri del 1800 avevano più conoscenze dei romani ma meno di qll di oggi e qll di oggi meno di qll del 2050.. per costruire un ponte servono determinate conoscenze e non sono cambiate poi molto nel corso degli anni. sono cambiati i materiali e le tecniche costruttive che permettono di costruire piloni più stretti o più alti ma i concetti base so gli stessi
 
Poco improbabile vuol dire molto probabile, quindi saresti d'accordo con me ma credo tu ti sia solo sbagliato a scrivere.
Ma non è detto che sia solo un problema di competenza tecnica, anche se non lo si può escludere. Gente come Forghieri, Matterazzi o altri, in numerose interviste ha più volte raccontato di quante volte hanno dovuto puntare i piedi e far valere tutta la loro riconosciuta autorevolezza per evitare che a prevalere fossero le scelte di marketing o di economia spiccia dettate dall'ultimo consulentucolo arrivato. Su particolari apparentemente irrilevanti, ma viceversa fondamentali per la sicurezza o le prestazioni del veicolo.
Figurati il neo ingegnere appena assunto, magari bravo e preparato ma dal carattere debole o in una posizione gerarchica inferiore, che non riesce a contrastare efficacemente la soluzione che apparentemente fa risparmiare 1 euro nell'assemblaggio, ma che è ingegneristicamente mal concepita.
Nelle aziende contano i rapporti di forza, più che le competenze tecniche in senso stretto. Gli illustri precedenti che ti ho citato lo dimostrano.
 
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e ti pare poco.. avevano le conoscenze che all'epoca erano "concesse". gli ingegneri del 1800 avevano più conoscenze dei romani ma meno di qll di oggi e qll di oggi meno di qll del 2050.. per costruire un ponte servono determinate conoscenze e non sono cambiate poi molto nel corso degli anni. sono cambiati i materiali e le tecniche costruttive che permettono di costruire piloni più stretti o più alti ma i concetti base so gli stessi
Suggerirei di non avventurarti su terreni che, a quanto scrivi, non sono proprio il tuo quotidiano. I concetti di base non sono gli stessi per un ponte ad arco, un ponte sospeso, un ponte strallato, un ponte a trave appoggiata, a trave continua, ecc ecc. solo per rimanere ai ponti. I Romani conoscevano (abbastanza) il sistema trilitico e l'arco, che usavano per coprire luci dell'ordine della decina di metri. Fino a quando non è stato scoperto il calcolo differenziale non si è potuto fare altro che andare per tentativi e non hai idea di quante cattedrali sono crollate in costruzione, quante poco dopo e quante volte hanno ricominciato prima di riuscire a finirle. E questa certamente non è ingegneria.
 
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Ma il gommino del pescante non è lo stesso del 2l mjtd?
 
Poco improbabile vuol dire molto probabile, quindi saresti d'accordo con me ma credo tu ti sia solo sbagliato a scrivere.
Ma non è detto che sia solo un problema di competenza tecnica, anche se non lo si può escludere. Gente come Forghieri, Matterazzi o altri, in numerose interviste ha più volte raccontato di quante volte hanno dovuto puntare i piedi e far valere tutta la loro riconosciuta autorevolezza per evitare che a prevalere fossero le scelte di marketing o di economia spiccia dettate dall'ultimo consulentucolo arrivato. Su particolari apparentemente irrilevanti, ma viceversa fondamentali per la sicurezza o le prestazioni del veicolo.
Figurati il neo ingegnere appena assunto, magari bravo e preparato ma dal carattere debole o in una posizione gerarchica inferiore, che non riesce a contrastare efficacemente la soluzione che apparentemente fa risparmiare 1 euro nell'assemblaggio, ma che è ingegneristicamente mal concepita.
Nelle aziende contano i rapporti di forza, più che le competenze tecniche in senso stretto. Gli illustri precedenti che ti ho citato lo dimostrano.
in effetti ho aggiunto un "poco" che non c'entrava nulla! ti ringrazio per l'appunto.
detto ciò non ritengo minimamente che in questo progetto ci sia stata un intenzione di "risparmiare", nella realtà il progetto era ben chiaro e doveva ottenere un risultato di livello, quindi se la scelta progettuale ha valutato questa tipologia di componente sarà stata oggetto di accurato approfondimento.
 
ma mi permetto di evidenziarti che ritengo poco improbabile che chi ha progettato questo motore non abbia adeguate conoscenze.
Pensa allora se le avesse avute queste adeguate conoscenze 😂😂😂😂
 
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Sì, come la valutazione sui relè nel passaruota, o sul body computer ottimamente esposto agli ingressi d'acqua causa otturamento dei fori di scolo.
Tutte scelte accuratissime ed approfonditissime.
 
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