OLIO motore, 145 & 146 TS : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI !!

Io aggiungerei che la bontà dell'olio non si può misurare dall'intervallo consigliato per la sostituzione...

Faccio un esempio, l'olio Fiat per competizioni, il VS Corse.
Era un olio eccezionale per l'epoca che però aveva la caratteristica di dover essere sostituito ad ogni competizione in quanto non disponeva di formulazioni specifiche per mantenere inalterate le caratteristiche originali. :grinser002:

Sempre ragionando con l'esempio precedente... il Selenia 20K è teoricamente "garantito" per 20.000 km, quale altro olio ha espressamente dichiarato l'intervallo di sostituzione?
.:stretta:.


tutti i lubrificanti che rispettano le specifiche Fiat G2; H2

Ovvero, Motul 5W-40 X-Cess e Selenia Star 5W-40 rispettano le specifiche Fiat H2

FIAT 9.55535-G2qualificazione per lubrificanti per motori a benzina con caratteristiche standard.
FIAT 9.55535-H2qualificazione per lubrificanti per motori a benzina elevate prestazioni, ed allungamento dell'intervallo di cambio.


e comunque anche tutti gli oli sintetici, oltre i 15.000km hanno già perso gran parte delle loro caratteristiche. specialmente con guide cittadine repentini stop and go, brevi tragitti, e guide sportive.

FINALMENTE un po' di CULTURA e non solo INFORMAZIONI...grazie, Korm .:stretta:.

Vorrei attirare l'attenzione su questo paragrafo:

Qual è la differenza tra un lubrificante sintetico ed un lubrificante minerale?

Un lubrificante è definito 'minerale' quando è basato sulla raffinazione del petrolio greggio. I lubrificanti sintetici invece sono realizzati per reazione chimica tra diversi componenti.
Il processo per l'ottenimento di un lubrificante sintetico, confrontato con quello per l'ottenimento di un olio minerale, è più complesso e quindi più costoso. Tuttavia i prodotti sintetici hanno proprietà superiori come la resistenza all'ossidazione, possono essere utilizzati in condizioni di temperatura molto elevata e/o per un periodo più lungo tra cambi olio successivi. Gli oli semi-sintetici sono ottenuti miscelando con cura una base minerale ed una base sintetica. Ciò produce, a costi ragionevoli, proprietà che sono superiori agli oli minerali in quanto mantengono caratteristiche di rendimento elevate grazie alla componente sintetica.


Che, al di là della corretta differenziazione QUALITATIVA, pone immediatamente il problema dell'esigenza di una caratterizzazione QUANTITATIVA.

Se un olio è "sintetico 100%" ok, c'è poco da discutere. Chi usa tali lubrificanti e li cambia a 10'000km è un po' fesso, perché spreca un prodotto che potrebbe durare molto di più, e oltretutto inquina l'ambiente e spreca energia (quella per produrre i suoi prossimi INUTILI 10'000km di lubrificante, e quella per portarlo fino al suo motore).

Ma un olio "non 100%", cosa fa? Quanto dura? E soprattutto, per gli amanti dei marchi, quanto è sintetico e quanto no il loro lubrificante preferito?

Prima di accapigliarsi per una scritta, sarebbe il caso di trovare questo dato importante.

Io, se devo spendere di più per un lubrificante che poi toglierò troppo presto, preferisco risparmiare ed acquistarne un altro che dura "giusto giusto il tempo che lo terrò", e questo significa che se una casa mi serve un olio semi-sintetico di buona qualità che dura 20'000km, lo prendo volentieri e lo cambio a 19'000km, e faccio felice l'ambiente, il portafogli ed il motore.

Allora, chi è che sa quali sono "le PERCENTUALI di sinteticità" dei lubrificanti non 100% sintetici, e quale è la loro durata senza decadimento apprezzabile delle prestazioni?

IA


Lieto di essere utile, posto un altro link molto interessante all'argomento, e che forse potrà rispondere ai tuoi quesiti:

http://www.treccani.it/export/sites...e/enciclopedia/italiano_vol_2/751-772_ita.pdf


Basi sintetiche


Le PAO costituiscono la classe di basi sintetiche
maggiormente usate in autotrazione. Sono costituite da
catene idrocarburiche sature a elevato grado di ramificazione. Presentano caratteristiche a freddo e volatilità
molto migliori degli oli minerali derivati da processi di
estrazione al solvente, hydrocracking o idroisomerizzazione.
Sono poco polari e di conseguenza hanno limitato
potere solvente (solvency), che può andare a scapito della
capacità di solubilizzazione degli additivi polari presenti nell’olio lubrificante e dei prodotti di ossidazione che
si formano in esercizio.
Un’altra classe di basi sintetiche tipicamente usata
in autotrazione è costituita dagli esteri; essi sono composti polari e per questo motivo vengono generalmente
impiegati in miscela con le PAO. In funzione del tipo di
acido e di alcol impiegati nella sintesi è possibile impartire alla base le caratteristiche reologiche e prestazionali desiderate. Grazie alla loro capacità lubrificante e, dove
richiesto, all’elevata biodegradabilità, gli esteri trovano
largo impiego negli oli per motori a due tempi.
Altre classi di basi sintetiche trovano impiego in settori della lubrificazione particolari.

La scelta della base o della miscela di basi è fondamentale perché, anche se molte proprietà del lubrificante
vengono garantite da un’adeguata additivazione, la natura chimica della base può influenzare pesantemente alcune caratteristiche prestazionali del lubrificante.
Quindi, a seconda della base impiegata, si avranno
effetti positivi o meno sia sulle caratteristiche chimico-fisiche e reo-logiche sia su quelle prestazionali del lubrificante finito
 
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Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

dove si possono trovare i valori HTHS del bardahl e anche dei selenia?
 
Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

dove si possono trovare i valori HTHS del bardahl e anche dei selenia?

per i lubrificanti bardahl scrivi direttamente alla maroil.

per il selenia/petronas consulta direttamente le schede tecniche (il valore HTHS non viene riportato in tutte le schede tecniche dei lubrificanti selenia/petronas) anzi in nessuna scheda tecnica.

selenia: Lubrificanti e oli motore Selenia Italia
 
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Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

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Basi sintetiche


Le PAO costituiscono la classe di basi sintetiche
maggiormente usate in autotrazione. Sono costituite da
catene idrocarburiche sature a elevato grado di ramificazione. Presentano caratteristiche a freddo e volatilità
molto migliori degli oli minerali derivati da processi di
estrazione al solvente, hydrocracking o idroisomerizzazione.
Sono poco polari e di conseguenza hanno limitato
potere solvente (solvency), che può andare a scapito della
capacità di solubilizzazione degli additivi polari presenti nell’olio lubrificante e dei prodotti di ossidazione che
si formano in esercizio.

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Altre classi di basi sintetiche trovano impiego in settori della lubrificazione particolari.

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Quindi, a seconda della base impiegata, si avranno
effetti positivi o meno sia sulle caratteristiche chimico-fisiche e reo-logiche sia su quelle prestazionali del lubrificante finito

Questo potrebbe spiegare perché lubrificanti "particolari" come il Bardahl, che impiega additivi di tipo POLARE e composti a base di C60, non usano basi 100% sintetiche.

Allora sarebbe non un DIFETTO, quello di non essere sintetici 100%, ma una precisa SCELTA tecnica, ossia: sacrificare una base "pura" per avere poi una formulazione diversa, originale, che altri non hanno.

Altra cosa che va a suffragio di questa ipotesi è la seguente:

- un lubrificante a base totalmente sintetica è più costoso di uno semisintetico, ma non 10 volte più costoso...si parla di POCA DIFFERENZA, anche meno del 20%. Crediamo davvero che una marca blasonata come Bardahl avrebbe PROBLEMI a formulare, e pubblicizzare, e vendere, una base 100% sint. sul 10W40?

Io credo di NO; io credo che non avrebbero problemi a usare una base sintetica e mettere il prezzo più alto di 2-3 Euro al barattolo.

Se non lo fanno non è perché vogliono "risparmiare" o perché "non sono capaci", ma perché dal punto di vista tecnico generale, con i LORO specifici additivi, va MEGLIO una base non completamente sintetica.

Vi sembra assurdo? A me no.

Scelte del genere, che l'utente superficiale giudica male, ma che invece sono delle finezze, succedono in tutti i campi.

Non è tutto oro quello che luccica...

Pensateci un pochino anche voi...quali altri lubrificanti concorrenti hanno necessità di incorporare, legare e rendere fruibile il Fullerene?

IA
 
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Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

Vero, potrebbe essere una spiegazione... e se hanno bisogno di una minima quantità di parte non sintetica sicuramente questi benedetti Fullerene e molecole polari ci sono.
 
Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

Vero, potrebbe essere una spiegazione... e se hanno bisogno di una minima quantità di parte non sintetica sicuramente questi benedetti Fullerene e molecole polari ci sono.

Esatto, Nando...io non sono in condizioni di provare la mia ipotesi, non ne ho gli strumenti materiali.

Però al giorno d'oggi le basi sintetiche 100% le hanno cani e porci...perché Bardahl dovrebbe sputtanarsi per così poco?
Per lo stesso motivo, che ragione ci sarebbe di millantare la presenza di Fullerene e di Polar Plus?
I concorrenti, agguerriti e pieni di laboratori come sono, li avrebbero fatti a pezzi subito!

Avvocati lanciati con la fionda e denunce a quintali...

No...oggi non si può più dichiarare il falso su cose del genere: troppi controlli.

Stiamo qui a giudicare un prodotto complesso sulla base di una percentuale, ma che ne sappiamo di tutto lo studio che c'è dietro, e dei problemi che quei tecnici hanno dovuto affrontare per avere alla fine un prodotto DIVERSO dalla concorrenza e STABILE?

Io non ho interesse a difendere un marchio piuttosto che un altro (e infatti se ci fate caso di solito non mi "schiero"), ma come progettista, nel mio campo, so bene che a volte per avere una cosa nuova e complessa che funziona devi rosicchiare qua e là le condizioni di contorno per farla andare.

Si fa anche con i motori: 4-5 cavalli in meno possono significare 50'000km in più, oppure meno vibrazioni, oppure meno consumi e meno inquinamento...basta "perdere poco", magari, per "ottenere molto" in altre direzioni.

Sono mesi che lo sto dicendo: ATTENZIONE che la cosa è complicata, NON FACCIAMOLA FACILE perché le variabili sono tante...saranno mica tutti cogl...ehm...incompetenti quelli che ci lavorano, no?

Poi, come stasera, escono le informazioni giuste, e si cominciano a unire i puntini e vedere qualcosa...e qualcuno dice: "ah, ecco!!!".

Vabbé, dormiamoci su ;)

Notte

IA
 
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Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

Giusto per chiudere in bellezza, dedicate una piacevole lettura qui: Cuori Alfisti - elaborazione

FULLERENE C60
Parliamo ora della famiglia dei derivati del carbonio: gli additivi a base di fullerene. Quest'ultimo è una molecola complessa ottenuta mediante particolari bombardamenti di atomi di carbonio, che si uniscono tra loro formando un reticolo simile a quello della cucitura di un pallone da calcio. Le molecole di fullerene, nelle applicazioni motoristiche, vengono diluite all'interno di un veicolante e si comportano come un cuscinetto tra le parerti metalliche in contatto, trasformando così l'attrito radente (attrito tra due superfici che strisciano una sull'altra) in attrito volvente (attrito che si genera tra corpi che rotolano tra loro senza strisciare: esempio, i cuscinetti a sfera). Che si tratti di un prodotto in grado di ridurre attrito e usura ed innocuo per il motore è testimoniato dal fatto che grandi aziende petrolifere (tra le quali possiamo citare la Bardhal) lo hanno scelto per additivare i loro migliori oli lubrificanti, in grado così di ridurre il consumo di carburante. Il fullerene, poi, non crea alcun tipo di danno al motore, neanche nel lungo periodo. Una volta aggiunto all'olio lubrificante, esso resta nel motore (a detta delle aziende che lo commercializzano) per circa 40.000 Km: dopo di che è necessario ripetere il trattamento.

Additivi con molecole solide: PTFE, disolfuro di molibdeno, grafite, ceramica, fullerene C60. Questa famiglia di additivi è caratterizzata, appunto, da molecole solide contenute in un fluido veicolante. La possibilità che si creino dei coaguli di particelle solide, in grado di intasare il filtro olio con conseguenze facilmente intuibili, deve essere scongiurata dalla bontà del veicolante che dovrà avere proprietà lubrificanti, antiruggine e detergenti, oltre ad elevate caratteristiche di sospensione e dispersione delle molecole solide in esso disciolte. Considerando che il filtro olio è in grado di filtrare particelle fino a 15-17 micron, le molecole solide dovranno avere dimensioni inferiori. Su motori particolarmente usurati, questa famiglia di additivi svolge una buona funzione di riempimento, riducendo i consumi d'olio e restituendo parzialmente e temporaneamente (nessuno fa miracoli!) compressione e potenza al motore. Grazie alla maggiore compressione, sulle vecchie auto è possibile notare anche un calo delle emissioni di idrocarburi incombusti ed un miglioramento della combustione. A tal riguardo, è però da ricordare che le molecole di fullerene, per via delle loro dimensioni contenute, non garantiscono un effetto riempitivo come quello dei prodotti a base di PTFE.

PTFE = Sintoflon
 
Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

Giusto per chiudere in bellezza, dedicate una piacevole lettura qui: Cuori Alfisti - elaborazione

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Ottimo sito, grazie della segnalazione!

Sono contento di come, finalmente, si è evoluta la discussione sui lubrificanti...forse, ma dico FORSE, potremo smetterla di fare ATTI DI FEDE su una marca o l'altra, e considerare che TUTTI i prodotti hanno delle buone caratteristiche, e che non c'è la soluzione migiore ma solo il miglior compromesso per ciascun motore, ciascun uso e per ogni tasca.

Ci lavorano persone preparate, sui lubrificanti, e l'offerta di tecnologie e prodotti diversi non va vista come una battaglia del "tutto contro tutti", piuttosto come l'opportunità di avere tante cose diverse tra le quali scegliere. Parlare male di un marchio significa non avere rispetto di chi lavora!

Tu che dici, Korm?...passeranno le solite poche ore o pochi giorni, e poi qualcuno se ne uscirà ripetendo cose già dette fino allo sfinimento, come se questo dircorso non fosse mai stato fatto, o potremo passare ad altro?

Perché l'Italia, lo sappiamo, è il paese dove, indipendentemente dalle conquiste, si ripropongono sempre le stesse tiritere, come quando tornano su i peperoni del giorno prima :lol2:

Io ho già deciso: per Natale, alla mia nasona, regalo un bel cambio d'olio ;)

IA
 
Re: OLIO motore, tutti i T.S. 16 V : consumi , tipi consigliati .....TUTTO QUI

Tu che dici, Korm?...passeranno le solite poche ore o pochi giorni, e poi qualcuno se ne uscirà ripetendo cose già dette fino allo sfinimento, come se questo discorso non fosse mai stato fatto, o potremo passare ad altro?

Perché l'Italia, lo sappiamo, è il paese dove, indipendentemente dalle conquiste, si ripropongono sempre le stesse tiritere, come quando tornano su i peperoni del giorno prima :lol2:

IA


Ma certo che accadrà, non lo escludo categoricamente, soprattutto chi non andrà a leggersi tutte le 107 pagine di questa discussione.
adesso che si è fatta un po' di chiarezza spero duri, per un po', un periodo di pace e prosperità!;)
 
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FULLERENE C60
Parliamo ora della famiglia dei derivati del carbonio: gli additivi a base di fullerene. Quest'ultimo è una molecola complessa ottenuta mediante particolari bombardamenti di atomi di carbonio, che si uniscono tra loro formando un reticolo simile a quello della cucitura di un pallone da calcio. Le molecole di fullerene, nelle applicazioni motoristiche, vengono diluite all'interno di un veicolante e si comportano come un cuscinetto tra le parerti metalliche in contatto, trasformando così l'attrito radente (attrito tra due superfici che strisciano una sull'altra) in attrito volvente (attrito che si genera tra corpi che rotolano tra loro senza strisciare: esempio, i cuscinetti a sfera). Che si tratti di un prodotto in grado di ridurre attrito e usura ed innocuo per il motore è testimoniato dal fatto che grandi aziende petrolifere (tra le quali possiamo citare la Bardhal) lo hanno scelto per additivare i loro migliori oli lubrificanti, in grado così di ridurre il consumo di carburante. Il fullerene, poi, non crea alcun tipo di danno al motore, neanche nel lungo periodo. Una volta aggiunto all'olio lubrificante, esso resta nel motore (a detta delle aziende che lo commercializzano) per circa 40.000 Km: dopo di che è necessario ripetere il trattamento.

Additivi con molecole solide: PTFE, disolfuro di molibdeno, grafite, ceramica, fullerene C60. Questa famiglia di additivi è caratterizzata, appunto, da molecole solide contenute in un fluido veicolante. La possibilità che si creino dei coaguli di particelle solide, in grado di intasare il filtro olio con conseguenze facilmente intuibili, deve essere scongiurata dalla bontà del veicolante che dovrà avere proprietà lubrificanti, antiruggine e detergenti, oltre ad elevate caratteristiche di sospensione e dispersione delle molecole solide in esso disciolte. Considerando che il filtro olio è in grado di filtrare particelle fino a 15-17 micron, le molecole solide dovranno avere dimensioni inferiori. Su motori particolarmente usurati, questa famiglia di additivi svolge una buona funzione di riempimento, riducendo i consumi d'olio e restituendo parzialmente e temporaneamente (nessuno fa miracoli!) compressione e potenza al motore. Grazie alla maggiore compressione, sulle vecchie auto è possibile notare anche un calo delle emissioni di idrocarburi incombusti ed un miglioramento della combustione. A tal riguardo, è però da ricordare che le molecole di fullerene, per via delle loro dimensioni contenute, non garantiscono un effetto riempitivo come quello dei prodotti a base di PTFE.

PTFE = Sintoflon
Mi chiedo a sto punto se non sia meglio, ad esempio, un Motul 8100 x-cess 5w40 con l'aggiunta dell'additivo Sintoflon al PTFE, piuttosto che i vari Bardahl 5w40 con Polar Plus e Fullerene.
Voi che dite?
Chissà quanto sono piccole ste molecole... :D
Chi aveva postato quello studio di un'università italiana su tale additivo? Korm?
 
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