Restauro alfa 75 2.0 T.s. con modifiche

la marelli è già un ottima centralina.. la bosch, che per i suoi tempi era all'avanguardia, oggi è antiquata visto che non gestisce lambda e sensore pressione assoluta.. secondo me si può fare meglio .. anche sotto i consumi.. sinceramente anche se la coppia piatta risulta essere una comodità e facilità di guida a mio personale parere è "poco cattiva" e non rende giustizia a questo splendido motore.
puoi si spalancare in quinta senza rigetti o sobbalzi ma alla fine, sempre personalmente al mio stile di guida, non mi interessa, dato che perchè mai dovrei spalancare il gas in 5^ a 1000 giri? o scalo o accelero gradualmente.
per fare un esempio sulla mio clio Williams è installato ( originale) un corpo farfallato a "scudetto" con doppia farfalla.. se uno accelera poco si muove solo la farfalla più piccola che è posizionata nella parte bassa dello scudetto, quindi sezione piccola e grande velocità dell'aria , poi, quando uno schiaccia tutto si aprono entrambe e il motore da piena potenza... non vi dico la goduria di tenere il motore al massimo dei giri con la farfalla piccola (3500/4000) per poi spalancare il gas e percepire quella splendida sensazione di accelerazione che permane fino al massimo dei giri.
Forse mi aspetto troppo da questa macchina ma so che ha un assetto da far invidia ancora oggi a molte macchine ( a parità di confort) un motoere con la emme maiuscola e gli unici handicap mi sembrano proprio nell iniezione/ impianto elettrico ( twin spark escluso che è un idea egregia).
il carburatore non invecchia, diventa un must, una cosa caratteristica... come una macchina da scrivere... le iniezioni diventano antiquate.. come un computer 486..:p
 
LE Bosch gestiscono la sonda lambda del catalizzatore, se Alfa montava queste (aveva già sviluppato l'avanzatissima C.E.M., provata sui taxi ALfetta milanesi con motore 4 cilindri 2 litri modulare, ed era stata in produzione con la 90 2.0 V6 I.e., mi pare a 6 farfalle singole, ma non cat.) è proprio perchè le sonde lambda sono un brevetto Bosch, e sopra 2.0 litri in Italia ed all'estero anche le più piccole (USA obblighi di legge, Germania incentivi alle auto verdi) si vendevano solo auto Kat. Nella centralina della 75 T.S. oltre le varie mappe a seconda del numero di ottano c'è anche la selezione per il controllo in retroazione con sonda lambda (c'è una discussione che rimanda alla pagina del Craig con i settaggi del ponticello Craig's Place, Fuel Quality Plug (S30)).
Al di là delle chiacchiere chi coi carburatori ci ha trafficato sin da ragazzino (su moto italiane bicilindriche sin da ragazzo le sincronizzo e le regolo da me e poi andando in officina a controllare vanno bene, e anche lì meno male che poi hanno messo l'iniezione, anche se con 1 farfalla per cilindro), sa che i carburatori sono come l'orologio fermo, che segna l'ora giusta... ma solo 2 volte al giorno. E così i carburatori, la carburazione si fa, ma se la fai la mattina magari il giorno non va più bene, etc. ALcuni motori Alfa erano più metereopatici degli altri (non prendemmo la 33 1.3 col doppio corpo, ma la i.e. cat... dopo esserci informati bene, e mai rimpinato la scelta).
Io già alla fine del secolo scorso non trovavo più chi sapesse fare la carburazione come si deve alla Giulietta (alla fine ci provai da me, andava meno bene che quando la carburazione la faceva un bravo meccanico ALfa, ma meglio di carburatoristi arrugginiti), ed il passaggio alla T.S. a iniezione fu un sollievo. Ora che le auto sono tutte cat non tutti sanno nemmeno più regolare il CO alla 75 perchè non hanno più la sonda (se non fanno revisioni).
Quando sento mitizzare i carburatori penso che chi ne parla non abbia mai convissuto per anni e macinato tantissime decine di migliaia di Km in ogni condizione ambientale con motori a carburatori ad elevata potenza specifica.
Sulla Clio Williams ... hanno scoperto l'acqua calda: quando i 4 cilindri montavano 1 carburatore doppio corpo le farfalle si aprivano in sequenza (si sentiva bene che si induriva il pedale dell'acceleratore aprendo il secondo corpo, in alcuni casi i 2 corpi avevano lo stesso diametro, in altre no): era nelle ALfa pre alimentazione singola (Giulia prime serie, le versioni iniziali dell'ALfasud), lo aveva anche la Panda 30 col bicilindrico ad aria da 650 cm3, per dire che non era nulla di esageratamente raffinato. Se lo vendono per nuovo è solo per mancanza di memoria.
 
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non dico che il sistema sulla clio sia un invenzione fantasmagorica ma che è una soluzione da poca spesa e tanta resa piuttosto del debimetro alfa 75 TS..anche perchè mi mettono una farfalla che ci passa un braccio, senza potenziometro ma con due microinterruttori per minima e massima apertura e la fanno aspirare da un tubo quadrato con un area ben più piccola rispetto a quella del corpo farfall.. per il fatto che possa gestire la lambda ok, non sapevo si potesse implemetare sulla 4.1.. ma penso possa gestire solo un segnale di una sonda narrow band.
concordo che sulle auto l'iniezione è una manna.. non tutti possono mettersi la mattina a fare la carburazione.. di auto a carburatori non ne ho mai avute ma le mie piccole sono tutte a carb e devo dire che con il 1100 suzukii quando vado in montagna si sente la differenza ..quello che voglio eprimere è che tra una bosch ml4.1. magari con upgrade lambda e una centralina più recente, che lavora con sensore(i) pressione aria, potenziometro sulla farfalla, un processore più veloce e magari un'iniezione fasata sequenziale anziche la mono come sul TS scelgo la seconda
poi oki, tra un 75 a carburatori e il mio con la bosch mi tengo il mio.
:decoccio:
 
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Io la butto là, può anche essere scartata che va bene lo stesso...
Tu vuoi elaborare la tua 75 TS da renderla cattiva, i Cv nascono da quanta miscela riesci ad infilare in camera di scoppio e quanto PME riesce a creare da lei.
Per far respirare meglio un motore come il tuo ci vuole due alberi a camme sportivi, così allunghi i tempi di apertura/chiusura delle valvole, queste mi sembrano abbastanza grandi ma di preciso non sono sicuro, dove è importante anche il dente di inclinazione di esse.
Con la benzina odierna si riesce ad arrivare intorno i 12:1 qualcuno anche ai 12,5:1 con iniezione diretta, che riesci a stare tranquillo, se tu elimini una candela e metti un iniettore al suo posto, una pompa di alta pressione dove quando arrivi ai 20 bar vai bene, hai bisogno di un sensore di fase che lo recuperi da un distributore e vai in sequenziale.
La centralina potresti anche eliminarla e usi una MS3 con il suo cablaggio o te la ordini smontata a costi inferiori, sui particolari te le ha elencati lucaBS.
Questa ha anche il controllo patinamento, perchè tu scodi da pazzi dopo, lei come misura usa il tuo pedale, il sensore aria e acqua e sonda (optionale), quindi il debimetro puoi anche allentare la molla fino ad avere la porta spalancata aiutando i bassi, il potenziometro puoi usare il tuo originale, basta allentare e spostarlo, perchè ha un interrutore così si registra.
I carburatori sono belli perchè ti permetti di non avere il variatore, però nel regitrarli sei in inverno ed estate a mettere a punto, a iniezione se la mappi bene te la dimentichi di carburare e se fai un ibrido?
Carburatori/iniettori?

Io acquisterò una ms2 parziale, perchè ci farò un sequenziale iniezione e accensione, dove molta roba non viene montata e ci sono molti driver, la centralina gestisce gli iniettori, relè e bobine sulla massa, cioè il filo positivo è dormiente e come si connette la massa entra in funzione l'oggetto gestito, come cablaggio uso il mio con uno zoccolo recuperato in demolizione, sdopierò dei canali e in caso devo mettere l'altra con delle spine rimetto la iniezione semisequenziale e l'uso normale delle bobine.
La ms2 e ms3 gestiscono anche più tipi di mappe, tipo ina gestione metano e una benzina, inpensabile per una normale.
:p
 
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Al debimetro della Bosch non è che manca qualcosa, c'è tutto quel che serve a misurare la porta dell'aria, ma con tabelle diverse da quelle di centraline che usano altri sensori per ottenere lo stesso risultato.
Nelle moto jap mi pare i carburatori siano sempre a depressione (il pilota apre una farfalla, ma non è quella che chiude il passaggio aria, c'è una ghigliottina comandata dalla depressione), quindi è un po' l'effetto della paletta del debimetro. Nei carburatori più semplici aprendo il gas la carburazione smagrisce ed il motore esita. Per questo ci sono le pompette di ripresa, che fanno salire i consumi, ma sono quelle che danno l'effetto "ignorante" di risposta nelle Alfa a carburatori (o in certe moto italiane coi Dell'Orto, in cui bisogna esser bravi a dosare il gas, per non farli "annegare" i specie ai bassi). Poi coi carburatori bisogna ricordarsi quanto starter e quanto acceleratore vuole ogni motore per partire a caldo, a freddo e tiepido. E con le benzine a 98÷100 ottani di oggi i getti messi a punto per la Super al piombo (quella rossa) non tornano: resta magra (andrebbero ritarate anche le pompette di ripresa... coi Dell'Orto ci ho provato).
 
si in effeti è vero.. il debimetro cè e funziona ma è il "modo" in cui la misura e la velocità di risp che "non mi garba".
quoto sulle moto. le jap hanno carburatori a depressione ma posso assicurarti che sono molto rapide ad aprirsi ma più difficili da regolare di un carburatore standard, sulla Vor monto un fcr 41 a ghigliottina con pompa di ripresa e farla partire a caldo piuttosto che a freddo cambia e non poco.. acceleri una volta di più e sei bello ingolfato..
io la differenza tra rossa e verde l'ho percepita ma percepisco ancora meglio la differenza tra la benzina invernale e estiva, più sulla moto da pista , sulla macchina non mi accorgo sinceramente
 
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No sul T.S. alla guida mai sentito la differenza di benzina tra 95/98÷100, la sento molto nelle moto. Da estate a inverno non so se cambia la benzina, ma col freddo la densità dell'aria aumenta ed una volta in certi manuali moto era scritto di metter un getto del massimo più grande in inverno.
 
Nel mio caso la frittata di valvole e bielle avvenne per la troppa fiducia nelle mie capacità e trovato un incrocio esaperato e provato che manualmente non vi erano interferenze
Ci sono state tante risposte fitte che ricollegandomi nei giorni scorsi mi ero trovato a pagina nuova, e non avevo visto le ultime risposte di pagina precedente. Grazie per la risposta alla mia domanda, e mi scuso di non averla letta prima.

Ho visto dei meccanici metter la plastilina (se uno riesce a infilare palline di plastilina dal foro candela e poi recuperarla non serve smontare/rimontare la testata, ma è difficile) per valutar di quanto le valvole si avvicinano ai pistoni e lasciano un po' di "spazio" per tener conto delle dilatazioni/deformazioni nel funzionamento a regime. Sul web ci sono foto di valvole del bialbero (maggiorate nel diametro e con alzate e incroci esasperati) che si sono toccate tra loro e se ne è staccato il bordo a una.
provai su strada la vettura,su di giri una valvola toccò quel tanto il pistone da piegarsi,in chiusura in qualche modo fece staccare la sede valvola la quale mi si piantò nel cielo del pistone creando un'interferenza tale da piegare la biella,colpa mia che esagerai,inoltre sui pistoni lo spinotto era perfettamente centrato e non decentrato come su quelli di serie,fatto che forse,se fosse stato spostato avrebbe salvato il banco..........vabbè inutile piangere sul latte versato,lo scherzo comunque mi costò,dovetti far barenare il basamento e misurare e rettificare l'albero motore e per sicurezza verificare le tre bielle rilucidarmi e riequilibrarmi una quarta biella,far rifare un pistone e riparare la testata.............optai per la riparazione poichè tutti i componenti avevano subito delle lavorazioni di alleggerimento,lucidatura,pallinatura ed equilibratura statica e dinamica.
Parlando in Lire con i soldi spesi per vari step di preparazione ci avrei comprato quasi metà di 75 turbo nuova.
Ma come esternato...........nulla paga la soddisfazione.
Grande sfortuna. Doveva essere un bel motore.
A me in una moto da enduro con filtro aria di carta, lo stesso del modello "stradale", usata quasi sempre su strade non asfaltate, si ruppe una sede valvola, per fortuna col motore al minimo mentre registravo la carburazione. Si spense. Non avendo avviamento elettrico, ma solo a pedale, sentii che non arrivava al P.M.S. e immaginai che... andava tolta la testata senza insistere. Salvati biella e banco, e solo piccole tacche su pistone e testata (di quelle che i residui carboniosi riempiono in pochi Km).
Le valvole e le sedi sembravano sabbiate, ma con poco me la sono cavata (valvole, sedi valvole, guidevalvole e fasce elastiche). Avevo immaginato il danno che sarebbe capitato se si fosse rotta mentre guidavo... come hai elencato tu, ma su un motore con meno cilindri e non preparato.
 
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Eh si era un gran motore,era modificato per gradi e proprio questa configurazione prima di rompere mi diede,purtroppo per pochi km,l'impressione di essere quella più grintosa,l'inesperienza,la troppa fiducia in me stesso e l'imprudenza giovanile fecero la maggior parte del danno.
 
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Gran lavoro ,seguirò volentieri il tuo restauro .tienici aggiornati e di nuovo complimenti:eclipsee_Victoria:
 
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