Accensione e fronte di fiamma
Vorrei se possibile aggiungere qualcosa alla discussione, tornando un po' indietro, cercando di dare un altro punto di vista su alcuni argomenti in modo da evidenziare alcuni collegamenti.
Una volta che la scintilla accende il primo nucleo di combustibile il calore sviluppato si propaga per convezione allo strato adiacente e si innesca così una reazione a catena.
Si viene quindi a formare un fronte di fiamma con una sua velocità di propagazione.
La velocità di propagazione del fronte di fiamma è, appunto, il luogo dei punti nel quali, istante per istante, si raggiunge l'accensione ed è strettamente legata alla velocità con cui avviene la reazione chimica e al meccanismo di trasporto del calore.
Valori tipici della velocità del fronte di fiamma sono dell'ordine delle decine di metri al secondo.
Questi valori sono raggiungibili grazie al fenomeno della turbolenza.
In pratica quello che si potrebbe immaginare come una linea di avanzamento della fiamma in realtà diviene molto più frastagliato e quindi aumenta la sua superficie di scambio termico con lo strato adiacente. Inoltre i gas bruciati aumentano di volume e quindi comprimono i gas che devono ancora bruciare aumentando così la velocità di trasporto del calore.
Alla base di tutto c'è però la velocità con cui avviene la reazione chimica.
La velocità di reazione è la differenza tra la velocità con cui i reagenti, combustibile e aria, si trasformano in prodotti di combustione, gas combusti, e la reazione inversa che sempre avviene in una reazione chimica di equilibrio come è questa.
Questa sarà di equilibrio dinamico e cioè che varia al variare della concentrazione di reagenti e prodotti. Si avrà quindi una variazione del rapporto carburante-comburente (dosatura) e quindi sia nel troppo grasso, eccesso di carburante, che nel troppo magro, eccesso di comburente, non si avrà reazione.
[FONT="]La reazione di combustione è preceduta da una serie di prereazioni necessarie affinché si svolga quella principale e che comportano un certo tempo per avvenire.
Qui si distinguono i due tipi di carburanti quelli più reattivi che riescono a completare queste prereazioni in tempi congrui con quelli di un motore, gasoli, e quelli che necessitano di un innesco, scintilla, che innalzi localmente la T, fino a circa 1000° C, per avviare la combustione, benzine.
Per migliorare l'accensione di questi carburanti si cerca di avere un rapporto di compressione il più alto possibile con dei limiti però che sono dati dall'andamento di una delle componenti il rendimento di un motore, rendimento limite, che per un rapporto di compressione superiore a 10 non ha più significativi incrementi a scapito invece di una necessaria perdita in un'altra componente del rendimento, rendimento organico, dovuta all’aumento delle masse alterne necessario per sopportare le pressioni maggiori.
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