mi permetto di intervenire senza quotare nessuno ma qualche riferimento lo farò, prima di tutto mi scuso con m@urizio ma il quesito sulle doppie accensioni che è interessantissimo e su questo topic ad un certo punto era già in" programma di discussione" mi è sfuggito sempre per lo stesso motivo che lo hai digitato quasi contemporaneamente al mio successivo però lo farò ora.
ho l'impressione che ci sia una leggera confusione ma non voglio fare il professore che corregge gli altri , per cui dirò la mia e lascio a voi la libertà di interpretazione e giudizio .
se non erro le origini della doppia accensione avennero proprio pensando al "booster gap" di cui ormai abbiamo discusso a sufficienza che riepiloghiamo in sintesi dicendo che esso è costituito da una seconda interruzione oltre a quella realizzata dalla candela realizzando due gap in serie e funziona grazie alla capacità del cavo nel tratto prima della stessa interruzione posizionata a monte della candela e funziona bene con fronti di salita ripidi anzi in un certo senso è proprio il booster gap a rendere il fronte di salita più ripido inducendo la scarica a superare la barriera che tutti conosciamo .
l'idea di porre entrambe le interruzioni in camera fece in modo di sfruttare due volte la seconda interruzione anche ai fini della combustione grazie alla coppia di due scintille perfettamente sincrone e raddopiando la possibilità che la scintilla incontri zone favorevoli di miscela , oltre a migliorare notevolmente il fronte di fiamma e l'ottenimento di un'altro importantissimo fattore che contribuì a rendere vincenti le giulia GTA che ora vedremmo.
chiaramente finora abbiamo parlato dei primi esperimenti con le doppie accensioni in cui la seconda candela dovendo essere anche il booster gap andava a configurare il sistema ben differente sia di quello a spinterogeno unico delle giulia gta che di quello a doppio spinterogeno delle 75 nata alla fine degli anni 80.
comunque i benefici della doppia accensione erano ben noti dapprima e anche dopo le gta vennero impiegati a più riprese , anche nei due tempi, attorno al 1978 ricordo che fu prodotta una moto da cross da 250 cc a due tempi ( forse una "maico" o una "puch" ) con due candele sincrone sulla testata. La rotax produsse diversi motori (che produce ancora) il 503-il 582 e il mi pare il 912, tutti bicilindrici a due tempi e accensione twin spark ( 4 candele in tutto a parte alcune versioni) montati sugli ultraleggeri (il mio deltamotore aveva il 503 t. spark a doppio carburatore , quasi 60 Cv nel "palmo di una mano!"...) chiudo OT.
- nelle giulia gta ci si potè permettere di spremere ulteriori cavalli non tanto dalla doppia accensione ma grazie ai limiti che questo sistema permetteva di scavalcare . Si interveniva sui "soliti" fattori all'epoca conosciuti e anche possibili con quelle tecnologie ai fini dell'incremento di potenza dove grazie alla presenza della doppia accensione la richiesta di anticipo era notevolmente inferiore il che era un vantaggio che lasciava "spazio" a tutto il "resto" .
nelle 75 siamo di fronte ad una doppia accensione "classica" e con questo intendo che la posizione delle due candele è diametrale e le due candele sono distanziate dal centro del cilindro di circa 2/7 dell'alesaggio e sopratutto le scintille sono SINCRONE ! cioè scoccano esattamente nello stesso momento ,solo così il fronte di fiamma è ottimizzato dalla loro contemporanea presenza per ottenere le massime prestazioni.
Poi esistono altre configurazioni, per esempio un'altra possibilità e quella di collocare una candela al centro e l'altra più in periferia ( che in alcuni casi può essere più piccola per necessità costrittive e non per altre motivazioni "assurde" che a volte leggo "in giro" ) in questo caso vista questa particolare configurazione per motivi elementari (almeno per chi è conoscitore in materia di rendimento termico e sa "come si muove" il fronte di fiamma) il massimo rendimento si ottiene con le due scintille non sincrone ed esattamente con quella periferica LEGGERMENTE RITARDATA rispetto alla centrale. Quando si parla di sincronismo tra le due candele SI INTENDE per quelle dello stesso cilindro , potremmo parlarne ugualmente anche per un motore monocilindrico, pertanto senza offendere nessuno , secondo il mio modesto parere nel 4° cilindro in fase di incricio non avviene alcuna combustione per il semplice motivo che qualsiasi eventuale residuo anche per assurdo infiamabile non potrà essere mai indotto ad "incendiarsi" da una scintilla che si trova in una ambiente dove non c'è nulla da "bruciare" ne comburente , ne combustibile , ne tutte le altre necessità perchè questo accada , già è "difficile" far bruciare la miscela nel suo ambiente ideale con ossigeno in quantità, e sopratutto pressione,! provate a togliere la pipetta di una delle due candele dello stesso cilindro di una 75 t spark , questo continuerà a funzionare accendendosi con l'altra candela , ora smontate la candela precedentemente staccata, e vedrete che senza COMPRESSIONE non ci sarà alcuna accensione di quel cilindro, figuriamoci se questo accade nella fase di incrocio con le valvole aperte
mi viene voglia di proporre in fase di chiusura di un topic un messaggio di chiusura che riporti non necessariamente con autorità ma informazioni alternative a quanto viene esposto possibilmente prese da fonti autorevoli dimostrate in modo da dare un' "alternativa" (che magari potrebbe essere proprio l'informazione corretta e così "salvare" da concetti errati un visitatore che si affaccia per imparare qualcosa)
chiedo scusa a tutti per questa parentesi OT forse sono scosso dall'aver imparato un nuovo concetto : " lo scoppio post combustione" non so cosa significhi (farò una ricerca e poi vi farò sapere) per ora non posso fare a meno di esprimenrmi in questo modo , cosa peraltro che faccio con estremo disagio visto che siamo tutti amici e il riferimento che faccio "cade" proprio su un personaggio da me stimato, col quale ho avuto piacere di condividere delle idee, spero di essere io ad aver preso un "abbaglio" anche se ho paura che non sia cos'. chiudo OT
la candela al 4° cilindro è "interessata" da una scintilla anche nella fase di incrocio come avviene per tutte e otto le candele che hanno una scintilla ogni 360° quindi ad ogni punto morto superiore , questo per il semplice motivo che è "accoppiata" a quella del 1° cilindro cioè alimentata dalla stessa bobina e tutto questo perche siamo di fronte ad un sistema a "scintilla persa", nella 75 che è a doppio spinterogeno nel 4° cilindro non c'è alcuna scintilla in nessuna delle due candele durante la fase di incrocio perchè in quel momento le posizioni delle due spazzole sono "impegnate" per le due candele del cilindro n1 in fase di compressione prossima al PMS e quindi all'accensione.
l'unica cosa che può rendere non sincrone le scintille del 16V è un pilotaggio alternato dove su ogni bobina il pilotaggio avvenga una volta in una detterminata fase e la volta successiva (dopo 360°) LEGGERMENTE discostata dalla fase precedente , in questo modo prendendo di esempio il cilindro uno avremmo la candela grande che è con "la prima fase " alimentata dalla sua bobina e la candela piccola che è alimentata con la bobina del cilindro 4 ( che a "lui" ora non serve) legegrmente discostata di fase perche quella bobina viene pilotata cin fase alternativamente a quella del cilindro 1 con un lieve discostamento, al prossimo giro i compiti verranno invertiti e cos' accadrà per i cilindri 2 e 3.
Basta ho sonno :decoccio: