Sistemi di accensione a confronto

ok,
io parto dal magnete, all'inizio non cerano tutte queste tecnologie,
si chiama accensione magnetica,
La tensione che alimenta la candela è generata da alcuni indotti, eccitati dai magneti presenti all'interno del volano.
Quando i magneti passano sugli indotti e sono tutti ordinati in un verso, questi vengono magnetizzati ( levitazione magnetica) e l'energia viene accumulata dalla bobina e che una va alla massa ( - ) l'altra alla candela ( + ).
L'accensione poi permette l'accensione della candela con un certo "anticipo": l'anticipo è una misurata in gradi che viene calcolata rispetto alla rotazione dell'albero motore e al PMS del pistone, al minimo sono 8° prima per la benzina, un pò di più a metano +5° e così gl'altri, ogni uno al suo, dipende anche dagli ottani.
questo sistema ha il suo anticipo e questo col variare dei giri non varia, è fisso, per oviare questo nei nostri mezzi bisognerebbe fargli fare un movimento per variarlo, però è sempre stato affidabile e quasi semplice, però ha mandato i primi motori a scoppio e forse anche a petrolio, ma molti anni fà per il secondo.
La combustione all'interno della camera di scoppio impiega un certo tempo a compiersi, quindi per sfruttare al meglio la forza generata dalla combustione bisogna scoccare la scintilla con un certo anticipo in modo che il picco massimo di pressione si verifichi quando il pistone ha appena passato il PMS.
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A spinterogeno, l'ha spiegato Dr. Alfa, che adottano le cosiddette "puntine" l´energia viene scaricata alla candela quando la camma presente sulla parte più interna del volano apre la puntina.
Però questo sistema può essere buono e cattivo, perchè io i spinterogeni li ho sempre tenuti a posto e dei grossi problemi di scariche in giro per l'impianto non le ho mai avute, ma se non si controlla ogni tanto l'impianto, si crea della resistenza, di solito l'anello debole era la bobina che si bruciava o colassava, le candele non duravano.
Questo sistema deve avere lo spinterogeno sicronizzato al motore alla metà dei suoi giri e col aumentare dei giri, c'è una massa nel gambo che regola l'anticipo, rendendo un rendomento regolare della combustione.
Oggi si va con centralina, però ci sono dei modelli anche di case, che la bobina è addirittura sopra la candela e i fili a basa tensione parsi per il motore inoqui, non so se qualcuno vuole confermare.
La bobina è uno strumento che nell'impianto elettrico di un qualsiasi motore ad accensione comandata, la bobina serve ad elevare il valore di tensione utilizzato dalla parte dell'impianto precedente (a secondo del sistema da 6V a 400V), trasformandola nel valore adeguato a far scoccare la scintilla tra gli elettrodi delle candele (ordine di 20.000 volt), essendo il valore di corrente estremamente basso, l'eventuale scarica tra le dita di una persona, risulta innocua.
Una bobina tradizionale ha una frequenza di risonanza definita dalla sua geometria e caratteristiche elettriche, e un'impedenza diversa da zero, per cui, se attraversata da una corrente elettrica, la bobina genera calore.
Dunque una onda positiva, che da 0 sale e sende fino a 0.
Nei modelli predisposti invece di centralina la tensione viene accumulata fino a quando il volano non eccita un altro elemento presente sul piatto statore, ovvero il pick-up con un effetto Hall , per provare basta apoggiare il mazzo delle chiavi al sensore per avertire una forza magnetica.
Questo dà un comando alla centralina, la quale scarica la tensione accumulata alla candela. La tensione accumulata all´elettrodo della candela deve arrivare anche a 15000 Volt per scatenare la scintilla.
Ovviamente se prendiamo la scossa, toccando magari una candela non ben stretta sulla testa, non rimaniamo fulminati, dato che la corrente in gioco è esigua, perchè ha pochi ampere e sono sempre pochi per ogni sistema che usiamo.
Direi che il sistema migliore sia quello di avere cavi che arrivano allo spinterogeno in bassa tensione, raggiungono la candela dove prima trovano la bobina, credo che questo sia il massimo che si può chiedere, e le candele ringrazierebbero.
Dimenticavo, nessuno lo ha ricordato, la corrente che sia bassa o alta tensione, è sempre continua.
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Ho espresso un mio parere
ciao
 
toccando una candela con le dita generi un guasto, semplificando al massimo: corrente di corto=tensione/impedenza

più è alta la tensione più la sberla è potente.

le correnti circolanti in situazioni normali sono molto piccole dato l'alto valore di tensione, solo che in caso di guasto le cose cambiano.... per quello la scossa sui fili da 12V è poca roba.

forse te intendi toccando la candela non sugli aghi (o comunque sui conduttori), perchè se generi un guasto con tensione di 20kV esplode la batteria e si va all'altro mondo per la scossa.....
 
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Sì,
giusto Noyz,
intendevo sopra non negli aghi, non ci penso nemmeno io di toccare gli aghi con la tensione in circolo, intendo prendere una scarica, da come la vedi nel motore.
ciao
 
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apro e chiudo l'O.T.

i trafo a bagno d'olio (grandi o piccoli) hanno la pessima abitudine di generare esplosioni più pericolose in caso di guasto (intuibile il motivo...)...... ecco perchè i trasformatori oggi sono a secco inglobate in un isolante in resina.

chiuso O.T.... continuo a seguire interessato :D
OT per OT esistono i relè "Buchholz" per evitare esplosioni oltre ad altre protezioni che rendono molto improbabile la possibilità di esplosione...
Piuttosto il problema è l'olio contenuto che in caso di incendio potrebbe fuoriuscire e alimentare il fuoco... :eek:

PS l'OT è per tranquillizzare chi ha letto il tuo intervento e convive con un trasformatore... ;)

Comunque avanti con la discussione anche se l'intervento di andrea mi ha lasciato di "stucco" e devo riordinare un pò le mie idee...:smiley_001:

Per rompere il ghiaccio formulo qualche domanda a bruciapelo in tema di magnete...

  1. Perchè ha le puntine, dal momento che la rotazione dei magneti genera un campo elettromagnetico variabile?
  2. Perchè agli albori del motore a scoppio non si à usato l'accensione a spinterogeno?
  3. Su cosa si agisce per spegnere un motore a magnete?
  4. La tensione AT fornita alle candele che caratteristica ha se raffrontata all'accensione a spinterogeno? (in termini di tensione)
Naturalmente dr alpha aspetta a rispondere, lo so che le sai tutte...;)


:decoccio:
 
(quando Dr. Alfa potrà ci coregge, intanto andiamo avanti)
Rispondo a Maurizio
a tè piace l'accensione al magnete, giusto?
Bisogna andare a capire un pò come lavorano le forze magnetiche,
per variabile come intendi, la tensione sul basso è molto poca, più sali e più aumenta.
L'accensione magnetica è molto ingombrante e inefficiente ad un basso numero di giri e per questo negli autoveicoli non viene più utilizzata dagli anni '50, la quale è costituita da un indotto rotante su cui sono avvolti il circuito primario e quello secondario della bobina, l'indotto che è avvolto dalla bobina è mosso dal motore, ruota all'interno di un magnete permanente, generando una forza elettromotrice e quindi corrente elettrica, quando il motore muove/chiude un contatto, che permette di scaricare alle candele l'energia accumulata.
La tensione d'accensione aumenta all'aumentare dei regimi, in modo che anche se la fasatura è fissa, la differenza di tensione influisce sulla velocità di combustione della miscela aria/benzina, in questo modo tale accensione riesce ad adattarsi meglio alle varie condizioni del motore, ma come contro si ha una particolare sensibilità del sistema alle condizioni climatiche.
L'accensione a puntine viene utilizzata su piccole apparecchiature, compresi scooter 50 molto semplici ed economici, è costituita da un interruttore, munito di puntine al platino, le quali vengono messe a contatto (chiudere l'interruttore) a seconda della posizione dell'albero motore, il quale ha un profilo eccentrico, in modo che a seconda della sua posizione apre o meno l'interruttore.
Le puntine sono disposte una su una leva spinta da una molla, che viene aperta a seconda della posizione dell'albero motore, mentre l'altra puntina e disposta su una base statica, che si può regolare, grazie ad una molla e ad una vite che ne regolano l'altezza.
Io vedevo mio zio che per spegnere il suo taglia erba, aveva fatto un interrutore dove a un lato c'è il contatto per la candela e se spegne stacca prendendo l'altro contatto nella massa, cioè la chiave è interompere il collegamento alla candela.
Sulla 4 aspetterei i turno delle candele a sto punto.....
ciao
 
dimenticavo,
in questi casi la chiusura dell'interruttore (contatto delle puntine) fa scaricare la corrente accumulata nella bobina d'accensione che viene caricata o con la batteria o con un alternatore con le uscite raddrizzate, la bobina che è caricata magneticamente, nel momento in cui si chiudono le puntine, il campo magnetico collassa e si genera una tensione di circa 20 kV, il condensatore è utilizzato per assorbire l'abbassamento della forza elettro-motrice dal campo magnetico nella bobina, per ridurre al minimo l'arco elettrico che si genera sulle puntine al momento della loro chiusura, allungando la loro vita.
Questo sistema viene anche definito come "accensione a batteria", primo sistema a batteria, che venne adoperato con l'aumento di disponibilità di batterie piu grandi, capaci di fornire una fonte costante di energia elettrica, questo sistema venne ulteriormente migliorato con gli anni, grazie all'ausilio di nuovi sistemi.
Lo spinterogeno non ha senso, perchè ci sono le puntine a dettare, all'ora non si era capito che aumentando i giri bisognava per così dire a ruota anche la combustione.
Siamo sempre lì, ci siamo domandati a che velocità viaggia la fiamma?
ciao e buona serata
 
Ok non risponderò, però vi seguo con attenzione.

solo qualche precisazione :

- i trasformatori con isolante ad olio soggetti a esplosione (come la storia e la materia specifica ci insegna) non appartengono alla categoria delle bobine per auto anche se esse sono comunque dei trasformatori in olio, personalmente non ho mai sentito di bobine ad olio esplose , e tutti sanno che NON SI DOVEVA lasciare il quadro acceso sui sistemi a puntina , perchè se per coincidenza il motore era posizionato con puntine chiuse il primario della bobina era costantemente alimentato a 12V in CONTINUA e a lungo andare si surriscaldava e alcune volte si interrompeva dando fine alla vita della bobina, questo mi è anche capitato , e ne ho sentite di bobine "bollenti" ma mai esplose, mentre nei rifiuti delle officine attuali vanno a finire tantissime bobine a resina fuse (col "brufolo" esploso) con questo non volgio dire che le vecchie bobine ad olio siano migliori di quelle moderne a resina, bisogna analizzarle punto per punto e alla fine la scelta cadrò su quelle a resina per gli ovvi motivi che in seguito vedremmo.

- "pochi ampere"????!!!!:eek:, lo sapete cosa significa avere correnti dell'ordine dell'AMPERE sul secondario e quindi in AT?
supponiamo che "pochi ampere" voglia dire 2 se abbiamo 20 kV significa che la potenza di quella bobina si aggira attorno ai 4kW:eek:, forse in questo caso la bobina sarebbe grossa almeno quanto la betteria... su questo concordo con noyz quando dice che la corrente è bassissima e la sberla è forte tanto è forte la tensione, ma la corrente è "bassissima" ma non nulla e per "bassissima" si intente il rapporto tra essa e il suo voltaggio , rapporto che che pur esprimendo la definizione "bassissima" non ha alcuna attinenza con una misura che possa avere una relazione quando essa viene applicata al corpo di un essere umano!

- la scintilla NON E' INNOCUA!!!!! ATTENZIONEEEEEEE!!!

la pericolosità è nella corrente QUANDO QUESTA E PROVOCATA DA UNA TENSIONE SUFFICIENTE A FARLA SCORRERE NELL'IMPEDENZA DEL CORPO UMANO! il che significa che di fronte a 20.000 volts bastano anche correnti dell'ordine dei mA per uccidere un uomo ( anche se dipende anche dalle caratteristiche dell'individuo) , dopende da come viene fatta passare la corrente, per esempio se si tocca la candela con un dito si sente la scossa, ma magari si hanno scarpe di gomma e anche la macchina ha le gomme per cui si è isolati da terra e il corcuito e "aperto" ma se per esempio si tocca la candela con un dito di una mano mentre l'altra mano magari è appoggiata sulla macchina e tocca la massa (il telaio o altre parti metalliche) l'intensità della corrente ad alta tensione può essere sufficiente ad uccidere un essere umano, sopratutto a seconda dell'individuo magari "predisposto". Si stima per esempio che più del 40% delle persone hanno piccoli diffetti al cuore senza saperlo ( per esempio io ho scoperto per caso di avere un lieve prolasso della valvola mitralica) , esiste una buona percentuale di persone sensibili alla tachicardia e alla fibrillazione sia ventricolare che sopraventricolare (atriale) , inoltre gli impulsi elettrici che fanno battere il cuore originati in una zona di esso ( nodo del seno) sono facilmente "influenzabili" in certi individui che magari non lo sanno , per esempio l'origine di alcune forme di aritmie come le "extrasistole sopraventricolari" che sono spesso dovute proprio a impulsi elettrici generati su zone "estranee" al nodo del seno , immaginiamo a cosa può accadere facendo scorrere una corrente che può andare ben oltre i pochi JOLULE generati da un defibrillatore e dagli impulsi "irrisori" generati da qualsiasi "pacemarker" .
Ragazzi NON scherziamo con l'elettricità , nessuno può prevvedere la reazione e gli effetti che potrebbero aversi sul fisico , usare sempre guanti isolanti,e/o pinze isolate per AT per staccare le pipette e manipolare qualsiasi componente dellìAT in funzione! daltronde aprendo il cofano di qualsiasi auto moderna quasi su tutte si vedono vistore scritte con colori vivaci che avvisano del pericolo di scosse.

- potrei raccontarvi un anedotto che mi ha fatto rischiare molto GROSSO quando feci uno scherzo a un collega giocando irresponsabilmente con queste cose, qui sare in OT o forse no ( è sempre di sistemi di accensione che si parla) ma lo farò in seguito

- Infine , NON STIAMO AFFATTO PARLANDO DI CORRENTE CONTINUA!!!!!! TUTTALTRO! qualsiasi trasformatore non funziona in corrente continua !! per corrente continua si intende "quella" che se visualizzata all'oscilloscopio mostra una forma d'onda PIATTA come quella della batteria dell'auto, le puntine, (anche il magnete) la centralina e tutto il resto servono "anche" a trasformare la corrente continua della batteria in una corrente IDONEA a far funzionare la bobina . Provate a collegare un oscilloscopio alla bobina per vedere ....

- poi risponderò più specificatamente-, molti altri concetti che ho letto sono corretti e capisco cosa si voglia dire e condivido, anche se credo che per molti utenti che sono meno esperti di voi non abbiano le idee molto chiare nel leggere. :decoccio:
 
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Ok non risponderò, però vi seguo con attenzione.

solo qualche precisazione :

- i trasformatori con isolante ad olio soggetti a esplosione (come la storia e la materia specifica ci insegna) non appartengono alla categoria delle bobine per auto anche se esse sono comunque dei trasformatori in olio, personalmente non ho mai sentito di bobine ad olio esplose
Noyz, andando OT si riferiva sicuramente ai grossi trasformatori in olio che si trovano nelle cabine elettriche (200-1000 Kva o più). Ho proseguito l'OT per tranquillizzare chi si trova nei paraggi che è quasi impossibile lo scoppio. :eek: ;)

e tutti sanno che NON SI DOVEVA lasciare il quadro acceso sui sistemi a puntina , perchè se per coincidenza il motore era posizionato con puntine chiuse il primario della bobina era costantemente alimentato a 12V in CONTINUA e a lungo andare si surriscaldava e alcune volte si interrompeva dando fine alla vita della bobina
Be non proprio tutti lo sapevano e molti (fortunati) non gli capitava nulla perche magari in quel momento le puntine erano aperte... ;)


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"pochi ampere"????!!!!:eek:, lo sapete cosa significa avere correnti dell'ordine dell'AMPERE sul secondario e quindi in AT?
supponiamo che "pochi ampere" voglia dire 2 se abbiamo 20 kV significa che la potenza di quella bobina si aggira attorno ai 4kW:eek:,
Sicuramente Noyz voleva dire "decimi di milliamper"... a proposito lo so che è una svista ma ... 2 A a 20 kV sono 40 kW ;)


- la scintilla NON E' INNOCUA!!!!! ATTENZIONEEEEEEE!!!

la pericolosità è nella corrente QUANDO QUESTA E PROVOCATA DA UNA TENSIONE SUFFICIENTE A FARLA SCORRERE NELL'IMPEDENZA DEL CORPO UMANO! il che significa che di fronte a 20.000 volts bastano anche correnti dell'ordine dei mA per uccidere un uomo ( anche se dipende anche dalle caratteristiche dell'individuo) , dopende da come viene fatta passare la corrente, per esempio se si tocca la candela con un dito si sente la scossa, ma magari si hanno scarpe di gomma e anche la macchina ha le gomme per cui si è isolati da terra e il corcuito e "aperto" ma se per esempio si tocca la candela con un dito di una mano mentre l'altra mano magari è appoggiata sulla macchina e tocca la massa (il telaio o altre parti metalliche) l'intensità della corrente ad alta tensione può essere sufficiente ad uccidere un essere umano, sopratutto a seconda dell'individuo magari "predisposto". Si stima per esempio che più del 40% delle persone hanno piccoli diffetti al cuore senza saperlo ( per esempio io ho scoperto per caso di avere un lieve prolasso della valvola mitralica) , esiste una buona percentuale di persone sensibili alla tachicardia e alla fibrillazione sia ventricolare che sopraventricolare (atriale) , inoltre gli impulsi elettrici che fanno battere il cuore originati in una zona di esso ( nodo del seno) sono facilmente "influenzabili" in certi individui che magari non lo sanno , per esempio l'origine di alcune forme di aritmie come le "extrasistole sopraventricolari" che sono spesso dovute proprio a impulsi elettrici generati su zone "estranee" al nodo del seno ,

Ragazzi NON scherziamo con l'elettricità , nessuno può prevvedere la reazione e gli effetti che potrebbero aversi sul fisico , usare sempre guanti isolanti,e/o pinze isolate per AT per staccare le pipette e manipolare qualsiasi componente dellìAT in funzione! daltronde aprendo il cofano di qualsiasi auto moderna quasi su tutte si vedono vistore scritte con colori vivaci che avvisano del pericolo di scosse.
Sono d'accordo con le tue affermazioni, solo che per folgorare una persona (sana) bisogna tener conto anche del tempo in cui viene applicata la tensione. Si presume che chi sente la scarica tolga più che immediatamente la mano... :aktion086:
Faccio anche un'altra considerazione (non per questo invito a tener una mano :p sulla massa e l'altra sul cavo AT della candela ) per verificare la corrente che potrebbe circolare nel corpo umano bisogna tener conto della frequenza, dell'impedenza del secondario della bobina e della resistenza dei cavi delle candele... è quasi impossibile arrivare a condizioni veramente pericolose. COMUNQUE NON RISCHIATE!!!

Anche l'uso di attrezzi isolanti se non costruiti allo scopo non vi salvaguarda dalle scariche... .:blink:.

:decoccio:
:decoccio:
 
ciao a tutti i partecipanti alla discussione, mi fa piacere che ci veglia,..........non siamo soli :rolleyes:
Sulle bobine conosco quelle vecchio stanpo in resina, quelle nuove che ho montato sulla 75, quando si romperanno vi racconterò, non so, però se è come dice Dr. Alfa ;)
Parlando con il mio meccanico di fiducia, le rotture più frequenti sono sui sistemi a spinterogeno proprio lui, cavi, e qualche volta la bobina, qualche volta, c'è qualche casa ch ancora le monta e di migliorie sopra ne hanno fatte, diciamo che c'è ancora che ci crede (non è sbagliato).
Sulle accensioni a gestione elettronica ( a centralina ), solo le bobine e a volte il cavo di massa delle bobine (quello inserito nello spinottino), che si cuoce, cioè lo vedi scottato per surriscaldamento per troppa corrente che ci è passato sopra, basterebbe un filo più grosso, questi quasi tutti vanno a finire sul motore, che servono per far circolare la tensione, altrimenti come farebbe la scintilla a crearsi?
:lol2: Io ho iniziato fin da piccolo smontando il motorino di mia mamma che mi domandavo come faceva a muoversi, poi col tempo ho capito tante cose, in questo periodo o avuto problemi coll'impianto della mia macchina e ho dovuto sostituirlo per via della sua vecchiaia ( è una brutta bestia :smiley_029: ), di scariche le ho prese, anche tante altre volte (forse sono stato leggero in questo) però non mi è mai capitato mai niente, un pò di sicurezza la adopero pure io non crediate,................diciamo che le scariche che prendiamo sono con della resistenza, perchè deve attraversare magari i propri panni o altro, nessuno credo che guardi il motore con un dito nella massa della batteria e lì sei predisposto e l'altra mano che lavora riceverebbe una bella scintilla, conseguenze non so e non ci voglio pensare, la sicurezza dipende anche da noi, se volete vedere come lavora a cofano aperto, accendete guardate come fa, spegnete, fate l'intervento che richiedete e riaccendete riguardano, penso che sia sicuro.
Una domandina:
Sulle accensioni a spinterogeno coll'impianto a metano, perchè si mette secondo i mecchanici un regolatore d'aticipo, ma anticipo do cosa che non c'è nessun meccanismo che porta quando andiamo a metano uno spostamento di 5° per andare incontro al suo anticipo?
 
Speravo a una risposta,
comunque è un'aparecchio che viene collegato a bassa tensione interompendo il collegamento normale della bobina, diciamo un taglio al filo del + e da una parte congiungiamo un filo e dall'altra parte l'altro filo però per il verso che chiede l'apparecchio, così si è creato un ponte dove viene aggiunto un pò di corrente, che viene presa dal filo positivo del quadro (quando accendiamo), ovvio che quando esce trasformata è più potente, lo spinterogeno non viene mosso (per poter fare andare la benzina col suo anticipo normale), quando la candela scoccherà, risulterà più potente e intensa aiutando il metano a bruciare più velocemente, sarebbe idoneo se ci sarebbe più compressione per poter rendere un rendimento ottimo nel rapporto di compressione nella camera di combustione, infatti dove hanno convertito dei pulman a diesel a metano, essendo robusti, ma con più compressione, risultano efficaci, nei motori a benzina non è possibile, perchè quando girate a benzina (battuta in testa) rompereste il motore se andate attorno al rapporto di compressione, perchè un gas lo comprimi, un liquido no.
Allora abbiamo detto l'accensione magnetica senza aiuto di batteria e dinamo ai bassi non riesce ad avere una grossa tensione per poter fare quel gioco come il metano descritto sopra, quindi bisogna anticipare ancora dall'anticipo normale per poter avere una combustione efficace dove viene sfruttato il PMS al massimo e quando salirà di regime, abbiamo detto che aumenta la tensione quindi riusirà ad sodisfare la combustione, è logico che bisogna tarare bene un meccanismo del genere con un magnete e un elettromagnete con il regime massimo che deve raggiungere e la cilindrata.
il magnete lo conociamo è la calamita e tanti ci hanno giocato con quella, ma la elettromagnete pochi la conoscono e sarebbe:
L'elettromagnete, chiamato anche elettrocalamita è un elemento elettrotecnico costituito da un nucleo in materiale ferromagnetico (di solito ferro dolce) su cui è avvolto un solenoide, ovvero una bobina di molte spire di filo elettrico. Lo scopo dell'elettromagnete è di generare un campo magnetico da una corrente elettrica. Si differenzia per questo dall'induttore, dove il fenomeno dell'induttanza è sfruttato per accumulare energia.

Il campo magnetico può essere impiegato direttamente, per esempio per deflettere particelle elettricamente cariche, come nel tubo catodico, negli acceleratori di particelle, nello spettrometro di massa ecc. L'elettromagnete è più comunemente usato per produrre lavoro meccanico; in questo caso è associato ad una parte mobile, in materiale ferromagnetico, chiamata generalmente àncora. Il nucleo e l'ancora sono separati da uno spazio di aria chiamato traferro. Quando è applicata corrente, il campo magnetico provoca un'attrazione tra i due elementi che tende a chiudere il traferro. La forza prodotta può svolgere diverse azioni: chiudere contatti elettrici nei relè, manovrare valvole nelle elettrovalvole, fare scattare serrature elettriche, muovere martelletti nei campanelli, spostare la testina degli hard disk, azionare gli aghi o le frizioni nelle stampanti, muovere le lancette degli strumenti di misura ecc.
Alcune gru utilizzano un potente elettromagnete per agganciare e sollevare rottami di ferro.

L'intensità del campo magnetico generato può essere calcolata con le regole dell'induzione magnetica ed essenzialmente è proporzionale al numero di spire che costituiscono l'avvolgimento ed alla corrente circolante. L'aumento del numero di spire e quindi della lunghezza del filo riduce però la corrente circolante (a parità di tensione) in conseguenza della legge di Ohm. Per ovviare al problema si deve ingrossare la sezione del filo. Si deve inoltre considerare il problema del calore prodotto per effetto Joule ed al suo smaltimento.
Per quanto riguarda la forza sviluppata dal campo magnetico, la sua intensità diminuisce con il quadrato della distanza tra le parti. Per questo l'elettromagnete è efficace solo a breve distanza.
L'intensità del campo magnetico generato può essere calcolata con le regole dell'induzione magnetica ed essenzialmente è proporzionale al numero di spire che costituiscono l'avvolgimento ed alla corrente circolante. L'aumento del numero di spire e quindi della lunghezza del filo riduce però la corrente circolante (a parità di tensione) in conseguenza della legge di Ohm. Per ovviare al problema si deve aumentare la sezione del filo. Si deve inoltre considerare il problema del calore prodotto per effetto Joule ed al suo smaltimento.
Per quanto riguarda la forza sviluppata dal campo magnetico, la sua intensità diminuisce con il quadrato della distanza tra le parti. Per questo l'elettromagnete è efficace solo a breve distanza.

Se la bobina è alimentata con una corrente variabile, il campo magnetico è a sua volta variabile e così la forza prodotta. Questo è alla base del funzionamento dei comuni altoparlanti magnetodinamici. Nel calcolo degli elettromagneti a correnti variabili si deve tenere conto anche dell'effetto dell'induttanza alle diverse frequenze. Inoltre, per evitare la formazione di correnti parassite nel nucleo, questo è realizzato con sottili lamierini piuttosto che un blocco compatto, esattamente come nel trasformatore.

Un altro esempio d'uso si ha nel campo delle serrature, dove l'elettromagnete viene usato per tenere una porta chiusa, garantendone però l'apertura in caso di mancanza di corrente.

Se la bobina è alimentata con una corrente variabile, il campo magnetico è a sua volta variabile e così la forza prodotta. Questo è alla base del funzionamento dei comuni altoparlanti magnetodinamici.
Nel calcolo degli elettromagneti a correnti elettriche si deve tenere conto anche dell'effetto dell'induttanza alle diverse frequenze.
Inoltre, per evitare la formazione di correnti parassite nel nucleo, questo è realizzato con sottili lamierini piuttosto che un blocco compatto, esattamente come nel trasformatore.
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L'elettromagnete, chiamato anche elettrocalamita è un elemento elettrotecnico costituito da una barra in materiale ferromagnetico (di solito ferro dolce) su cui è avvolto un solenoide ( una spirale), ovvero una bobina di molte spire di filo elettrico.
Lo scopo dell'elettromagnete è di generare un campo magnetico da una corrente elettrica.
Si differenzia per questo dall'induttore, dove il fenomeno dell'induttanza è sfruttato per accumulare energia.
Il campo magnetico può essere impiegato direttamente, per esempio per deflettere particelle elettricamente cariche, come nel tubo catodico, negli acceleratori di particelle, nello spettrometro di massa ecc. L'elettromagnete è più comunemente usato per produrre lavoro meccanico; in questo caso è associato ad una parte mobile, in materiale ferromagnetico, chiamata generalmente àncora. Il nucleo e l'ancora sono separati da uno spazio di aria chiamato traferro.
Quando è applicata corrente, il campo magnetico provoca un'attrazione tra i due elementi che tende a chiudere il traferro.
Alcune gru utilizzano un potente elettromagnete per agganciare e sollevare rottami di ferro.
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ritornando alla levitazione magnetica si usa un magnete sul volano(può anche lui essere un elettromagnete), si posiziona l'elettromagnete dove abbiamo stabilito il punto giusto d'anticipo dal PMS allara domandiamoci, perchè è debole ai bassi regimi?
Un esempio si prende una calamita si prende un chiodo dove si avvolge un filo di rame ma in maniera ordinata, cioè si parte da una estremità e si finisce dall'altra lascatelo pure lungo, poi lo posizioniamo per un'estremità alla calamita, mettiamoci un foglio di carta sopra e ci spargamo segatura di ferro, se vedete corre anche per il filo in rame, sono le particelle elettriche della calamita, infatti lei a un campo d'attrazzione fuori di quello non influisce.
Se passiamo lentamente molto lentamente alla calamita crea un campo nel'elettromagnete, però le particelle elettriche passano lentamente generando poca tensione e anche debole, sia di volt che di ampere, se aumenti a un tot di giri risulta generare un volt e ampere più alto e così via.
le due estremita dl filo avranno mentre passa il magnete un polo uno + (polo N) e l'altro - (polo S).
Per Pietro,
sono stato abbastanza terra-terra da essere stato chiaro.
Per Maurizio,
spero di aver sodisfatto la tua curiosità per l'accensione magnetica.
Per Dr.Alfa,
sono stato chiaro o sono stato imcoprensibile?
ciao
 
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