Sistemi di accensione a confronto

La candela è la parte finale di un sistema d'accensione comandata e deve essere giusta per il motore, altrimenti sono vani i studi descritti in precedenza.
Alla candela viene applicata una tensione generata dalla bobina: la differenza di tensione fra i due elettrodi è crescente fino a superare la capacità isolante della miscela di aria e benzina, che al ridursi della resistenza dielettrica incomincia a ionizzarsi. Un gas ionizzato diviene conduttore, generando una breve ma intensissima scarica di elettroni con un meccanismo analogo a quello dei fulmini: la scintilla, che induce un riscaldamento locale della carica fresca fino a temperature che vanno dai 700 ai 1000 C° (a seconda della bontà della candela).

Terminale
La parte superiore della candela ha un terminale, che viene connesso alla pipetta del cavo(componente dell' impianto d'accensione).
La costruzione del terminale varia in funzione dell'impiego della candela stessa e generalmente ogni candela ha il terminale dotato di un adattatore che si svita, in modo da permettere l'adattamento del terminale a più tipi di pipetta.
Questo terminale fa parte di un estremo dell'anima metallica della candela, dove all'altro capo si trova l'elettrodo centrale.

Corpo ceramico
Percorre per tutta la lunghezza la candela, tale corpo viene classificato in varie parti:

-Corpo, costituisce la parte superiore del corpo, realizzato in ceramica a base di ossido di alluminio, presenta il tipico aspetto dotato di risalti circonferenziali smussati.
Coste, esse hanno la funzione di incrementare il potere isolante e di impedire che una scarica elettrica si instauri tra il terminale e l'involucro metallico muovendosi parallelamente alla superficie del corpo isolante.
Infatti, i risalti allungano il percorso che la scarica dovrebbe seguire e lo rendono tortuoso, in modo da incrementare la resistenza incontrata.

-Isolatore, costituisce la parte inferiore del corpo ceramico, giunge fino alla base dell'elettrodo centrale ed è quindi all'interno della camera di combustione, per questo deve resistere fino a 1500° C e 60.000 V, le sue misure sono importanti per determinare il grado termico della candela.

-Corpo metallico
Costituisce la parte della candela che permette l'avvitamento sulla testata del motore e il collegamento di un elettrodo a massa, in modo da poter generare la scintilla e supportare il corpo ceramico che ingloba l'altro elettrodo, esso è costituito anche da:
Filettatura
È la parte del corpo metallico, che viene avvitata all'interno della testata.

Guarnizione
Tale guarnizione è un elemento deformabile, situata tra il corpo metallico e la filettatura dello stesso, evita il trafilamento verso l'esterno dei gas dalla camera di combustione evitando così perdite di pressione.

-Elettrodi
Gli elettrodi sono due:

Elettrodo centrale (polo positivo) che sbuca dall'isolatore e da dove parte la scintilla elettrica.
Con maggiori diametro e lunghezza viene garantita una maggiore durata; restringendo questi valori si ha una maggiore affidabilità nello scoccare della scintilla a svantaggio della durata del pezzo.
I motori da competizione utilizzano generalmente candele con elettrodi molto sottili realizzati in leghe speciali.

Elettrodo di massa, viene saldato o ricavato dal corpo metallico; regolando la sua apertura o chiusura è possibile decidere la distanza dall'altro elettrodo.

Distanza degli elettrodi
La distanza degli elettrodi è un parametro di settaggio della candela, l'unico che può essere modificato, questo valore deve essere piuttosto preciso, dato che modificandolo si possono avere comportamenti anche molto differenti, per questo bisogna utilizzare uno spessimetro e verificare che la distanza degli elettrodi sia quella prescritta dal costruttore del motore.

Condizioni di gap (distanza elettrodi):
gap troppo stretto: la scintilla potrebbe essere troppo piccola per incendiare la miscela carburante e consuma/surriscalda in modo eccessivo gli elettrodi.
gap stretto: scintilla sempre presente.
gap ampio: la scintilla è piu forte, garantendo una migliore combustione.
gap troppo ampio: difficoltà nello scoccare della scintilla, porta a riduzioni della potenza, soprattutto ad alti regimi, portando a un mancato raggiungimento del regime massimo.
Il costruttore del motore fornisce un range del gap, al cui interno la candela riesce a funzionare a dovere, il dato piu importante per la determinazione di questo parametro è l'energia di scarioca del sistema d'accensione, dove maggiore sarà tale energia di scarica e maggiore potrà essere la distanza tra gli elettrodi, in modo da poter velocizzare la combustione dato che così si avrà un arco eleettrico piu grande e di conseguenza una maggiore quantità di miscela incendiata all'istante dell'accensione, avendo come risultato una combustione piu rapida, che permette di poter ridurre l'anticipo d'accensione e migliorare il rendimento termico.
Generalmente i meccanici installano candele nuove con la distanza (gap) al valore minimo, in modo che con l'usura e la formazione di depositi non perdano subito la loro funzione, ma anzi in un primo momento la migliorino leggermente, così da permettere intervalli fra gli interventi di manutenzione più lunghi, sebbene i principali produttori forniscano le candele già predisposte con una distanza degli elettrodi ottimale per il motore su cui andranno installate.

Materiale elettrodo centrale
Il materiale dei elettrodi è molto importante, perché determina le caratteristiche della candela, infatti maggiore sarà la temperatura a cui questo può essere sottoposto, così come la resistenza alla corrosione, in modo da adoperare un diametro minore e piu si avrà una candela per uso sportivo, la quale riesce a entrare rapidamente in temperatura, fornire una scintilla piu costante e resiste alle elevate temperature che generalmente si generano in questi motori e a cui si tengono queste candele, in modo che rimangano piu pulite possibili, in modo da non perdere qualità nella scarica.

Leghe piu utilizzate:
-Acciaio, viene utilizzato fin dai albori e tuttora utilizzato sulla maggior parte degli equipaggiamenti base, per via della sua economicità, principalmente con diametri standard (2,5mm) ma può essere presente anche su alcune candele per uso sportivo con diametro pari o inferiori al millimetro
-Platino, lega usata unicamente su candele per uso sportivo con elettrodo centrale sottile, la quale permette oltre a supportare meglio le alte temperature, resiste in modo migliore all'usura.
-Iridio , sta soppiantando le vecchie candele al platino.

Variazioni sul modello di base
Nel corso degli anni le modifiche progettuali e costruttive sulle candele sono state indirizzate ad ottenere una migliore ignizione o una maggiore durata (o entrambe):
l'uso di due, tre, o quattro elettrodi di terra equamente distanziati fra di loro e posti intorno ad un elettrodo centrale (candela a scarica semisuperficiale).
Schermatura della candela, accorgimento che permette l'annullamento quasi totale delle interferenze generate da apparecchiature elettriche, tra cui i cavi dell'alta tensione.
Tali candele tuttavia richiedono che anche l'intero impianto d'accensione (o di alimentazione, se integrati) sia schermato, perché altrimenti non si avrà alcun beneficio.

Grado termico
La graduazione termica

Il grado termico della candela è molto importante, perché definisce la capacità della candela di dissipare il calore, che altrimenti porterebbe a un surriscaldamento e a un decadimento delle prestazioni e della vita utile della candela, o a temperature troppo basse dell'elettrodo centrale che comportano un più difficile avviamento a motore freddo e formazioni di depositi sulla candela.
Inoltre se la candela non disperde sufficientemente il calore, potrebbe provocare l'autoaccensione della miscela, che in pratica non verrebbe incendiata dalla scintilla ma dal corpo della candela stessa, molto caldo.
Il grado termico della candela dipende prevalentemente dall'isolante (porcellana), che impedisce la dissipazione del calore dalla candela alla testata motore.
Una candela si dice calda se ha bassa attitudine a disperdere calore, ed è idonea per motori di bassa potenza; si dice fredda se ha alta attitudine a disperdere calore ed è idonea per motori di elevata potenza io infatti nella mia 75 le cerco sempre fredde)

Il grado termico si trova stampato sulla candela. I costruttori per definire la capacità dissipante usano scale differenti: per esempio il costruttore NGK utilizza una scala che all'aumentare del valore, aumenta il potere dissipante della candela (valore alto, candela fredda), mentre il costruttore Bosch utilizza una scala inversa (valore alto, candela calda).

Dimensioni:
-diametro: nei quattro tempi più performanti e con valvole a fungo molto larghe, si utilizzano candele di diametro ridotto, mentre in quasi tutte le altre condizioni si utilizzano candele con diametro largo, ovviamente oltre a variare la filettatura si variano le misure dell'esagono utilizzato per l'avvitamento.
-lunghezza filettatura: le candele hanno varie misure per la lunghezza del filetto, generalmente le filettature lunghe vengono utilizzate sui mezzi più grandi, mentre per le apparecchiature più piccole come le motoseghe o i ciclomotori più semplici come il Piaggio Ciao si utilizzano candele con filettatura corta.
-tipo di sede: la sede per la candela può essere cilindrica o conica.
-lunghezza corpo ceramico: in alcuni modelli la lunghezza del corpo ceramico è più corta rispetto al normale, questo formato si chiama compatto e viene utilizzato su piccole apparecchiature come tosaerba, motoseghe, ecc.


Un motore per capire come funziona, basta svitare le candele dei vari cilindri e poi le si osservano, cioè si capisce come lavora.

-Il motore funziona perfettamente e non è necessaria alcuna misura di correzione, quando è grigia con qualche residuo bianco-grigio (circa)

-Candela corrosa e fusa è la detonazione, controllare sia il combustibile e la candela, che siano adatti al motore.

-Candela sovrariscaldata bisogna controllare la carburazione (povera di benzina), il grado termico della candela.

-Candela ricoperta di fuliggine nera e in alcuni casi è umida è la miscela fresca troppo ricca di carburante o candela troppo fredda, controllare il grado termico della candela, la carburazione

-Sbalzo termico della candela bisogna verificare il tipo di candela, il grado termico, la sua qualità e l'istallazione corretta

-La candela si smalta bisogna controllare la qualità della candela, il grado termico e le impostazioni del motore.

-Elettrodo centrale consumato ai bordi, mentre l'elettrodo laterale è surriscaldato e squamoso è la preaccensione del combustibile, controllare il grado termico della candela e il combustibile, dove dipende anche il grado degli ottani.

-Elettrodo corroso bisogna controllare il carburante e l'anticipo d'accensione

-Elettrodo centrale fuso è un sovraccarico termico, controllare il grado termico della candela e l'anticipo d'accensione

-Depositi sulla candela bisogna controllare il gioco tra pistone e cilindro e le varie tenute per il contenimento dell'olio motore

-Candela danneggiata meccanicamente bisogna controllare i danni al motore, il pistone sbatte contro la candela.

-Può verificarsi quando le candele hanno lavorato a suficienza, di non tenere il minimo regolare e esita nelle accelerazioni.

un mezzo per vedere l'anticipo nel motore è la pistola stroboscopica, lo si capisce, che è quella quando siamo al collaudo e vediamo che attaccano un cavo alla batteria + e l'altro al - e l'ultimo cavo alla bobina nel cavo dell'impulso.

Esiste anche un fenomeno chiamato detonazione, ma questo fenomeno va a bracetto con la candela-carburazione.

buona notte a domani
:p
 

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Maaaaaamma che poema!!!!!!!!!!!!
 
:smiley_001: Come dicevo in mp ad Andrea :eek:
mi sento un dinosauro a pensare che non sono mai andato oltre al fare la fase come da manuale con la strobo e a sperimentare qualche mappa modificata da terze persone :rolleyes: o a rappezzare qualche cablaggio interrotto a causa della cottura del vano motore,qua ce nè da fare due tesi di laurea per il dettaglio e la dovizia di informazioni che state proferendo, :) continuate così che per chi come mè a digiuno da certe finezze non è mai troppo tardi per imparare queste cose .:blink:.
 
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Eccomi di ritorno da una breve vacanza in un luogo dove non ci sono Alfa... ehm pensavo di essermi disintossicato, evidentemenete la cura non è riuscita... ;)


domanda stupida.... come mai lo spinterogeno è sparito dalla auto di oggi? non parlo tanto di auto di "un certo livello", per cui con un sistema elettronico la centralina riesce a gestire autonomamente le accensioni, ma parlo per le cosidette city-car, auto prevalentemente economiche in cui un sistema relativamente semplice e collaudatissimo secondo me potrebbe rivelarsi valido.
Le ragioni sono molteplici e ne cito solo alcune:
  • Il motivo principale credo che stia nell'economicità di produzione, un sensore e una centralina costano sicuramente meno di un distributore a spinterogeno,(anche se a ricambio se le fanno pagare un occhio della testa);
  • Gli intervalli di manutenzione sono molto più elevati (riepetto al sistema a puntine),
  • La tensione erogata alle candele è praticamente costante in tutto l'arco di utilizzo (con le puntine all'aumentare dei giri la tensione scendeva);
  • Il punto di accensione (fase) è rigorosamente definito dal sensore;
  • La mappattura dell'accensione (anticipi) è più flessibile e può essere abbinata agevolmente alla fasatura dell'iniezione. Questo comporta una netta diminuizione delle emissioni inquinanti;
Per contro in passato con l'accensione a spinterogeno (puntine) era quasi impossibile rimanere per strada...:eek:


poi altra domanda: avendo in famiglia anche una nissan micra di 11 a spinterogeno e avendo io una discreta passione per i motori ho avuto modo di scoprire che lo stesso motore passando da euro2 a euro3 ha perso lo spinterogeno, guadagnato 5cv ma perso molto a livello di erogazione tanto da farlo sembrare meno potente. la mia domanda è: sicuramente il passaggio di un motore da euro2 a euro3 a euro4 e via discorrendo fa perdere "smalto" all'erogazione, ma il passaggio da un accensione a spinterogeno a un accensione più "moderna" cosa può modificare nell'erogazione?
Non conosco nello specifico il motore Nissan ma il passaggio (ad esempio) da carburatore a iniezione a volte può essere traumatico... mi ricordo delle prime 75 a carburatori e quelle successive ad iniezione, a livello "sensitivo" c'era un abisso. Quelle a carburatori sembrava che spaccassero il mondo le altre sembravano un pò fiacche...:smiley_001: In reltà le seconde spuntavano sulla carta tempi migliori ed erano meglio guidabili delle prime.. inquinavano e cosumavano pure meno.;)
Di solito il cambio da spinterogeno ad accensione elettronica, è difficilmente paragonabile in quanto cambiano alberi a camme, norme antinquinamento etc.

Sicuramete l'accensione elettronica comporta una maggiore guidabilità dell'auto,sia all'avviamento che a freddo o in ripresa...
Del resto si tratta di un'evoluzione....:blink:.

:decoccio:
:decoccio:
 
Eccomi di ritorno da una breve vacanza in un luogo dove non ci sono Alfa... ehm pensavo di essermi disintossicato, evidentemenete la cura non è riuscita... ;)



Le ragioni sono molteplici e ne cito solo alcune:
  • Il motivo principale credo che stia nell'economicità di produzione, un sensore e una centralina costano sicuramente meno di un distributore a spinterogeno,(anche se a ricambio se le fanno pagare un occhio della testa);
  • Gli intervalli di manutenzione sono molto più elevati (riepetto al sistema a puntine),
  • La tensione erogata alle candele è praticamente costante in tutto l'arco di utilizzo (con le puntine all'aumentare dei giri la tensione scendeva);
  • Il punto di accensione (fase) è rigorosamente definito dal sensore;
  • La mappattura dell'accensione (anticipi) è più flessibile e può essere abbinata agevolmente alla fasatura dell'iniezione. Questo comporta una netta diminuizione delle emissioni inquinanti;
Per contro in passato con l'accensione a spinterogeno (puntine) era quasi impossibile rimanere per strada...:eek:


Non conosco nello specifico il motore Nissan ma il passaggio (ad esempio) da carburatore a iniezione a volte può essere traumatico... mi ricordo delle prime 75 a carburatori e quelle successive ad iniezione, a livello "sensitivo" c'era un abisso. Quelle a carburatori sembrava che spaccassero il mondo le altre sembravano un pò fiacche...:smiley_001: In reltà le seconde spuntavano sulla carta tempi migliori ed erano meglio guidabili delle prime.. inquinavano e cosumavano pure meno.;)
Di solito il cambio da spinterogeno ad accensione elettronica, è difficilmente paragonabile in quanto cambiano alberi a camme, norme antinquinamento etc.

Sicuramete l'accensione elettronica comporta una maggiore guidabilità dell'auto,sia all'avviamento che a freddo o in ripresa...
Del resto si tratta di un'evoluzione....:blink:.

:decoccio:
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vorrai dire saliva con il salire dei giri. in ogni caso ho capito i motivi, grazie
 
Ultima modifica da un moderatore:
Grazie Noyz per i complimenti,
se vuoi essere chiaro non dico per tutti, ma almeno uno incomincia a farsi un'idea.
Ciao Maurizio, ben tornato dalle vacanze, è dura rimanere in'astinenza delle Alfe :D :D
C'è ancora da parlare come ha citato Dr.Alfa nel 2° post sul fronte di fiamma, tempi di ricarica, doppia accensione sincrona e assincrona, l'influenza del rapporto di compressione e del rapporto stecchiometrico, non che degli incombusti e delle autoaccensioni, delle detonazioni.
Prima di tutto se ci sono dei dubbi sui post che ho publicato?
ciao ragazzi
:decoccio:
 
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vorrai dire saliva con il salire dei giri.
Il problema stà proprio qui!
Più i giri salgono e meno tempo il contatto delle puntine rimane chiuso. Questo non permette di "caricare a sufficienza" la bobina cosicchè l'efficienza della scintilla diminuisce... :mad:

A proposito, forse non tutti sanno che la scintilla scocca nel momento in cui la camma apre le puntine... ;)

:decoccio:
:decoccio:
 
Ultima modifica da un moderatore:
Questo succede quando la bobina non riesce a generare a sufficienza, che viene utilizzata tutta dalle puntine che indirizzano alle candele, un'altro è che meccanicamente le puntine hanno una velocità e viene stressata molto in alto anche con possibili rimbalzi ripetuti con strane scintille alla candela, infatti questi impinati non sono mai andati a folli regimini di rotazione, un possibile rimedio potrebbe essere quello di filtrare la tensione e variare la posizione delle puntine per l'anticipo, ma è un'impianto che è pure ingombrante.
ciao
 
Dunque Maurizio
ha voluto precisarmi una cosa, le puntine sono quelle al platino che aprono e chiudono il contatto comandate dall'albero camme, mentre le puntine che si vede nello spinterogeno (foto 4 nel post 77), vengono chiamate contatti striscianti, che poi sono moltissimo vicino, ma non si toccano, ciè si parla di qualche decimo di millimetro.
Se abbiamo precisatto tutto mi piacerebbe palare dopo la scintilla della candela, la conbustione nel 3° tempo cioè il fronte di fiamma. :rolleyes:
ciao a stasera
 
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Dunque Maurizio
ha voluto precisarmi una cosa, le puntine sono quelle al platino che aprono e chiudono il contatto comandate dall'albero camme, mentre le puntine che si vede nello spinterogeno (foto 4 nel post 77), vengono chiamate contatti striscianti, che poi sono moltissimo vicino, ma non si toccano, ciè si parla di qualche decimo di millimetro.
Se abbiamo precisatto tutto mi piacerebbe palare dopo la scintilla della candela, la conbustione nel 3° tempo cioè il fronte di fiamma. :rolleyes:
ciao a stasera
Veramente la risposta che ti ho dato in privato non dice quanto hai scritto più sopra...

Nel PM ti ho detto che comunemente quando si parla di puntine si intendono quelle "platinate" ossia dei contatti che si aprono e si chiudono per mezzo di una "camma".
Che poi talvolta lo spinterogeno possa essere calettato direttamente su un albero a cammes è anche vero, ma la camma che ci interessa e che chiude il lato "freddo" della bobina è solo quella contenuta nello spinterogeno. ;)
Spero di aver chiarito....:blink:.

:decoccio:
:decoccio:
 
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