Taratura debimetro 75 T.S.

Grazie mille, in pratica è una regolazione di previsione.
Quando avrò finito il restauro vorrei regolare bene tutto anch'io, ma va a cabire chi ha lo strumento.
in linea teorica quasi tutti i meccanici hanno lo strumento per i fumi, diversamente puoi provare con le candele... solo che è parecchio lunga!.. se hai un centro revisione vicino puoi provare a chiedere se ti lasciano fare le prove da loro.
 
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Reactions: fabereng
Premesso che non mi intendo di motori e carburazione ma ho la sensazione che si stia parlando di due azioni diverse....

una è la carburazione al minimo/CO che si fà agendo sulla "vitina", spesso protetta da un sigillo in plastica nera, l'altra che si modifica variando la resistenza della molla che contrasta la "paletta"... o sbaglio? ;)
 
Premesso che non mi intendo di motori e carburazione ma ho la sensazione che si stia parlando di due azioni diverse....

una è la carburazione al minimo/CO che si fà agendo sulla "vitina", spesso protetta da un sigillo in plastica nera, l'altra che si modifica variando la resistenza della molla che contrasta la "paletta"... o sbaglio? ;)
la vite ha un effetto inferiore ma incide comunque sull'apertura della paletta, si usa non solo per il minimo. Dopodiché indubbiamente la variazione della resistenza della molla è una modifica maggiore.
 
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La centrale di gestione elettronica Motronic ha già un buon livello di controllo sui vari segnali ma ha ancora il sistema di misurazione a paletta o debimetro,il programma è fisso e non autoadattivo in funzione di una serie di parametri la risposta sarà sempre la stessa,quindi il passaggio aria regolato,o meglio bypassato,tramite la vite farà si che la depressione al minimo posizioni la paletta in un punto determinato che darà come risultato il valore del CO allo scarico,ovviamente assieme ai valori di temperatura liquido raffreddamento,posizione farfalla acceleratore e numero di giri.
Il processore è ancora lento a effettuare le variazioni di risposta agli attuatori,ovviamente parlando in confronto alle elettroniche moderne,e la soluzione di variare il carico della molla di contrasto sulla paletta è un intervento che dovrebbe dare un segnale più rapido in virtù di una paletta più veloce a spostarsi,ma non varia la curva di risposta e nemmeno poi il CO.
Il valore del CO è solamente il punto di riferimento al minimo per sapere di essere nei parametri della casa,appena la paletta di muove di un millimetro quel valore varia inesorabilmente.
Si può notare un sensibile miglioramento nell'erogazione spostando a tentativi di una o due tacche la posizione della rotella dentata,ma la messa a punto per migliorare le prestazioni deve essere prima rivolta a tutti gli altri organi interessati,oltre che a un minuzioso controllo della linea di aspirazione,sono motori datati con manicotti e raccordi di gomma o plastica e tubicini di collegamento aria che potrebbero essere danneggiati e fessurati che causano infiltrazioni di aria non misurata dal debimetro.
Il discorso che hai fatto sulla distanza del perno dell'attuatore è corretta,ma quello non è altro che una elettroattuatore on -off,quindi se per ipotesi deve intervenire a 2,000 rpm ,interverrà a 2,000 rpm,la variazione per un decimo in meno o in più sulla regolazione è assolutamente marginale e forse riscontrabile su un banco prova e visibile in frazioni millesimali di secondo,che noi umani non siamo in grado di recepire fisicamente in una prova su strada.
Ergo,verifica che la messa a punto del motore sia fatta ad ok,che non vi siano perdite di potenza dei cavi AT delle candele,che non vi siano infiltrazioni di aria e allora potrai pensare di intevenire sulle regolazioni di carico molla e CO per cercare di ottenere una miglioria.
 
Siete certi che la vite che regola il CO non sia un by-pass della paletta?
Tipo quello del carburatore classico? ;)
 
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Reactions: mauretto
Siete certi che la vite che regola il CO non sia un by-pass della paletta?
Tipo quello del carburatore classico? ;)
se non agisse anche sulla paletta si, ma nella realtà comporta una modifica della paletta.
Come avrai letto Mauretto, come sempre, ha esposto un ottima descrizione del funzionamento.
 
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Mahhhh... a me sembra che quella vitina, con quel giunto a "S", azioni un trimer multigiri (quello di colore blu) per settare lo "zero" del potenziometro principale mosso dalla paletta.
 
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Reactions: M@urizio
Umberto e M@urizio siamo tutti daccordo che la vite non agisce meccanicamente sulla paletta,ma deviando parte dell'aria in aspirazione modifica fisicamente la posizione della paletta stessa,in proporzione micrometrica,quel tanto che basta per avere una base di parametri sulla quale il processore utilizzerà il programma prestabilito,che ripeto è molto limitato rispetto alle centraline del giorno d'oggi.
L'obbiettivo della maggior parte degli amatori delle 75 è di preservarne l'originalità e la funzionalità,ma se si volessero migliorare le prestazioni e il rendimento in relazione ai consumi,una delle basilari centraline riprogrammabili in commercio sortirebbe effetti di una certa entità,già solo per aver eliminato il debimetro a paletta dall'aspirazione,parlando di meccanica stock.
In teoria in base al CO registrato tramite la vite,al salire dell'apertura della farfalla dell'acceleratore e della paletta che misura il passaggio dell'aria si dovrebbe avere il programma dedicato per mantenere una carburazione ottimale,in realtà sulle versioni non dotate di catalizzatore,il programma esegue le stesse operazioni ,cioè a tal numero di giri,con tal temperatura del liquido di raffreddamento ,posizione paletta debimetro e posizione acceleratore ,tot quantità di benzina iniettata e tot gradi di anticipo di accensione.
All'interno della corpo del debimetro vi è anche un sensore di temperatura dell'aria su cui il processore si basa per effettuare un peso dell'aria in base alla densità,che varia appunto in funzione della temperatura esterna,ma anche qui siamo a valori prestabiliti.
Il discorso varia di poco sulle versioni catalizzate,il sensore di ossigeno ,in queste vetture molto lento a dare il segnale al processore,poteva far fare una piccola variazione del titolo stechiometrico della miscela ingrassando o smagrendo la quantità di benzina da iniettare.
Sono noioso,ma ripeto,si può,e non obbligatoriamente,pensare di intervenire in maniera sperimetale per tovare un compromesso migliore solamente dopo essere certi di aver fatto la miglior messa a punto meccanica possibile ,verificando i riferimenti di risposta elettronici da manuale.
 
Ultima modifica:
Umberto e M@urizio siamo tutti daccordo che la vite non agisce meccanicamente sulla paletta,ma deviando parte dell'aria in aspirazione modifica fisicamente la posizione della paletta stessa,in proporzione micrometrica,quel tanto che basta per avere una base di parametri sulla quale il processore utilizzerà il programma prestabilito,che ripeto è molto limitato rispetto alle centraline del giorno d'oggi.
L'obbiettivo della maggior parte degli amatori delle 75 è di preservarne l'originalità e la funzionalità,ma se si volessero migliorare le prestazioni e il rendimento in relazione ai consumi,una delle basilari centraline riprogrammabili in commercio sortirebbe effetti di una certa entità,già solo per aver eliminato il debimetro a paletta dall'aspirazione,parlando di meccanica stock.
In teoria in base al CO registrato tramite la vite,al salire dell'apertura della farfalla dell'acceleratore e della paletta che misura il passaggio dell'aria si dovrebbe avere il programma dedicato per mantenere una carburazione ottimale,in realtà sulle versioni non dotate di catalizzatore,il programma esegue le stesse operazioni ,cioè a tal numero di giri,con tal temperatura del liquido di raffreddamento ,posizione paletta debimetro e posizione acceleratore ,tot quantità di benzina iniettata e tot gradi di anticipo di accensione.
All'interno della corpo del debimetro vi è anche un sensore di temperatura dell'aria su cui il processore si basa per effettuare un peso dell'aria in base alla densità,che varia appunto in funzione della temperatura esterna,ma anche qui siamo a valori prestabiliti.
Il discorso varia di poco sulle versioni catalizzate,il sensore di ossigeno ,in queste vetture molto lento a dare il segnale al processore,poteva far fare una piccola variazione del titolo stechiometrico della miscela ingrassando o smagrendo la quantità di benzina da iniettare.
Sono noioso,ma ripeto,si può,e non obbligatoriamente,pensare di intervenire in maniera sperimetale per tovare un compromesso migliore solamente dopo essere certi di aver fatto la miglior messa a punto meccanica possibile ,verificando i riferimenti di risposta elettronici da manuale.
Concordo completamente con te, difatti il discorso debimetro nel problema prospettato penso che non c'entri nulla, propendo di più per un imbrattamento del variatore di fase, ma anche li prima di smontare è meglio controllare tutta l'aspirazione.
 
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Mahhhh... a me sembra che quella vitina, con quel giunto a "S", azioni un trimer multigiri (quello di colore blu) per settare lo "zero" del potenziometro principale mosso dalla paletta.
Dai PaperiNIK156TS spiega come funziona il misuratore di portata e il ponte di Wheatstone che c'è all'interno e anche perchè non può "pesare" l'aria, cosa che invece il debimetro fà...

Io so che tu lo sai! ;)
 
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