Purtroppo ora come ora non servono tagli , taglietti , riduzioni ecc ecc .. se si vuole veramente risanare servirebbe un cambio netto , brusco .. qualcsoa di grosso .. indipendentemente dal vendere o non vendere
Ragazzi ci vuole dietro un gruppo compatto che produce macchine e soldi...VW è l'unico....Briatore cosa farebbe...le cuciture dei sedili le fa fare alla Gregoracci??? Dirisio lo ammiro per il suo progetto...ma non potrebbe mai prendere in gestione un marchio come l'Alfa...secondo me potrebbero essere buone alternative BRIATORE o DIRISIO...
magari l'alfa potrebbe continuare a utilizzare motori e cambi fiat che non sono male (tramite un accordo commerciale) finchè non fosse in grado di progettarli da sola, e sviluppare invece una meccanica proprietaria e innovativa...
Che cosa c’è dietro l’angolo di Casa Alfa Romeo
La parola d’ordine pare sia “l’Alfa non si vende!”. Ma questo non vuol dire che la Casa automobilistica resti tale e quale. Tra certezze (poche) e indiscrezioni (tante), facciamo il punto su che cosa bolle nella pentola del Biscione
Tra i Marchi del Gruppo Fiat, l’Alfa Romeo è attualmente sotto i riflettori più degli altri, non soltanto per l’imminente presentazione della Giulietta al Salone di Ginevra. Infatti, sulla Casa del Biscione (che gode di notevole reputazione all’estero, specialmente in Germania), ultimamente si sono rincorse numerose voci in relazione a una possibile cessione, peraltro prontamente smentite da Luca Cordero di Montezemolo e da Sergio Marchionne.
NEL MIRINO DEI TEDESCHI - Il sasso nello stagno lo aveva gettato il numero uno del Gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn, in un’intervista (ripresa dai giornali di tutta Europa) in cui sosteneva che “il marchio Alfa Romeo è estremamente interessante”. Una dichiarazione dietro la quale, assicurano i bene informati, potrebbero esserci due ex manager di primo piano dell’Alfa Romeo: Luca De Meo (oggi direttore marketing della Volkswagen) e Walter de’ Silva (grande capo del design del Gruppo tedesco), entrambi legati al marchio italiano anche sotto il profilo affettivo.
NIENTE EREDI ITALIANE PER 159 E 166 - Di sicuro c’è che all’interno dell’Alfa Romeo non si respira una buonissima aria, soprattutto per via del blocco di alcuni progetti e della vociferata futura riduzione di organico dei reparti di sviluppo e collaudo (dovuta anche al trasferimento di parte dell’attività Oltreoceano). In relazione al prossimo futuro dell’Alfa Romeo, ci sono una notizia brutta e una buona. La prima riguarda la conferma, almeno per il momento, delle intenzioni di Sergio Marchionne di ridimensionare i progetti relativi all’Alfa Romeo, e di congelare gli investimenti per lo sviluppo di nuovi “scudati” (così all’interno del Gruppo Fiat si definiscono le “piattaforme” sulle quali vengono sviluppati i nuovi modelli) differenti dal “Compact”, quello della Giulietta. Ciò significa, in particolare, che la più volte ipotizzata e discussa Giulia (l’erede dell’attuale Alfa 159) e, soprattutto, l’ammiraglia (l’erede della Alfa 166) non si faranno. E se mai si dovessero fare, verranno comunque sviluppate negli USA, su piattaforme Chrysler.
La cabrio-coupé dovrebbe essere uno dei modelli della gamma Giulietta.
LA GT SARÀ LA PRIMA A MOLLARE - Per quanto riguarda l’attuale produzione, non dovrebbero esserci grosse evoluzioni a breve termine: per la MiTo verrà sempre più accentuato il concetto di piccola sportiva, sfiziosa e chic, in concorrenza con la Mini e con la nuova Citroën DS3, e sarà sviluppata un’ancor più ampia scelta di optional e accessori estetici per personalizzarla. Tra gli altri modelli della gamma, invece, la GT è destinata a un imminente pensionamento, che coinvolgerà, ma in tempi più lunghi, anche la Brera e la Spider.
LA GIULIETTA SI FA FAMIGLIARE - E la buona notizia? Riguarda il grande fermento attorno alla Giulietta e alla sua piattaforma, sulla cui base verranno sviluppati altri progetti. Stando alle nostre informazioni, il primo modello del quale dovrebbe partire lo sviluppo (sostituendosi a quello che sarebbe dovuto iniziare attorno alla Giulia) è la versione SportWagon (nella foto più alto una nostra ricostruzione): una famigliare compatta, lunga circa 440 cm, dall’impostazione piuttosto sportiva, con padiglione e coda molto profilati nell’aerodinamica (come piace molto anche ai tedeschi).
CAVALLI, TECNOLOGIA E STILE - Questa nuova famigliare sarà equipaggiata con il 1.4 turbo a benzina MultiAir da 135 e 170 CV, con il 2.0 Multijet turbodiesel da 170 CV e con il 1.9 Mjet Twinturbo da 190 CV. In seguito, dovrebbe arrivare anche una versione “pepatissima” dall’allestimento grintoso e corsaiolo, equipaggiata col 1750 turbo a benzina da 235 CV. Tutte saranno dotate anche di una versione evoluta del sistema “DNA” (che modifica la risposta del motore, dell’ESP e dello sterzo), e dell’“Electronic Q2”, che assolve alle funzioni di differenziale autobloccante. Successivamente dovrebbe partire il progetto di un’affascinante cabrio-coupé (nella foto qui sopra una nostra ricostruzione), dotata di tetto in metallo, con meccanismo a comando elettronico che lo ripiega nel bagagliaio, a due porte, ma con quattro posti comodi.
E PER FINIRE SARÀ SUV - Dopo tutto questo dovrebbe arrivare una Suv compatta (entrerà a far parte della categoria della BMW X1 e della Ford Kuga, tanto per intenderci), lunga circa 450 cm. Tuttavia, non si sa ancora nulla (a parte le dimensioni e la fisionomia, che la rendono simile alla Giulietta) sul tipo di piattaforma che verrà utilizzata, anche se i più sono convinti che si opterà per il pianale intermedio della Chrysler.