Fiat e la strategia per l'Alfa Romeo

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credo che in Alfa sotto gestione Fiat ci siano i "cervelli" e le idee pure... non è questione che con VW si possano mettere le mani su chissà quali tecnologie, il problema è che la dirigenza Fiat limita notevolmente lo sviluppo.... ma le cose in Fiat quando ce ne è stata la volontà si sono sempre fatte e bene. Adesso c'è questa politica di mutuare "in blocco" le tecnologie e quindi i risultati sono questi.... ma ripeto come diceva pit, in Fiat le idee ci sono, sono le alte sfere che mettono il veto.

tutti parlano di TP, ma cosa ci vuole a fare una TP se hai in casa una trazione integrale? proprio la volontà....

Marchionne risana, ma quà si parla di rilancio... forse servirebbe un altra politica adesso, che Marchionne usi la sua cura per Chrylser che sicuro ne necessita.
Quoto, ma se gli investimenti non si fanno più meglio essere ceduti altrove....
 
Se la Fiat non fa nulla, pur avendo le risorse necessarie per rilanciare l'Alfa, è come se non sapesse fare nulla.
Anzi, se è vero che non c'é peggior sordo di chi non voglia sentire, allora direi che siamo proprio messi bene. Alla Fiat non è che non capiscono, non vogliono capire.
Ecco perché è auspicabile che vendano a gente più capace e volenterosa.
 
Infatti Dario .. purtroppo non è che sia una questione di questi ultimi per dire 2 o 3 anni ... è stato sempre così in fiat .. quindi non vedo appunto come possa cambiare tutto adesso .. è vero bisogna vendere e basta .. spero solo che fiat non sia tanto stupida da chiudere alfa e amen ... perchè sarebbe veramente un gesto alla caino e abele .. e ci sarebbero le conferme che fiat alfa non l'ha mai potuta vedere di buon occhio
 
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IL RILANCIO ALFA E' COMINCIATO 200 MILA AUTO VENDUTE NELL' 87

Repubblica — 02 ottobre 1987 pagina 57 sezione: ECONOMIA
MILANO La notizia l' ha data Vittorio Ghidella in occasione della presentazione alla stampa della Alfa 164. Già nel 1987 l' Alfa-Lancia chiuderà i suoi bilanci in pareggio. E non si può nemmeno escludere un piccolo attivo. Come mai? Siamo in grado di ricostruire l' andamento dei conti della nuova società svelando i retroscena che hanno accelerato il ritorno all' utile. A cominciare dagli 800 miliardi investiti dalla Fiat in pochi mesi. In effetti quella che era un tempo l' Alfa Romeo Auto con gli stabilimenti di Arese e Pomigliano avrà ancora un deficit rilevante. Le previsioni oscillano attorno ai 300 miliardi, magari qualcosa in più, forse qualcosa in meno. D' altronde non c' è da meravigliarsi. Il rilancio della società è iniziato solo a maggio dopo la firma dell' accordo sindacale. In pochi mesi non si possono fare miracoli. Tuttavia alcuni risultati sono già visibili. A fine anno, infatti, saranno state vendute circa 203 mila auto con il marchio del biscione. Per fare un confronto basti ricordare che nel 1986 l' immatricolato Alfa era stato di 185 mila unità e nel 1985 di 170 mila vetture. Comunque c' è ancora molto da fare. Corso Marconi si è rimboccata le maniche. Da maggio a dicembre saranno investiti 800 miliardi: 500 miliardi nel prodotto, 200 miliardi nel processo produttivo e 100 miliardi nei servizi, promozione, pubblicità, informatica. L' impegno finanziario della Fiat per rilanciare l' Alfa ha ribadito Ghidella alla presentazione della 164 sarà massiccio. Uno sforzo ha sottolineato ancora il presidente dell' Alfa-Lancia che richiede l' adesione convinta di tutti gli addetti, sia quelli impegnati nelle fabbriche che quelli che operano sul mercato. Insomma, l' Alfa sta migliorando ma i risultati cominceranno ad essere visibili solo a partire dall' anno prossimo. Resta da capire come si chiuderanno i bilanci in pareggio. Il mistero è presto svelato. Basta ricordare che nella nuova socità è anche compresa la Lancia. Un marchio che si è portato in dote novemila dipendenti e 240 mila automobili vendute a fine 1987. A confronto dell' Alfa il mix produttivo della Lancia è più ricco. Questo vuol dire che auto costose come la Thema incidono di più sul fatturato (e sugli utili) di quelle più economiche come la Y10. Inoltre, i costi fissi, a cominciare da quello del lavoro, sono molto più contenuti. Risultato: 4 mila miliardi di fatturato e un attivo pari all' 8 per cento circa del giro d' affari. Ecco spiegato il pareggio dell' Alfa-Lancia. A fronte di un deficit Alfa di 300 miliardi circa, ci sarà un attivo Lancia di 300-320 miliardi. I due risultati, quindi, si elidono. E, anzi, c' è la possibilità (non la certezza) che il bilancio della nuova società si chiuda con un piccolo utile. Raggiunto il pareggio Alfa-Lancia vuole puntare più in alto. Il 1988 sarà l' anno della ripresa. Con il completamento degli impianti di verniciatura ad Arese e Pomigliano, considerati dagli esperti i più moderni d' Europa, la produzione potrà marciare a pieno ritmo garantendo standard qualitativi migliori. Da gennaio, infatti, saranno prodotte ad Arese 250 Alfa 164 al giorno e circa 350 vetture di altro tipo (Alfa 75, Spider e le prime Thema). Insomma, con 600 vetture al giorno lo stabilimento raggiungerà uno dei livelli massimi della sua storia. Un buon risultato. Ma sarà soltanto il primo passo. Il risanamento, infatti, sarà legato all' intreccio di tre fattori. 1) Il proseguimento del piano di investimenti stilato dalla Fiat. 2) L' aumento della produttività. 3) L' abbattimento dei costi. Sul piano della produttività sono stati già recuperati 12 punti sui 37 e mezzo di gap accertato con la concorrenza internazionale. Quanto alla riduzione dei costi sta già marciando un complesso programma che punta a razionalizzare gli acquisti, migliorare le sinergie di gruppo, accrescere i volumi produttivi dell' Alfa Romeo trasferendo le produzioni all' interno degli stabilimenti del gruppo stesso. La sfida, dunque, è appena iniziata. RODRIQUEZ La Rodriquez Cantieri Navali, sub-holding industriale della Rodriquez S.p.a., ha raggiunto un importante accordo nel settore della ricerca e dello sviluppo con la società tedesca Dornier, che fa parte del gruppo Mercedes Daimler Benz. Il primo frutto di questo accordo, finalizzato ai materiali compositi, è il monoscafo stabilizzato per trasporto passeggeri - di GIORGIO LONARDI

MI piacerebbe vederla risorgere così...
 
Beh si .. li ancora contava un po la passione per l'auto .. la volontà di far bene e di far risorgere un marchio storico .. quasi ringraziare di lavorare per una marca come alfa anche se in difficoltà ... diversi modi di concepire un auto .. che non doveva quasi rompersi mai (non parlo di alfa in particolare) .. purtroppo sono altri tempi che difficilmente torneranno
 
Quel che mi fa male è vedere l'indifferenza che, nel management Fiat, viene riservata all'Alfa Romeo. Un marchio storico che, in tutto il mondo, ammirano e stimano, dovrebbe essere considerato un vanto per l'industria nazionale.
Quando era in mano all'IRI, pur tra i soliti problemi di bilancio che, addirittura, giunsero a comprometterne i risultati nel Mondiale Sport (negli anni '70), la casa riusciva comunque a disporre dei mezzi necessari per produrre auto che sono entrate nella leggenda.
Le GTA, l'Alfetta, la GTV, l'Alfasud, sono state solo alcune dei modelli che hanno tenuto alto ed amplificato il mito Alfa Romeo, prodotti in un'epoca in cui, sebbene i fondi non fossero ottimali, comunque non venivano posti dei limiti tecnici agli ingegneri di Arese.
Poi è arrivata la Fiat, e pian piano le cose sono cambiate.
Negli ultimi 20 anni abbiamo rinunciato progressivamente alla trazione posteriore, pe accontentarsi di una più economica e facile TA, a pianali dedicati, al mitico V6 Busso, a finiture adeguate al marchio.
Insomma, in questi ultimi 20 anni targati Fiat, l'Alfa ha dovuto progressivamente rinunciare alla propria anima, conformandosi al resto della produzione proveniente da Torino.
Ok, va bene, le economie di scala sono necessarie! Però non possono giungere a snaturare completamente un prodotto!
Anche perché la Fiat ha dimostrato, in questi anni, di non avere cognizione su come gestire una realtà come l'Alfa. Dove mai si è visto un rilancio, per una casa automobilistica, della durata di 20 anni?
Ogni tre-cinque anni siamo di fronte ad un ennesimo piano di rilancio Alfa, che cerca di riproporre il marchio cambiandone l'immagine, per certi versi, ma non la sostanza.
Questo significa che la Fiat non ha mai avuto le idee chiare sul da farsi, ed ha brancolato nel buio, tentando di volta in volta strategie differenti per giungere ad un risultato.
Ma l'incertezza ha finito con il penalizzare solo l'Alfa Romeo, che ha ricevuto il colpo di grazia con l'arrivo di Marchionne.
Questi, da risanatore privo di passione per il prodotto, ha deciso di fatto di rinunciare all'Alfa, congelando progetti e fondi, in attesa di una rinascita a questo punto demandata ai risultati commerciali della sola Giulietta. Un obiettivo impossibile, non prendiamoci in giro!
Si tratta di una scusa per porre definitivamente in secondo piano il marchio, rinunciando a competere con le rivali tedesche in un segmento vitale come quello delle berline premium, che costituiscono la pina dorsale della produzione tedesca e, un tempo, anche della stessa Alfa.
Coupé e Spider, discendenti di modelli leggendari che hanno fortemente alimentato il mito Alfa Romeo, sono destinate a svanire senza lasciare eredi, come accaduto per la 166.
Quanti utenti si perderanno in questo modo?
Come si fa a rilanciare un marchio rinunciando a priori a migliaia e migliaia di potenziali clienti?
Mah... non sarò un esperto economista, un industriale... ma con un po' di buon senso mi viene da chiedermi come si possa avere ancora fiducia in Fiat!
E' vero, ai tempi di 156 e 147 fecero un ottimo lavoro, che ha ripagato con vendite eccezionali. Ma poi?
Ora il management è cambiato profondamente. La Fiat ha deciso, con Marchionne, di proporsi su scala mondiale, alleandosi ad una fallimentare Chrysler (l'ennesima, a mio avviso, mossa fallimentare di Torino). Per fare ciò, è obbligata a tagliare i rami che lei stessa, all'interno dell'azienda, ha contribuito a far seccare. E l'Alfa, per l'ennesima volta, viene messa non in secondo piano, ma peggio.
Dispiace che, quando era la Ferrari a rischiare di fallire, la Fiat si fece in 8 (non in 4) pur di salvarla. La Ferrari vende 1/20 dell'Alfa, ed a livello di prestigio ed immagine il marchio di Arese non teme certo il confronto, avendo alle spalle una storia densa di successi.
Allora mi chiedo quali speranze si possano nutrire per un futuro in Italia, in seno alla Fiat.
Io vedo solo incertezza, sacrifici e rinuncie non ripagate.
La Fiat ha avuto la sua chance, ed in 20 anni non è stata capace di rilanciare l'Alfa. Penso che sia ora di farsi da parte e cedere il marchio a qualsiasi altro gruppo che voglia investire in modo più serio.
Accanirsi con le politiche decise per l'Alfa negli ultimi mesi, equivale ad una chiusura del marchio nel giro di cinque anni. Mentre l'Alfa sarà congelata, dove arriveranno Audi, BMW, Mercedes, Lexus?
Lì investono eccome! Rischiano, ma lavorando in modo egregio i risultati li ottengono eccome!
Che tristezza! Noi dimostriamo sempre di essere indietro, come sempre!
 
La realtà dei fatti è che anche lo Stato dovrebbe metterci del suo. Non foraggiando a vuoto come ha fatto finora, ma imponendo a Fiat una politica assennata e di rilancio, atta anche a conservare i posti di lavoro. Il gruppo Fiat è quello che è uscito meglio dalla crisi? Bene! Allora può permettersi di investire su prodotti nuovi e competitivi e dare lavoro alle maestranze! Quando c'è da mungere, le fabbriche restano aperte, adesso che Fiat "sta bene", si chiude e si congela? Che cavolo di ragionamento è?
 
Quando c'è da mungere, le fabbriche restano aperte, adesso che Fiat "sta bene", si chiude e si congela? Che cavolo di ragionamento è?


purtroppo è "l'antico balletto" italiano...e pensare che Montezemolo ha avuto la faccia di dire che da quando c'è lui al comando, fiat non ha ricevuto nemmeno 1 euro dallo Stato; una dichiarazione che definire sorprendente è dire poco.
 
Mi spiace doverlo ammettere, ma un possibile rilancio di Alfa Romeo secondo me non può che passare dal gruppo Vw-Audi.
 
purtroppo è "l'antico balletto" italiano...e pensare che Montezemolo ha avuto la faccia di dire che da quando c'è lui al comando, fiat non ha ricevuto nemmeno 1 euro dallo Stato; una dichiarazione che definire sorprendente è dire poco.


ah beh sul fatto che fiat gridi sempre CRISI! è già risaputo da sempre purtoppo fa la parte del leone perchè il ragionamento è semplice: niente fondi ti mando migliaia di persone in cassa integrazione o peggio li mando a casa:mad: quindi alla fine lo stato deve sempre cercare di salvare come si suol dire ***** e cavoli:cool:

... poi Montezemolo stia zitto che fa più bella figura! non ha mai preso soldi dallo stato... si vede che li avrà messi lui nelle casse di fiat-group, per favore quella persona lì non sa neanche che forma ha un euro... piccolo OT lo intervistarono a striscia tempo fa accusandolo di aver posto prezzi esorbitanti al merchandising ferrari e quando il giornalista gli chiese perchè una maglietta costasse 100 eurozzi lui rispose che gli sembrava un prezzo molto basso:eek: e adatto a chiunque:smiley_001: ma quando gli fu detto che un operaio prendeva circa 1000 euro di stipendio al mese è rimasto di stucco per non dire altro...

:decoccio:
 
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