Mercato auto 2006/2007 [postiamo tutto qui]

Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Questi i dati dettagliati del mercato interno di giugno 2006:

Il segmento delle Citycar e' dominato come di consueto dalla Fiat, con il 50,7% del mercato grazie a Panda e 600. Terza la Toyota Aygo con il 7,7% del segmento.

Per le piccole ( segmento B ), Fiat Grande Punto e Lancia Ypsilon occupano le prime due posizioni con il 32,9 % del mercato, seguite dalla Ford Fiesta con un ottimo 10,3 % che e' pari al risultato della Ypsilon, e solo per 21 esemplari in meno non e' in perfetta parita'. Poi la Toyota Yaris e quinta la classica Punto che si difende ancora molto bene se si pensa che e' davanti alla nuova Clio. :cool001:

Nel segmento C delle medie compatte, la regina e' sempre la VW Golf, seguita dalla 147 e terza l'Astra. La stilo questo mese delude un po' perche' finisce ottava con solo il 5,7 % del mercato. Continua il flop della Honda Civic, la " spaziale " che pero' non va oltre un misero 3,0 % della quota del segmento. :put_down:

Per le berline medie ( segmento D ), la 159 regna incontrastata al primo posto con un brillante 25,0 % del segmento, seguita dalla BMW Serie 3 e terza la Mercedes Classe C. La lancia Lybra purtroppo non compare nemmeno........ :Indiavolato:

Per le berline superiori ( segmento E ) le tedesche dominano come al solito, con BMW Serie 5, Mercedes Classe E ed Audi A6 ai primi tre posti. Poi la Citroen C5 ( a cui il pesante aggiornamento deve a questo punto aver beneficiato non poco :eek: ) ed addirittuta la Lancia Thesis che si piazza davanti all'Alfa 166. :grinser010: Questo mese le due italiane insieme non vanno oltre l' 8,3 % del mercato. :smiley_029:

Nelle grandi berline, spider ed auto ad elevate prestazioni non siamo presenti. :smiley_021:

Le station wagon fino a 1600 dm3 di diametro vedono la Ford Focus primeggiare davanti all' Opel Astra ed alla BMW Serie 3. Ma la 159 Sportwagon continua ad avanzare nelle vendite e si piazza immediatamente dopo con un 8,3 % del segmento. Buona sesta la Fiat Stilo Multiwagon. Si vede ancora la mitica 156 Sportwagon nelle ultime posizioni con uno 0,9 %, cosi' come la Lancia Lybra con lo 0,8%. :grinser005:

Oltre questa cubatura, leader del mercato e' ancora una volta la Fiat Croma, che stacca un bellissimo 33,5 %. :smiley_001: Poi la VW Passat e la BMW Serie 5.

Nel segmento delle sportive, si sa, Alfa Gt e Brera sono sempliciemente le auto piu' belle del mercato, e cosi' non possono non essere prima e seconda: un derby che si gioca su appena 24 esemplari di differenza. :smiley_004: In tutto fanno il 50,6 % del mercato! :Eye: Poi Mercedes SLK e C Sportcoupe'.

Per le fuoristrada e Suv, si registra la grande prova di forza della nuova Toyota Rav 4, che primeggia con il 14,0 % del mercato, ma come era prevedibile, la Fiat Sedici si insedia sul podio terza dietro alla BMW X3 staccata di solo lo 0,3 %. Ci si aspetta il decisivo sorpasso il prossimo mese. :lol: Peccato che nel segmento piu' popolato ( chi vende di meno ha un minimo dell' 1,3 % ) non ci siano anche i prodotti Lancia ed Alfa Romeo...... Kamal fai in fretta! :aktion028:

Per le multispazio compatte, l'Opel meriva e' prima con l' 11,4 %, poi la Lancia Musa con il 9,9 % e terza l' Opel Zafira con il 7,1 %. In realta' si tratta di un affollamento giocato sugli " zero virgola ", perche' quarta e' la mercedes Classe A con il 7,0 % a pari meirito con la Fiat Idea ( appena tre vetture vendute in piu'! ), e poi la Fiat Multipla con il 6,9%. Tredicesimo il Fiat Doblo' ( sempre presente ) con il 3,0 %. :cool001:

Infine, per le grandi monovolume, il Chrysler Voyager e' come sempre il best seller della categoria, primo al 13,9 % del segmento, seguito dalla Mazda 5 e dal Fiat Ulysse. Delude questo mese la Lancia Phedra, che scivola in ottava posizione con il 6,2 % di quota. :smiley_014:
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Questa e' una notizia un po' particolare ma che comunque riguarda sempre l'universo Fiat: in Europa, le vendite dei camper sono passate dalle 52.000 unita' del 2000, alle 78.000 del 2005, e in Italia, secondo una indagine statistica commissionata da Assocamp-Confcommercio, il settore e' cresciuto del 64% in dieci anni, raggiungendo un giro d'affari annuo di 540 milioni di euro. Italia protagonista dunque dal punto di vista della produzione, nel cui recente Salone del Camping e Caravan di Dusseldorf, il piu' importante a livello europeo, a fare la parte del leone e' stato il Fiat Ducato, che ha confermato la sua vocazione " camperistica ". Lo chassis del Ducato e' infatti una base ideale per la realizzazione di camper, van, mansardati e motorhome, tanto che ogni tre veicoli che in Europa escono dalle factory degli allestitori specializzati, ben due sono realizzati su di un pianale della famiglia Ducato.
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Intervista a Sergio Marchionne, ad del Lingotto
"Se ci avessero comprato saremmo morti"

"Abbiamo risanato la Fiat
senza Stato e senza stranieri"
di SALVATORE TROPEA


Sergio Marchionne
TORINO - "La sola cosa che oggi mi interessa è creare le basi per la Fiat del 2010, predisporre la nuova fase di crescita e gestirla razionalmente per tutto il gruppo e non solo per il settore auto. Dopo i tredici accordi messi a segno in poco più di un anno abbiamo aperto altri capitoli a trecentosessanta gradi, avviando una partita che non è soltanto italiana ma mondiale, tenendo sempre d'occhio la capacità produttiva del gruppo e facendo attenzione a come bilanciarla. La Fiat ha imparato a generare cassa e ne ha compreso l'importanza per finanziare lo sviluppo senza mettere sotto stress il sistema produttivo. Se andiamo avanti così per fine 2007 saremo a livelli minimi di indebitamento".

Ventotto mesi dopo il suo arrivo a Torino come ad del Lingotto, manager di formazione italo-elvetica-canadese, Sergio Marchionne disegna la Fiat del prossimo triennio, la fase due del suo mandato dopo l'uscita dall'inferno della crisi. Partendo naturalmente dall'operazione salvataggio, difficile, per niente scontata e comunque realizzata "senza Stato e senza stranieri".

Che non è poco nell'Italia agitata dal caso Telecom, dei veleni, degli errori, delle tentazioni di irizzazione e dei rischi di aprire a gruppi e potentati esteri porte che nessun paese, neppure il più convinto sostenitore del liberismo, aprirebbe con disinvoltura. Coccolato dalla famiglia Agnelli che si sente rassicurata dal manager che ha cancellato l'incubo del declino Fiat, rispettato dai sindacati come si rispetta uno che non fa se non le promesse che sa di poter mantenere, guardato con ammirazione dal mondo politico anche sul versante storicamente non tenero verso la Fiat, Marchionne viene definito il nuovo Vittorio Valletta. "Non l'ho conosciuto ma so che, nel contesto nel quale ha operato, ha fatto bene" dice.

Ma non gli sfugge certamente il fatto che il mitico "Professore" guidava l'azienda torinese disponendo di un mercato italiano superprotetto nel quale Fiat poteva spadroneggiare con quote tra il 70 e l'80 per cento, mentre lui il suo 30 per cento ha dovuto conquistarselo punto dopo punto facendosi largo tra decine di concorrenti.

Due anni dopo l'umiliazione di Arcore, quando nell'autunno del 2002 Berlusconi costrinse a una mortificante attesa nella sua residenza lombarda la delegazione del Lingotto andata a chiedere un aiuto del governo che non sarebbe arrivato mai, nel 2004 lei ha scelto il percorso dell'orgoglio, giocando d'azzardo sulla soluzione della crisi senza dover bussare alle porte dello Stato.
"Al mio arrivo a Torino ho sentito e letto tante proposte. Allora mi sono convinto e lo sono ancora che se fosse entrato qualcuno nella struttura del capitale Fiat, dando la sensazione di poter risolvere i problemi mettendo mano al portafoglio, l'azienda non avrebbe mai fatto quello che ha fatto negli ultimi due anni. L'intervento dello Stato è il riconoscimento dell'incapacità dei manager e dei dirigenti di risolvere industrialmente i problemi. Che, invece è quello che si deve fare in un'impresa".

No al dirigismo e alla irizzazione ma anche porte chiuse allo straniero.
"Se in Fiat fosse intervenuto uno straniero la morte sarebbe stata addirittura accelerata. Anche cedendo Fiat Auto, regalandola a zero lire, sono certo che in dodici mesi sarebbe stata la fine. Con un socio proveniente dal settore automobilistico, alla prima difficoltà, sarebbero state penalizzate le fabbriche italiane. E questo dovevamo evitarlo a ogni costo e lo abbiamo fatto".

Adesso siamo alla fase due, alla Fiat che non deve pensare più a come uscire dalla più pericolosa turbolenza della sua storia ma a come riposizionarsi nello scenario mondiale: quali saranno le prossime tappe?
"Puntiamo prima di tutto alla globalizzazione con obiettivi di crescita coraggiosi per tutti i settori, auto, camion, trattori e componenti. Dopo quanto si è detto di negativo su Fiat possiamo finalmente darci traguardi ambiziosi sapendo di avere una macchina da guerra che ci consente di farlo. La cosa più bella che abbiamo costruito è proprio questa macchina, con i ragazzi impegnati a farla andare avanti".

Risultato?
"Un milioni 697 mila auto nel 2005, due milioni circa quest'anno e nel 2010 una cifra molto più alta di due milioni. In Italia abbiamo largamente superato la soglia del 30 per cento prevista per quest'anno e all'estero possiamo crescere molto. Fra tre-quattro anni in Europa contiamo di avere una quota a due cifre contro il 7,8 attuale".

Dopo gli anni della diversificazione dissennata che è stata tra le cause della crisi, lei ha decisamente puntato sull'automotive: con quali certezze in un mercato mondiale che, secondo gli esperti, continua ad essere appesantito da un 25 per cento di sovracapacità produttiva?
"Tutto dipende da come viene calcolata questa sovracapacità. Io so che nel 2010, con la nostra velocità di crescita, gli stabilimenti italiani saranno tutti stracarichi".

Dopo di che vi orienterete all'estero o resterete in Italia?
"In Italia abbiamo alcune partite aperte. Quella di Termini Imerese, per esempio, è una realtà che non può continuare senza che si intervenga per modificarla riducendo i costi di produzione. Per puntualità e qualità Termini è seconda solo alla Polonia, ma le sue spese vanno ridotte. Sarebbe un peccato perderla solo per ragioni di costi. Mirafiori può assorbire di più, andare oltre la quota di produzione attuale. Italia ed estero non sono alternativi, si tratta soltanto di programmare una crescita equilibrata".

Tredici accordi mirati in poco più di un anno: e adesso?
"E possibile farne altri, ancora molti. Dobbiamo continuare ad ampliare gli intrecci per accedere ai mercati in cui non siamo presenti e per condividere con altri le spese di sviluppo dei nuovi prodotti, facendo attenzione a ciò che è essenziale per i nostri marchi senza danneggiare i nostri segmenti, soprattutto B e C".

Per esempio in Cina e India?
"Soprattutto in quell'area ma non solo. Prendiamo la Cina, sarà nei prossimi anni un mercato da 7-8 milioni di auto. Non possiamo essere presenti con 40 mila vetture. Perciò contiamo di arrivare a 300 mila entro il 2010, quasi un 4 per cento che non è male".

Lei si è liberato dell'abbraccio mortale di Gm, eppure oggi c'è un gruppo come Renault-Nissan che pensa di legarsi al colosso di Detroit: sono matti o cosa?
"Non vedo questa intesa, sono realtà industriali diverse, hanno ritmi e storie diverse alle spalle. Francamente non riesco a individuare i vantaggi".

Dopo un discorso all'Unione Industriale di Torino nel quale lei ha sparato a palle incatenate sull'idea che il costo del lavoro possa essere la causa principale dei guai delle imprese, è diventato un'icona della sinistra bertinottiana e non solo: come spiega questa simpatia verso uno che si è sempre tenuto lontano dalla politica?
"Mi sono limitato a dire quello che penso e che molti dovrebbero già sapere. E cioè che il costo del lavoro rappresenta il 7-8 per cento e dunque è inutile picchiare su chi sta alla linea di montaggio pensando di risolvere i problemi. Se avessi tagliato metà dei dipendenti, a parità di volumi, non avrei riportato Fiat Auto al pareggio. Quando si perdono 3 milioni di euro al giorno, come succedeva fino a due anni fa, e uno pensa che sia colpa degli operai vuol dire che ha saltato qualche ponte sulla sua strada. Questi sono metodi che forse possono andar bene nel sistema anglosassone, ma che da noi non funzionano".

Come mai, a differenza di alcuni suoi predecessori che intervenivano spesso nelle questioni politiche, lei si tiene alla larga dai "palazzi romani"?
"Perché il mio è un altro mestiere ed evito di fare confusione. Certo, devo interloquire con i governi e lo faccio, indipendentemente dal colore, ho le mie idee politiche, ma non penso di dover andare oltre".

Ma lei si è data una scadenza? Ha pensato mai al dopo-Fiat?
"Oggi io faccio questo e mi piace farlo: portare una società, che due anni fa era data per spacciata, ad avere un futuro. Fino a quando gli azionisti me lo faranno fare continuerò. Se non me lo faranno fare me ne tornerò in Svizzera a tagliare l'erba del giardino. Che è anche questa una cosa che mi piace e che oggi non riesco a fare".

La sua sempre maggiore visibilità, grazie ai risultati conseguiti con le strategie messe in atto, sembra aver autorizzato qualcuno a parlare di dissidi tra lei e il presidente Luca Cordero di Montezemolo: è solo gossip?
"Solo gossip, non riesco a vedere altro. Lavoriamo bene insieme, abbiamo ruoli diversi e facciamo mestieri diversi che sono complementari".
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Le parole e la concretezza di Marchionne mi rincuorano molto, decisamente lontane dai discorsi piu' rarefatti pieni di aggettivi " straordinari " di Montezemolo. Una cosa pero' mi ha deluso parecchio: qui non si parla di come si dovra' crescere in Europa: rete di vendita ed assistenza sono delle falle aperte da molti anni, che il discorso di Marchionne non ha affrontato, parlando solo di quote di mercato che dovranno crescere. :smiley_012:
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

E' tempo dei dati semestrali per il nostro mercato interno, quelli che hanno per oggetto il periodo gennaio-giugno 2006. Un semstre d'oro per il Gruppo Fiat, quello nel quale ha cominciato a riguadagnare quote di mercato sia in Italia che in Europa. Vediamo le cifre in Italia:

Nel segmento delle Citycar, la Fiat ha spopolato :cool001: con la Panda ( 80.010 unita' vendute ) e 600 ( 21.448 ), conquistando complessivamente il 39,3% del mercato. L'anziana Matiz ( da un paio di anni buoni con il marchio Chevrolet al posto della fallita Daewoo ) si e' piazzata al terzo posto con 14.219 consegne ed il 6,8% del segmento. Poi Citroen C1 ( che batte le gemelle Peugeot 107 e Toyota Aygo, frutto dello stesso progetto ) con 13.242 vendite e 6,3% di quota, e quinta la Smart Fortwo con 12.867 consegne ed il 6,1% del segmento. Per quante se ne vedono in giro, sorprende il modesto nono posto dell'Opel Agila ( 7.920 - 3,8% ) che quindi pare in calo, mentre la recente Suzuki Swift ( che vorrebbe dare battaglia alla Mini, ma allora perche' viene messa in un segmento differente ? ) e' decima con 7.212 consegne ed il 3,4% della quota di mercato. Resistono le attempate Ford Ka e Renault Twingo, che insieme fanno l'1,7% del segmento.

Per le Piccole Berline, la Fiat Grande Punto ha dettato legge :allesmoegliche009: con 95.682 consegne ed il 22,1% della quota del segmento. Molto lontana ma seconda si e' piazzata la Ford Fiesta con 44.010 vendite ed il 10,1%. La Punto vecchia maniera si piazza in medaglia di bronzo con 40.818 consegne ed il 9,4% di quota. Nonostante sia ormai sul mercato ( tra versioni differenti ) da 13 anni, le suona alla grende a quasi tutte le concorrenti piu' giovani :aktion060: Compresa la raffinata Lancia Ypsilon, buona quarta con 38.095 vetture consegnate e l'8,8% del segmento. Le tre italiane da sole valgono il 40,3% del segmento B !!!!!! :grinser005: Quinta la Toyota Yaris con 33.383 vendite ed il 7,7%. La stagionata Citroen C3 si difende ancora molto bene nel nostro mercato, perche' e' settima con il 5,9% del segmento dietro alla nuova Renault Clio, vendendo quasi il doppio della cugina di quasi pari anzianita' Peugeot 206 ( decima in classifica ). La trendy Mini e' dodicesima con il 2,3% del segmento, capace di vendere nel primo semestre piu' di Seat Ibiza ed Honda Jazz, tanto per fare due nomi.

Nel segmento C, quello delle berline compatte, la regina e' sempre la Volkswagen Golf con 23.382 auto consegnate ed il 16,3% del segmento. Ma credo mai e poi mai nella sua storia abbia avuto cosi' filo da torcere da un'altra auto quanto la 147, seconda a brevissima distanza con 21.152 consegne ed il 14,7% del segmento. La 147, una macchina straordinaria che piace oggi ( a meno di due anni dalla sua futura sostituzione ) come, se non piu' di quando debutto' sul mercato. :hail: E la Golf e' molto piu' recente........... terza in classifica e' l'Opel Astra, con 15.903 vendite e l'11,1% del mercato. La versione GTC dell'Astra e' davvero notevole come impatto visivo e sta riscuotendo parecchio successo. Quarta la Ford Focus ( 12.642 - 8,8% ), quinta l'Audi A3 ( 9.906 - 6,9 % ), sesta la Renault Megan ( 8.170 - 5,7% ), settima la Citroen C4 ( 7.826 - 5,5% ) e solo ottava la BMW Serie 1, con 7.261 consegne ed il 5,1% del mercato. Ormai e' un po' che si vende, ma costa molto cara e lo sconta parecchio. Decima e dietro alla Peugeot 307 c'e' la nostra Fiat Stilo, con appena il 4,8% del segmento. :smiley_014: La nuova Civic pero' e' ancora piu' flop, :put_down: con il 2,9% cosi' come la Toyota Corolla, molto lontana dal ribadire le vendite del precedente modello ( e' appena al 2,8% del segmento ), per non parlare poi della Mazda 3 ( ma non doveva fare il culetto alla Golf secondo il marketimg dei giapponesi ? ) all'1,9% :grinser046:

E veniamo al segmento delle Berline Medie: non importa se sei tedesca se davanti hai la nuova Alfa 159, :cool001: che piazza 10.471 pezzi e si impossessa del 27,4% del suo segmento. Mica da ridere......... :cattive62nono: Poi la BMw Serie 3 che vende 7.448 auto con il 19,5% di quota, e terza la VW Passat a 3.320 consegne e l'8,7% del mercato. Con un dato ancora percentualmente rilevante troviamo al quarto posto la Mercedes Classe C ( 3.067 - 8,0 % ), e poi via via nell'ordine, senza snocciolare cifre molto vicine tra loro e che non arrivano nemmeno al 5% del segmento, Audi A4, Peugeot 407, Renault Laguna ( flop! :put_down: ), Skoda Octavia, Chrysler PT Cruiser, Jaguar X-Type, Lexus IS200, Volvo S40, Ford Mondeo ( flop! :put_down: ) Saab 9-3 e Mazda M6, al quale non basta il prezzo piu' a buon mercato del segmento per bilanciare la sua linea piuttosto impersonale e piatta. :fragend008:

Nelle berline superiori, prima e' la BME Serie 5 con 3.881 vendite che da sole valgono praticamente il 30% del segmento, poi la Mercedes Classe C con 3.284 consegne ed il 24,9% del mercato, e terza l'Audi A6 con 2.169 vendite ed il 16,4%. La Citroen C5 ( :Indiavolato: ) e' davanti alla nostra 166, che vende appena 677 macchine con il 5,1% del segmento. Purtroppo, nella semestrale la bellissima Lancia Thesis non figura.............. :fragend013:

Per le Grandi Berline le italiane non producono, ed il mercato e' affare di Mercedes CLS e Classe S che si prendono ben il 59,3% del mercato con complessive 3.348 vetture vendute ( e con quale redditivita'........ ). Poi BMW Serie 7 ed Audi A8.

Nel campo delle Station Wagon fino a 1600 dm3, la regina del mercato ( come tanto sottolineato anche dalle pubblicita' che sentiamo :angryraz: ) e' la Ford Focus SW con 18.907 consegne ed il 19,4% del segmento. Non trascendentale comunque........... Poi troviamo l'Opel Astra SW con 13.813 consegne ( 14,2% ), e terza la BMW Serie 3 Touring ( 10,0% ). Il bello e' che, pero', la brutta Fiat Stilo Multiwagon si piazza quarta con 9.010 consgene ( 9,2% ) e tiene testa a tante piu' blasonate vetture familiari ( tipo l'Audi A4 subito dietro............ :grinser021: ). La nostra 159 Sportwagon, ancora troppo fresca di parto per poter ben figurare, si piazza comunque in nona posizione, vendendo 4.102 esemplari con il 4,2% del segmento, che tuttosommato fa la sua figura se pensiamo che la costosa Mercedes Classe C arranca in tredicesima posizione con solo 1982 consegne. Addirittura nel semestre c'e' anche la vecchia 156 Sportwagon con 1026 vendite e l'1,1% del segmento!!!!! :grinser002: La Lancia Lybra Sw chiude la classifica con la vergognosa cifra di 586 consegne e lo 0,6% del mercato............... :smiley_019:

Oltre i 1600 dm3, la classifica vede prima la top di gamma della Fiat, quella Croma tanto discussa inizialmente ma che adesso viene premiata dal mercato, che piazza ben 14.868 unita' e si arrocca al 27,9% del segmento. :Cool!!!: Secondal la VW Passant variant con 12.856 ( e 24,2% ). Poi il vuoto assoluto, perche' al terzo posto c'e' la BMW Serie 5 con appena 4.237 vetture consegnate e l'8% del mercato. Segue l'Audi A6 appena appena staccata. Grandi delusioni sono soprattutto la Mercedes Classe E SW appena nona con 1.201 vendite, e l'Opel Vectra SW che non e' mai piaciuta, con appena 892 consegne.

Nel piccolo segmento delle Sportive " umane " l'Alfa ha dettato legge piazzando GT e Brera davanti a tutte ( 2.161 consegne per la prima e 1.447 per la seconda, commercializzata giusto quest'anno ) e conquistando il 52,9% del segmento di riferimento :Allucinato: Un successone insomma, che solo la Mercedes SLK ha in parte contrastato con un ottimo 16,4% del mercato e 1.121 unita' consegnate.

Per le Spider e Cabriolet c'e' poco da ridere per noi: :smiley_014: con la Fiat Barchetta da tempo fuori produzione e la nuova Spider Alfa romeo che, se si fara' vedere, lo fara' solo nel secondo semestre, siamo completamente fuori dal mercato. A parte la Citroen C3 Pluriel, prima in questo segmento con una quaota del 13,7% e 2.363 consegne, le altre si danno battaglia da un massimo del 9,6% ( Peugeot 206 cc ) ad un minimo del 4,8% ( Mazda Mx5 ).

Per le auto ad Alte Prestazioni, in Italia spadroneggiano le Porche con 1.789 consegne ed una fetta del 44,1% del segmento per la 911, e 625 vendite ed il 15,4% del mercato per la nuova Cayman S. Poi la BMW Serie 6 e le Ferrari.

Nel campo delle Fuoristrada e dei SUV, fa certamente piacere vedere come nei primi sei mesi la Fiat sedici e' risucita comunque a piazzarsi discretamente, non potendo ancora contare su di un volume di vendite consistente per la sua recente commercializzazione: e' undicesima a quota 2.628 consegne con il 3,4% del segmento. Leader e' sempre la Toyota Rav 4 con 9.879 consegne ed il 12,6% del mercato, seguita dalla BMW X3 con 5.343 unita' vendute ed il 6,8%, e terza la Suzuki Vitara/Gran Vitara con 4.599 vetture consegnate ed il 5,9% del mercato di riferimento. fa capolino in classifica anche quel bisonte dell'Audi Q7 di recentissima commercializzazione, al terz'ultimo posto con 1.669 consegne ed il 2,1% di quota.

Nel segmento piu' combattuto del mercato, quello delle Multispazio/Monovolume compatte, nei primi sei mesi troneggia l'Opel meriva con ben 21.736 consegne ed una quota del 10,9%. Seguono le italiane Lancia Musa e Fiat Idea ( 16.295 - 8,1% e 15.255 - 7,6% ). Al quarto posto c'e' l'Opel Zafira ( 15.053 - 7,5% ) e poi ancora una Fiat, questa volta la Multipla con 13.458 vendite ed il 6,7% del mercato. Bene anche il Fiat Doblo', che e' tredicesimo con il 2,8% e primo tra nella sua tipologia di carrozzeria, suonandole di santa ragione :aktion060: ai vari Peugeot Ranch, Citroen Berlingo, Renault Kangoo e Mercedes Vaneo. Si evidenzia il pesante flop della Seat Altea, con appena 2.449 consegne e solo l'1,2% del suo segmento, ma anche della piccola Peugeot 1007, carissima e poco venduta con 4.591 unita' e solo il 2,3% del mercato di appartenenza.

Per le Monovolume grandi, i primi sei mesi deludono per le italiane: tutte fuori dal podio! :Indiavolato: Prima e' la Chrysler Voyager ( 2.863 - 15,8% ), seconda la Mazda M5 ( 2.789 - 15,4% e terza la Renault Espace ( 1.885 - 10,4% ). Solo dopo troviamo il Fiat Ulisse ( 1.770 - 9,8% ) e la Lancia Phedra ( 1.663 - 9,2% ).

Quel che conta di piu' pero', e' che il Gruppo Fiat si sia portato sopra il 30% del mercato interno e sia soprattutto cresciuta in Europa.
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Mercato italiano
SETTEMBRE IN CALO

Le auto immatricolate a settembre sul mercato italiano sarebbero state 182 mila (i dati non sono ancora ufficiali), 6 mila in meno rispetto allo stesso mese del 2005. Il calo, nell'ordine del 3,2%, è in linea con il trend dell'ultimo trimestre, che comunque mantiene il settore in ripresa rispetto allo scorso anno.

Le previsioni per l'intera annata si mantengono intorno a quota 2,3 milioni di unità.
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Mercato settembre a -3,24%
Ancora in calo le vendite




http://download.repubblica.it/pdf/motori/10_2006/settembre00_2006.pdf

http://download.repubblica.it/pdf/motori/10_2006/settembre01_2006.pdf

http://download.repubblica.it/pdf/motori/unrae_settembre2006.pdf

Ancora in rosso il mercato italiano dell' auto. A settembre le immatricolazioni di vetture nuove - secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti - hanno infatti subito un calo del 3,24%, attestandosi a 182.315 unità, contro le 188.417 del settembre 2005.
Ad agosto le immatricolazioni avevano ceduto in Italia il 2,26% e le vendite di auto nuove aveva segnato un calo anche luglio (-11,53%) ed a giugno (-12,56%).

In controtendenza rispetto al mercato per il gruppo Fiat che, a settembre, ha immatricolato 55.907 vetture nuove, segnando un progresso del 5,94% rispetto alle 52.772 immatricolazioni di settembre 2005.

Ad agosto Fiat Auto aveva immatricolato 30.374 vetture, in crescita del 12,9% rispetto ad agosto 2005.
Nei primi nove mesi dell' anno il gruppo torinese ha immatricolato 552.113 unità, segnando un rialzo del 15,48% rispetto alle 478.108 unità dello stesso periodo di un anno fa.
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Bhe', speriamo che il mercato vada sempre al ribasso allora....... visto che le italiane vanno controvento!
 
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Mercato francese
LA CRISI DI SETTEMBRE

Le difficoltà dei costruttori nazionali stanno penalizzando da tempo l'andamento delle immatricolazioni sul mercato francese. Un vero tracollo, il mese scorso, con una flessione del 13%, che, a parità di giorni lavorativi con il settembre del 2005, scende al -9,2%, per un totale di 143.634 auto.

Da inizio anno le consegne sono calate del 3,1%, a 1,52 milioni di unità. Secondo gli analisti, a questo punto è molto difficile che possa essere rispettato l'obiettivo di chiudere il 2006 a circa 2 milioni di veicoli.

A settembre, il gruppo Psa è arretrato del 10,3%, a 48.461 esemplari, a causa soprattutto del marcato rallentamento di Citroën (-21,6%, contro il -1,9% di Peugeot). Ancora più accentuato lo scivolone di Renault:-22,1%, a 33.748 unità. Fra le straniere, anch'esse complessivamente in flessione, si salva la Fiat, cresciuta dell'8,2% come Gruppo e del 12,5% come marchio.
 
Pubblicità - Continua a leggere sotto
Re: Mercato auto 2006 (postiamo tutto qui)

Fiat vola nelle vendite dei veicoli commerciali: la sua crescita nel mese di settembre e’ stata del 27,7% rispetto allo stesso mese del 2005. Nel 2005 infatti, Fiat aveva venduto 17.841 veicoli, nel 2006 invece 19.406, ben 1.500 veicoli in piu’!!!! E la quota di mercato dei veicoli nazionali in questo settore e’ del 62,2%, salita molto rispetto al 56,4% di un anno fa.