Non mi sono spiegato bene, la rapportatura rimane invariata quindi a parità di giri motore la velocità è la stessa.
Però se il motore in N eroga una potenza minore, la velocità massima raggiungibile in N deve essere inferiore a quanto dichiarato.
Dalla prova su strada la Giulia con motore da 180cv, cerchi da 18 e gomme differenziate raggiunge i 229 km/h (poco più di 230 al tachimetro) in settima marcia e 4000 giri/min (per inciso da questo si evince che la settima è la marcia di potenza, e l'ottava è un overdrive); supponendo che il dato sia stato rilevato con manettino in D, la prova da fare sarebbe tirare la settima marcia sia in D che in N: nel primo caso si dovrebbe ripetere quanto rilevato da 4R ed il motore dovrebbe arrivare a tirare fino a 4000 giri, con velocità conseguente di 229 km/h (se ciò non accade o la macchina ha qualche problema ed eroga una potenza inferiore alle specifiche oppure ci prendono in giro e ci fanno pagare inutilmente il bollo così salato). Nel secondo caso, col manettino in N, se è vero quello che pensiamo, a 4000 giri non riusciamo ad arrivarci e la velocità massima sarà inferiore. Da quanto inferiore sarà la velocità massima, risulta abbastanza facile calcolare analiticamente, con buona approssimazione, quanti cavalli vengono lasciati nella stalla passando da D a N.
La modalità di prova che suggerisci tu è un test di accelerazione, che di per sè dipende dalla mappatura del gas, dato che anche ipotizzando di affondare completamente l'acceleratore durante tutta la prova, non è detto che l'elettronica richieda fin da subito il 100% del carico motore, probabilmente in D lo fa, in N invece no, e quindi la prova verrebbe falsata da questa incognita.
In altre parole che tra le due posizioni del manettino ci siano evidenti differenze nella gestione dei transitori di accelerazione è assodato e non ci serve dimostrarlo. Il dubbio che rimane è soltanto legato alla disponibilità, o meno, col programma N, di tutta la potenza disponibile.