«L'Alfa? Per 20 miliardi ci penso»
non mi sembra che abbiate già aperto una discussione su questa notizia pubblicata sul corriere della sera (eventualmente scusatemi), cosa ne pensate?
Marchionne a Los Angeles per il lancio della 500: «Ma la vendita del marchio del biscione è solo un'opzione»
Il Paese ha bisogno di «chiarezza e di certezze» e «serve stabilità politica», mentre la situazione attuale «non aiuta la gestione industriale del Paese». L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, critica con queste parole, da Los Angeles, la mancanza di chiarezza in Italia (ma anche in Europa) e rileva come questa «situazione impatta sull'atteggiamento dei consumatori e dei clienti». Ai giornalisti che gli domandavano della possibile crisi di governo in Italia, Marchionne ha risposto: «Abbiamo una crisi che è possibile? O c'è una crisi o non c'è una crisi: la mancanza di chiarezza è quello che innervosisce il mondo intero. Le persone serie queste cose non le fanno. Noi abbiamo bisogno di stabilità per fare le cose e l'instabilità non aiuta a livello di clientela, ma non aiuta neanche la gestione industriale del paese. Abbiamo bisogno di certezze».
EVENTUALI CESSIONI - «L'Alfa Romeo non è in vendita ma se si presentassero con un assegno da 20 miliardi mi siederei al tavolo». Sergio Marchionne, l'ad della Fiat, ha così ribadito - a margine di un party organizzato dal Chrysler per lanciare la Fiat 500 in Nord America - che la vendita di Alfa Romeo, ma anche della Magneti Marelli e di una quota della Ferrari, rappresenta «solo un'opzione».
«CHRYSLER? MAI PARLATO DI FUSIONE» - Marchionne ha anche puntualizzato che non è vicina una fusione tra l'anima americana e quella italiana del gruppo: «Non ho mai detto che avremmo fuso» Fiat e Chrysler, ha detto l'ad. Fiat, dunque, non ha mai detto che ci sarà una fusione con l’azienda americana, ma questa resta una delle «possibili strade percorribili» nel futuro del Lingotto. «È una delle possibilità - ha spiegato Marchionne - come la possibilità di monetizzare una parte della Ferrari, una parte della Magneti Marelli. Sono tutte cose possibili, ma non abbiamo deciso di fare niente».
MIRAFIORI - Successivamente alla presentazione della 500 negli Usa Marchionne ha parlato anche della fabbrica italiana di Mirafiori: «L'obiettivo è quello di fare una proposta per Mirafiori che spero si concluderà prima di Natale perchè ovviamente non possiamo più aspettare. Siamo arrivati agli sgoccioli: continuo a dire a tutti quanti che il tempo corre e che noi dobbiamo investire per andare avanti. Se riusciamo a trovare le condizioni per farlo e garantirci la governabilità degli stabilimenti in Italia lo facciamo. Se non ci vogliono ce lo dicano, non è una minaccia ma sfortunatamente dobbiamo produrre. La 500 che vedete qui non ha avuto un minimo di intoppo a livello sindacale: è stata lanciata nei tempi previsti e con gli stessi costi. Questo tipo di affidabilità deve iniziare a scaturire anche in Italia. La Fiat è impegnata a portare avanti il discorso vediamo dove ci porta».
Redazione online CORRIERE DELLA SERA