Fiat e la strategia per l'Alfa Romeo

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Scusate l'OT...
Mi sembra che alla fine del 2012 scada una opzione per la quale Marchionne deve decidere se rimanere l'AD fiat o diventare il nuovo ad Chrysler; è vero?
Ma le due società rimarrebbero indipendenti o Chrysler farebbe parte di Fiat group?
Perchè se questo fosse vero, alla fine del 2012 Marchionne andrebbe in america e a capo di fiat arriverebbe uno che magari ama l'alfa...

Fiat Group ha/avrà il controllo di Chrysler group ma per ora sono due entità aziendali diverse.
 
Montezemolo odia Alfa Romeo, sa benissimo che se non fossimo stati limitati da Fiat la Ferrari non sarebbe quello che è ora. Il grande Enzo amava e conosceva Alfa essendone stato pilota, meccanico e responsabile Squadra Corse, il suo obbiettivo era battere Alfa. Finchè non sono arrivati i vari servilismi che hanno parcheggiato (o peggio ceduto a XXX) tecnologie vincenti di Alfa Romeo. L'unica speranza è che Marchionne vada a fare dell'altro, invece di affossare una grande casa automobilistica, come e più di Lancia, che può dire di essere (stata) anche Sportiva Italiana. Sta macellando la Casa del Portello a favore di Fiat che sportivamente e nei segmenti alti del mercato non esiste più da una vita.

come al solito ti straquoto roby!!!!
magari i cervelloni fiat si svegliano....:rolleyes:
 
Fiat Group ha/avrà il controllo di Chrysler group ma per ora sono due entità aziendali diverse.
Dunque Marchionne rimane dov'è due piccioni con una fava, controlla FIAT e CHRYSLER visto che la seconda diventa di propietà....

Che botta che farà FIAT, se neanche Mercedes è riuscita a risollevare ChRysler cosa pensa di fare Marchionne? Secondo me la barca affonderà tutta assieme.
 
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ma quale strategia? li alla fiat mi sa mi sa che neanche sanno cosa significa Alfa Romeo!

Avevano preparato la 147 GTAm 3.5 Q4 e l'hanno buttata ne gabinetto
-poi la ford ha fatto la focus RS e tutti a dire brava Ford-
Avevano la Sportwagon Q4 che e' in tutto uguale alla GTA e al posto di farne una 3.2 Q4, niente
-poi l'Audi fa la S4 e tutti a dire brava Audi-
Fanno la Brera che e' bellissima ma non cammina neanche se buttata giu da un aereo e pesa quasi 2 tonnellate
-poi l'Audi fa la TT e tutti a dire brava Audi-
Fanno la 159 senza GTA (che poi era pronta, sia con il 3.2biturbo che con il V8)
-poi fanno l'M3 e tutti a dire brava BMW-


A MArchio' inizia a fare le cose per bene...tipo una spider leggera a trazione posteriore....una 159 GTA... metti il multilink alla Mito che la MINI nelle curve se la sogna... e poi vedrai le vendite!
 
esatto .. le potenzialità ci sono sempre state e non solo .. diciamo che piu che potenzialità erano già belle che pronte .. però è andata come è andata cioè maleeeeeeeee
 
esatto .. le potenzialità ci sono sempre state e non solo .. diciamo che piu che potenzialità erano già belle che pronte .. però è andata come è andata cioè maleeeeeeeee


bisogna chiedersi allora il perchè di tutto questo...è stata dunque una scelta volontaria quella di limitare la gamma Alfa per poi perdere terreno inesorabilmente...se c'è una logica in tutto questo io faccio fatica a vederla. :mad:
 
tutto semplicemente perche a numeri fiat doveva vendere di piu .. e se avesse investito su Alfa , si sarebbe ritrovata un acerrimo rivale in vendite .. quindi non ci hanno investito , poi dicono che alfa non vende .. lo sapeva già dall'inizio ma è solo ipocrisia
 
bisogna chiedersi allora il perchè di tutto questo...è stata dunque una scelta volontaria quella di limitare la gamma Alfa per poi perdere terreno inesorabilmente...se c'è una logica in tutto questo io faccio fatica a vederla. :mad:

la BMW investe un grandissima parte degli utili in ricerca!!
tempo fa sapevo anche i numeri esatti ed erano molto elevati!!

fiat ha un'idea diversa, e i risultati sono diversi, nettamente diversi
 
ma quale strategia? li alla fiat mi sa mi sa che neanche sanno cosa significa Alfa Romeo!

Avevano preparato la 147 GTAm 3.5 Q4 e l'hanno buttata ne gabinetto
-poi la ford ha fatto la focus RS e tutti a dire brava Ford-
Avevano la Sportwagon Q4 che e' in tutto uguale alla GTA e al posto di farne una 3.2 Q4, niente
-poi l'Audi fa la S4 e tutti a dire brava Audi-
Fanno la Brera che e' bellissima ma non cammina neanche se buttata giu da un aereo e pesa quasi 2 tonnellate
-poi l'Audi fa la TT e tutti a dire brava Audi-
Fanno la 159 senza GTA (che poi era pronta, sia con il 3.2biturbo che con il V8)
-poi fanno l'M3 e tutti a dire brava BMW-


A MArchio' inizia a fare le cose per bene...tipo una spider leggera a trazione posteriore....una 159 GTA... metti il multilink alla Mito che la MINI nelle curve se la sogna... e poi vedrai le vendite!

Una dietrologia decisamente troppo generica e basata troppo su rumors e teorie...

tutto semplicemente perche a numeri fiat doveva vendere di piu .. e se avesse investito su Alfa , si sarebbe ritrovata un acerrimo rivale in vendite .. quindi non ci hanno investito , poi dicono che alfa non vende .. lo sapeva già dall'inizio ma è solo ipocrisia

Non mi sembra sensato come argomento... se compri un GPunto Abarth al posto di una MiTo quadrifoglio, ad esempio, sempre un auto del gruppo di porti a casa per cui il problema non si pone.

Diverso è il discorso se non vendi perchè il cliente compra auto della concorrenza per cui non si raggiunge la massa critica necessaria per produrre reddito (vedi 159)

la BMW investe un grandissima parte degli utili in ricerca!!
tempo fa sapevo anche i numeri esatti ed erano molto elevati!!

fiat ha un'idea diversa, e i risultati sono diversi, nettamente diversi

La Fiat è recentemente ritornata all'utile dopo anni di perdite, per quanto non sia certo intelligente risparmiare sulla ricerca, il paragonarla a BMW che ha utili praticamente da sempre non è l'ottimale.
 
Scusate per il doppio post ma vedere sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi il titolo: "Forse FIAT è meglio che venda l'Alfa, cento anni e niente da festeggiare" merita una certa attenzione.

Il titolo introduce un articolo all'interno di Massimo Mucchetti, che già in passato si era occupato dell'Alfa e di "cose Fiat" in generale che evidenzia, sul quotidiano più letto d'Italia, quanto pensano molti appassionati e non solo.

Purtroppo la versione online dell'articolo non è ancora disponibile per cui vi copio qualche passaggio:

"All indomani dell'annuncio dell'operazione Chrysler, era stato lo stesso Marchionne a presentare il marchio milanese come l'alfiere della penetrazione italiana negli USA. Altri prima di lui nell'Alfa avevano creduto. Nei momenti più bui Umberto Agnelli pensava di salvare il salvabile ... mettendo assieme Alfa, Maserati e Ferrari, lasciando Fiat e Lancia a GM. Perchè adesso Alfa deve essere ridotta ai minimi termini?"

"Prima di concludere che si tratta di un marchio maledetto, varrebbe la pena di domandarsi se la Fiat abbia mai messo in campo un progetto serio per la casa del Portello... Purtroppo la risposta è no. Nel 1986, quando l'IRI la mise in vendita, l'Alfa perdeva molto, ma vendeva ancora 168000 vetture ed aveva ancora in serbo il grande progetto della 164. A quei tempi la Fiat possedeva i soldi ma non la convinzione di fare dell'alfa la BMW italiana: l'aveva comprata per evitare che andasse alla ford, e la Ford non rilanciò quando capì di avere contro l'establishment italiano, tranne l'IRI di Prodi che si trovò comunque costretta ad accettare l'offerta. E così per un quarto di secolo l'Alfa ha tirato avanti".

"Guardiamo dunque al futuro ed al ruolo che il marchio Alfa può giocare nel rilancio dell'indistria automobilistica made in italy"

"Se le cose stanno come sembra, la Fiat non tenga l'Alfa in questo stato al mero scopo di non avere un concorrente in casa. Non ripeta l'errore del 1986. La venda".

Scusate il doppio post ma l'ho fatto per ben separare gli argomenti in modo da poterli quotare senza difficoltà.

Ecco la lettera del direttore di "Quattroruote", Mauro Tedeschini, al "Corriere della Sera", pubblicata oggi sul quotidiano milanese come commento all'articolo di Massimo Mucchetti che ho indicato nel "quote":

"Caro Direttore,

finalmente si apre una discussione seria sul futuro dell'auto italiana: l'analisi-provocazione di Massimo Mucchetti ("Forse è meglio che la Fiat venda l'Alfa") ha il grande merito di indagare in profondità sul futuro del più importante gruppo industriale di questo Paese, dopo le recenti, clamorose dichiarazioni di Sergio Marchionne. E non è un caso che la discussione parta proprio dal marchio che rappresenta un po' la coscienza sporca dell'auto made in Italy, quello su cui si sono concentrati gli errori più nefasti della politica e dell'industria pubblica, poi del grande capitale privato.

La domanda è: perché Marchionne da Detroit lancia pesanti accuse contro un'azienda che egli stesso ha gestito negli ultimi sei anni? E non sarebbe dunque meglio vendere l'Alfa, visto che i pretendenti (leggi Volkswagen) non mancano?

Personalmente credo che la Fiat ancora una volta non possa e non voglia fare a meno della Casa del Biscione, i cui modelli sono fondamentali per arrivare alla massa critica di un milione di pezzi che Marchionne vuole ricavare da due delle quattro piattaforme globali sulle quali si giocherà il futuro dell'alleanza con la Chrysler. Si tratta della piattaforma Mini (quella della Punto e della MiTo) e della piattaforma Compact (Bravo e Giulietta, oltre che di Lancia Delta).

Nonostante gli acciacchi, l'Alfa ha ancora un marchio che può spuntare prezzi premium (non al livello delle tedesche, ma quasi) rimodulando con accortezza modelli che in realtà sono nati per essere più semplicemente delle macchine Fiat.

Il nocciolo della questione Alfa, però, sta nelle auto dal cosiddetto "segmento D" in su, quello delle berline che hanno fatto la storia della Casa. Per intenderci macchine come la 159, non a caso criticatissima dallo stesso Marchionne. Il manager italo-canadese pensa che ci sia un futuro in queste fasce di mercato solo facendo due cose: spostando la produzione negli Stati Uniti, negli stabilimenti Chrysler, ed evitando di continuare a farsi male con modelli che entrino in concorrenza diretta con la varie BMW, Audi e Mercedes.

Il primo passaggio, in particolare, si presenta delicato: l'Alfa è da sempre un simbolo del made in Italy e in nessun Paese queste delocalizzazioni avvengono in modo indolore. Il presidente della Mercedes, Dieter Zetsche, per spostare la produzione della Classe C negli Usa, ha dovuto garantire l'occupazione nei suoi grandi impianti di Sindelfingen addirittura per i prossimi vent'anni, mentre la Renault ha visto i suoi dirigenti convocati all'Eliseo direttamente dal presidente Sarkozy non ha appena ha paventato l'ipotesi di spostare la catena di montaggio della Clio dalla Francia alla Turchia.

Marchionne ha bisogno di fare l'alto di gamma negli Usa, un po' perché pensa che abbia senso dal punto di vista industriale, un po' perché deve pur pagare qualche dividendo all'amministrazione Obama, che lo ha così pesantemente sostenuto. Ma gli interessi della Fiat coincidono ancora con quelli dell'Italia? E se sì, in che misura? Di questo dovremmo discutere seriamente, se davvero vorremo salvare almeno Pomigliano e gli altri grandi impianti di questo Paese.

Mauro Tedeschini
direttore di "Quattroruote"
 
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