Forse era meglio se ci comprava la ford 25 anni fa....
FORD NON VUOLE PERDERE L' ALFA IL PRESIDENTE PETERSEN DA CRAXI
Repubblica — 15 ottobre 1986 pagina 58 sezione: ECONOMIA
MILANO - Lo scontro fra Fiat e Ford per assicurarsi il controllo dell' Alfa Romeo sta diventando sempre più aspro. Con molto fair play da ambo le parti, ma anche con grinta e decisione, i due contendenti giocano tutte le carte in loro possesso per vincere la partita. E così questa sera alle 19 e trenta in punto il presidente della Ford Donald Petersen appena giunto da Detroit varcherà il portone di Palazzo Chigi per incontrarsi con Bettino Craxi e con il ministro delle Partecipazioni statali, Clelio Darida. Al presidente del Consiglio, Petersen ribadirà i motivi che hanno convinto la Ford a mettersi in lizza per l' Alfa Romeo. Per la casa di Detroit si tratta di potenziare la propria presenza nel settore delle berline veloci e di lusso. Un comparto dove la Ford, nonostante il tentativo effettuato con la Scorpio, non è riuscita a sfondare. Il vero scopo di Petersen, però, è quello di rassicurare Craxi sulle intenzioni della Ford. Gli americani garantiranno al presidente del Consiglio che i due impianti di Arese e Pomigliano saranno mantenuti in vita mentre verrà salvaguardata l' autonomia e il marchio della casa del biscione. Gli uomini di Detroit, inoltre, ribadiranno la loro intenzione di investire oltre 3 mila 500 miliardi nel prossimo decennio per risollevare le sorti dell' Alfa. Un impegno che ha l' obiettivo di raddoppiare l' attuale produzione raggiungendo quindi le 400 mila vetture entro l' inizio degli anni ' 90. Con questa visita il "chairman" della Ford intende far capire al mondo politico italiano che Detroit impegna tutte le sue risorse e il prestigio del suo presidente per assicurarsi il controllo dell' Alfa. Non si può escludere inoltre, che Petersen si presenti davanti a Craxi con una carta segreta per cercare di ribaltare la situazione. Negli ultimi giorni (e Petersen ne è stato sicuramente informato) il piatto della bilancia ha ricominciato a pendere in favore di Corso Marconi. Sindacati e partiti politici, infatti, hanno rilasciato una serie di dichiarazioni in tal senso. L' ultima e più autorevole è quella di Ciriaco De Mita mentre non è un mistero che anche Craxi simpatizzerebbe per una soluzione italiana della vicenda Alfa Romeo. Paradossalmente, l' unico partito che si è impegnato a favore della proposta americana è proprio il Pci. Lo sbarco in Italia di Petersen è stato anche dettato dalla considerazione che i tempi ormai stringono. Entro il 7 novembre gli azionisti della casa di Arese (Iri e Finmeccanica) debbono scegliere fra Fiat e Ford. Una scelta, va precisato, che dovrà comunque avere il beneplacito del governo attraverso il ministro delle Partecipazioni Statali o il Cipi. Secondo alcuni esponenti dc, come Calogero Pumilia, anche il Parlamento dovrebbe essere coinvolto nella questione. Il pellegrinaggio di Petersen, tuttavia, non si limiterà ai saloni di Palazzo Chigi. Giovedì, infatti, il presidente della Ford è atteso ad Arese dal vertice dell' Alfa Romeo al gran completo capeggiato da Giuseppe Tramontana. Come è già accaduto per PAGE 00 Vittorio Ghidella presidente della Fiat-Auto, Petersen sarà accompagnato a visitare gli stabilimenti, la progettazione e il centro tecnico della casa del biscione. In realtà per Petersen e Alex Trotterman, presidente della Ford europea, gli stabilimenti di Arese non hanno segreti. Durante la scorsa primavera, infatti, i tecnici americani hanno bivaccato per mesi negli impianti milanesi allo scopo di valutarne il valore e la funzionalità. Anche l' incontro con i vertici dell' Alfa come quello con Craxi e i contatti che Petersen avrà quasi certamente con Romano Prodi, presidente dell' Iri e i dirigenti della Finmeccanica, avrà soprattutto uno obiettivo immediato puramente "promozionale". Non si può escludere però, almeno per quanto riguarda l' Iri, che ci siano interessanti scambi di opinioni e informazioni riguardo lo "scudo stellare" voluto da Reagan. Non ci dovrebbe essere - invece - almeno per il momento un incontro con Agnelli. Ieri questa possibilità è stata chiaramente esclusa dall' amministratore delegato della Fiat, Cesare Romiti, rispondendo ad una domanda dei giornalisti. - di GIORGIO LONARDI