re: EURO3 - spia avaria motore
Il variatore è il componente meccanico che agisce sull'incrocio valvole, atto a migliorare la potenza erogata dal motore. dopo molti km e anni complice anche l'impiego di lubrificanti inadatti, il variatore si usura.
praticamente al suo interno è presente una "membrana" una specie di guarnizione che non è in grado di contenere l'olio quindi allo spegnimento del motore l'olio defluisce. Vi siete mai chiesti (ovviamente mi riferisco a chi ancora non conosce questa problematica), che cosa sia quel rumore tipo diesel?, quel suono strano che si sente quando si mette in moto un Twin Spark 16V?, in alcuni casi lo si avverte nettamente nei primi secondi dopo l'avviamento? è il "classico rumoraccio da diesel"
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Spesso, avviene che nei casi di un variatore molto usurato, questo rumore persista periodicamente manifestandosi a regime minimo: sotto i 2000 Rpm e in fase di decelerazione. ad esempio: quando ci si appresta a fermarsi ad un semaforo, oppure nell'impegnare una rotatoria quando ci si arriva sparati e si decelera decisi.
il variatore lato aspirazione impiegato sui Twin Spark 16V, agisce una volta superati i 1650 Rpm (Giri/Minuto) in alcuni casi l'azione del variatore si avverte marcatamente dopo i 2000 Rpm, e qui chi conosce bene i Twin Spark e tutti i motori Alfa Romeo dotati di variatore di fase sa bene che una volta oltrepassati i 2500Rpm il variatore non emette quel rumore odioso, ciò è dovuto all'olio in pressione che lo aziona.
i variatori di fase consentono proprio di modificare l'incrocio delle valvole durante il funzionamento del motore, così da ottenere alta coppia ai bassi regimi e potenza elevata a quelli più alti.
Ho cercato di spiegartelo terra terra il concetto, in ogni caso è un argomento che andrebbe approfondito in maniera più dettagliata per comprenderlo a pieno.
Il cambio di fasatura avveniva, in teoria, dopo avere superato i 1650 giri/min, ma nella realtà ciò poteva avvenire, a causa degli eccessivi giochi negli accoppiamenti, anche a 2000 giri/min. La variazione della fasatura lato aspirazione aveva come conseguenza che le valvole iniziavano ad aprirsi con un angolo di albero motore di 44° 34' rispetto al Punto Morto Superiore, in luogo dei 24° 34' che erano stati definiti per regimi di rotazione inferiori ai 1650 giri/min.
La fasatura della distribuzione, serve a determinare il punto di apertura e di chiusura delle valvole rispetto alla posizione del pistone. Essa, normalmente fissa, sui motori moderni viene a volte resa variabile tramite il cosiddetto "variatore di fase", che serve a migliorare il grado di riempimento del volume totale del cilindro (attraverso la variazione del movimento delle valvole) in funzione del numero di giri del motore e, quindi, in funzione della potenza desiderata. Più precisamente, quindi, per "fasatura delle valvole" si intendono gli angoli di apertura e di chiusura delle valvole riferiti ai punti morti (PMI e PMS, rispettivamente Punto Morto Inferiore e Punto Morto Superiore, cioè gli estremi della corsa del pistone in cui il moto si inverte e in corrispondenza dei quali la velocità dello stantuffo assume per un istante valore zero).
Gli effetti della fasatura delle valvole sulle prestazioni di un motore a benzina sono notevoli; in particolare, la fasatura delle valvole di aspirazione influenza la potenza erogata dal motore. Ritardare la chiusura delle valvole (angolo di incrocio elevato) significa incrementare la potenza agli alti regimi
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L'elettromagnete (1), spostato nel coperchio anteriore del motore, in base agli impulsi impartiti dalla centralina elettronica, azionava il punzone che agiva sulla valvola (2), spingendola verso il basso; l'olio motore in pressione fluiva tramite i condotti verso il mozzo e, tramite l'azione delle ruote dentate(3) e (5), variava l'angolazione dell'albero a camme (6) messo in rotazione sempre tramite la puleggia (4). La grande flessibilità offerta dall'elettronica ha quindi consentito di ottimizzare l'applicazione di questo variatore di fase, con la conseguenza di amplificare le prestazioni del motore lungo tutto l'arco di giri utili, caratteristica da sempre associata ai motori Alfa Romeo.
Il sistema descritto trovò la sua prima applicazione, sul mercato europeo, nel motore che equipaggiò l'Alfetta Quadrifoglio Oro del 1983 (modello tipo 116.55N, motore tipo AR01713) e andò diffondendosi in modo sempre più massiccio sui motori Alfa Romeo a 4 cilindri prodotti a partire dalla seconda metà degli anni '80, sino ad arrivare ad equipaggiare l'intera famiglia dei motori
Twin Spark (sia di prima che di seconda generazione, 8 e
16 valvole) e il primo dei motori con
tecnologia JTS: il motore a
4 cilindri 2.0 JTS da
166 CV montato su
156.