Elaborazione motore 1.8 turbo su Alfa 75

ma con il collettore delle I.E. ti vien la farfalla sopra il coperchio punterie o sbaglio? ti facevan giri strani i tubi poi.
 
Grazie,l'ic è rimasto quello di serie,per migliorare lo scambio gli montai due spruzzini da lavavetro ai lati,alla massima apertura della farfalla,tramite un micro una pompetta pescava da un piccolo bidoncino da 10 litri di acqua distillata,l'inconveniente era lo sbuffo di vapore che usciva dal cofano e l'odore di gatto bagnato che entrava nell'abitacolo,una volta rimontati gli assi a camme originali questo sistema non serve più a granchè,tra l'altro era usato dalle Delta gruppo A e a richiesta anche su quelle stradali,in seguito a causa di altri impegni l'attenzione verso la 75 diminuì,ma era stato pensato il montaggio della centralina di arricchimento della Croma turbo 8V,che sempre tramite un micro sulla farfalla inganna la centrale di iniezione modificando i valori trasmessi dal sensore della temperatura
acqua,arricchendo la quantità di benzina iniettata,una sorta di ulteriore overboost,sempre nel reparto idee non realizzate vi era l'eliminazione del debimetro tramite un kit di adattamento con misuratore a filo caldo ed infine la sostituzione del sistema di alimentazione Bosch con uno del tipo IAW Marelli e il montaggio di uno scambiatore frontale mutuato da una Citroen Cx 2,2 turbo D,era lungo 60cm,alto 15cm e profondo 10 cm,perfetto per essere montato tra presa d'aria inferiore e radiatore con il taglio di poca lamiera del convogliatore frontale e per la sostituzione del collettore col vecchio ic avrei pensato du usare il complessivo dedicato alle versioni Ie senza scomodare il collettore delle Ts nonostante la grande farfalla dell'acceleratore,su quello Ie monta perfettamente il corpo farfallato delle Fiat 2,0 turbo 16V.

ottimo!! io avrei fatto al volo la modifica dell'ic : lo ritengo molto importante, soprattutto quando si sale con le pressioni
 
Dunque se ci fate caso sulla farfalla dei TS ma credo su diversi tipi anche di altre marche, dove una metà va verso fuori non verso l'interno del collettore, c'è predisposto per forare che al minimo rimane fuori dal campo della farfalla e come apri rimane nel flusso di depressione, si fora col diametro che permette una velocità decente tipo un 0.5 mm, da fuori c'è predisposto un diametro maggiore se si chiude e si fora dal fianco decentrato da uscire all'interno su una parete, il getto sarà all'nterno girando come si trova libero dentro inizia ad andare a ventaglio grazie ala forza centrifuga, ne basta uno ma fatto bene ed a alte pressioni, ci sono pompe elettriche che possono sfiorare anche i 60 bar e con un PMW si può regolare la sua pressione.
Mantenendo lo stesso IC si potrebbe ricostruire sopra e sotto una copertura e trasformarlo ad aria/acqua usando l'acqua del radiatore però questo necessita di aumentarne la capacità o mettendo altri piccoli sotto non frontali in linea d'aria dal radiatore o posizionandone uno uguale frontale da farlo doppio, così certi odori non si sentono nell'abitacolo.
 
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andrea non ho capito niente di sta storia della farfalla.. ne ho una, domani se ho tempo faccio foto. La farfalla è da 70, ma l'imbocco è concavo da 75, ma non mi par di aver visto fori..
 
Ti farò una foto di una delle mie, non è forato, ma predisposto..........comunque va bene anche se la fai te, fotografa i lati (sui fianchi) non sul l'asse della farfalla (sopra/sotto)
 
ma a che serve che non si è capito?
 
molto curioso di vedere le foto e capire meglio :D
 
Lo scambiatore aria acqua è un ottimo sistema,ma perchè sia efficace deve essere ben calcolato a livello termodinamico,trasformare un ic nato aria aria vuol dire cambiare una serie di parametri,volume di acqua,temperature di utilizzo e non meno importante il peso del complesso,se si utilizza lo stesso circuito di raffreddamento si deve adeguare il radiatore,o meglio ancora montarne uno in rame,ma nasce il problema quando il propulsore non lavora sotto carico,la temperatura motore non riuscirebbe a mantenersi stabile nonostante un termostato con taratura ad hoc,tenete presente che un turbocompressore di questo tipo alla pressione di 1 solo bar porta l'aria a riscaldarsi a oltre 140° con tutta una catena di effetti.
Se invece si sceglie di utilizzare un circuito separato per l'acqua dell'ic è necessario aggiungere un altro radiatore opportunamente dimensionato,una pompa elettrica o meccanica,che comunque sottrae potenza,e una valvola termostatica per evitare che sotto a determinate temperature non si formi condensa al'interno del condotto di aspirazione.
Sono poche le vetture stradali con il sistema di raffreddamento dell'aria compressa abbinato al circuito acqua del motore.
E' fuori dubbio che il sistema di raffreddamento della 75 turbo è assai originale e non proprio performante,ma se andiamo a vedere è anche quello col percorso più breve in assoluto,probabilmente con una presa naca sul cofano si sarebbe potuto ovviare al problema dell'estrazione dell'aria calda dall'ic,ma viste le temperature in ballo e la potenza erogata dalla configurazione di serie,che ricordiamolo non dovrebbe mai essere modificata,sia per la durata del propulsore che per la normativa vigente,i tecnici di Arese decisero di lasciare il cofano integro.
In fin dei conti la 75 turbo è già una macchina truzza così,figuriamoci con delle prese aria supplementari sul cofano cosa potrebbe diventare.
Ho avuto modo di vedere dei cofani modificati con la bombatura e la grigiatura,effiguriamoci un po di cosa.........della Delta Evo,ma a livello di estetica deve veramente piacere............
Le vetture destinate alle competizioni montavano degli Ic grandi quanto il radiatore dell'acqua sistemati in posizione frontale,ma è anche vero che in alcune configurazioni di gruppo A1 la pressione di sovralimentazione era ben oltre le 2 atm.
 
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Lo scambiatore aria acqua è un ottimo sistema,ma perchè sia efficace deve essere ben calcolato a livello termodinamico,trasformare un ic nato aria aria vuol dire cambiare una serie di parametri,volume di acqua,temperature di utilizzo e non meno importante il peso del complesso,se si utilizza lo stesso circuito di raffreddamento si deve adeguare il radiatore,o meglio ancora montarne uno in rame,ma nasce il problema quando il propulsore non lavora sotto carico,la temperatura motore non riuscirebbe a mantenersi stabile nonostante un termostato con taratura ad hoc,tenete presente che un turbocompressore di questo tipo alla pressione di 1 solo bar porta l'aria a riscaldarsi a oltre 140° con tutta una catena di effetti.
Se invece si sceglie di utilizzare un circuito separato per l'acqua dell'ic è necessario aggiungere un altro radiatore opportunamente dimensionato,una pompa elettrica o meccanica,che comunque sottrae potenza,e una valvola termostatica per evitare che sotto a determinate temperature non si formi condensa al'interno del condotto di aspirazione.
Sono poche le vetture stradali con il sistema di raffreddamento dell'aria compressa abbinato al circuito acqua del motore.
E' fuori dubbio che il sistema di raffreddamento della 75 turbo è assai originale e non proprio performante,ma se andiamo a vedere è anche quello col percorso più breve in assoluto,probabilmente con una presa naca sul cofano si sarebbe potuto ovviare al problema dell'estrazione dell'aria calda dall'ic,ma viste le temperature in ballo e la potenza erogata dalla configurazione di serie,che ricordiamolo non dovrebbe mai essere modificata,sia per la durata del propulsore che per la normativa vigente,i tecnici di Arese decisero di lasciare il cofano integro.
In fin dei conti la 75 turbo è già una macchina truzza così,figuriamoci con delle prese aria supplementari sul cofano cosa potrebbe diventare.
Ho avuto modo di vedere dei cofani modificati con la bombatura e la grigiatura,effiguriamoci un po di cosa.........della Delta Evo,ma a livello di estetica deve veramente piacere............
Le vetture destinate alle competizioni montavano degli Ic grandi quanto il radiatore dell'acqua sistemati in posizione frontale,ma è anche vero che in alcune configurazioni di gruppo A1 la pressione di sovralimentazione era ben oltre le 2 atm.

premetto che per quanto riguarda la 75 non so quasi nulla!
in compenso con i motori me la cavo, e so qualcosina della mini ( auto che non mi piace per nulla però per certi ( pochi ) versi apprezzo ) , e inoltre ho montato un ic aria acqua sulla mia GT , lavorando molto da solo.

inizio dicendo che sono d'accordo con te su quasi tutto : l'intercooler della 75 non è ben studiato, è sicuramente corto ( almeno quello ) però è posizionato male, anche l'ic della mini cooper S è nella stessa posizione, infatti già da originale ha molto limiti, e lui ha almeno una feritoia sul cofano.
Portare l'ic della 75 frontale ( sempre aria aria ) secondo me sarebbe un bel vantaggio, certo si perde un po' in turbo lag e bisognerebbe farsi 2 conti.
Portarlo invece a liquido secondo me conviene di gran lunga avere un altro radiatore separato!!!
i calcoli riguardanti le 2 masse radianti si fanno abbastanza in fretta, si riuscirebbe ad avere lo stesso percorso dell'ic originale ( anche più corto ) e un raffreddamento MOLTO migliore.
Certo : il costo tra le varie possibilità, sarebbe quello più elevato.

Detto questo io non conosco quasi per nulla la 75, mi avvalgo delle poche 75 viste dal vivo, più tardi magari posto una foto di una che gira nella mia zona
 
non so se lo conoscete........Kabir.........è un ragazzo che ha la macchina uguale alla mia, elaborata da Balduzzi 250 cv poi lui ha fatto modificare l'intercooler da Bonalume: in pratica ha saldato una piastra sotto e una sopra all' i.c. poi ha messo un radiatore frontale e fa girare il liquido con una grossa pompa elettrica

ora la macchina è a uno steep superiore, non è piu stradale
 
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