vorrei chiarire il concetto dell'olio multigrado e la sua evoluzione low hths.
Se prendiamo un olio minerale estratto direttamente dalla torre di crancking di una raffineria tireremo fuori un fluido più o meno omogeneo con un comportamento lineare densità-temperatura, in definitiva un fluido monogrado con una certa densità a 0, a 40 e 100 gradi che può essere misurato in termini di tabelle sae.
Quando invece un'industria petrolifera produce un multigrado si pone come obiettivo quello di utilizzare un olio con una gradazione sae di base che però allo scendere della temperatura mantenga una fluidità maggiore del suo riferimento monogrado.
in definitiva tra un ipotetico olio sae 60w60 ed uno 0w60 la densità a 100 gradi dovrebbe essere più o meno la stessa, viceversa a 0 gradi centigradi il primo è quasi solidificato, mentre il secondo è ancora fluido in quanto è 0w.
Un moderno multigrado ottiene questo risultato attraverso pacchetti di additivi aggiunti alla base di sintesi che, almeno in teoria, la torre di cranking non dovrebbe averla mai vista.
Il salto successivo del olio low hths è ottenuto attraverso additivi molto sofisticati che,fermo restando il segreto industriale, sottoposti ad un attrito da scorrimento ad alta velocità ottengono una viscosità minore di quella teorica del multigrado in ambiente ad alta temperatura; questa magia si ottiene rendendo polari le molecole dell'olio ed allineando le molecole nel senso dello scorrimento riducendo così la viscosità nel senso del moto.
Per misurare questa caratteristica si usa uno strumento in cui l'olio viene riscaldato a 140 gradi e sottoposto ad uno scorrimento ad alta velocità, misurando semplicemente l'energia assorbita dal frullatore per mantenere la velocità di scorrimento stabilita.
Dunque un olio low hths è un olio ottimo, migliore di un multigrado tradizionale quando viene estratto dalla lattina. Quello che sarebbe tutto da dimostrare è quali siano le caratteristiche fluidodinamiche a 140 gradi quando esce dalla coppa dell'olio dopo 20000 o 30000 km.